lunedì 15 luglio 2013

Marinaio su zattera infiammata

...ma non è detto che la temperatura ardente riscaldi; se fuori il sole brucia, dentro, tira sempre lo stesso vento.
Quel galantuomo, Mister T., promette di risolvere, senza mai concludere.
..e allora cosa fai.. saltelli su di un piede, passando dal destro al sinistro, mantieni equilibri poco più che risicati, tieni in alto le braccia per aggrapparti a quel vento che tira, ma che nulla trascina, anzi, ferma immagini ed arresta il respiro.
La colonna trema, le vertebre danzano ininterrottamente. Ad ogni passo la terra si fa più pesante.
Il verbo non esercita, i campanelli suonano.
Vorresti diffondere qualcosa di te, ma quel suono penetra talmente a fondo da sembrarti vicino; ed allora fuggi più lontano che puoi, corri seppur ferma in quel quadrato; Scappi, alzi muri e poi ti penti di non aver dato neanche un alito di te.
Ma lui, quell'alito non lo cerca.
Ma lui quell'alito non lo ricorda nemmeno.
Reset.
E allora, di cosa ti penti? di quale rinuncia? alza i tuoi muri, e piantala. Tu sei ferma, ma lui ha percorso lande infinite, navigando per mari impetuosi. Marinaio su zattera infiammata, ora attraccata, ora in navigazione. Vele spiegate verso destinazioni private.
Mondi chiusi, recinti spinati.
Resti un'ombra che spaventa. Un fantasma che disturba.
Meraviglia in un tempo passato, forse inventato, forse mai esistito.
Riprendi il respiro, hai riattaccato.

mercoledì 10 luglio 2013

Shhh

..e la invidiavano in pochi quella mia innata capacita di trovarmi in quel preciso posto , l'opposto in cui avrei voluto essere, ad armeggiare con tutto ciò che non avrei voluto usare.. Voli pindarici, menti ballerine, un attimo per spiccare in alto , dove il tempo non trattiene, e l'anima sorvola silenziosa.