sabato 31 ottobre 2009

SABATO 31/10 : PREMONIZIONI.

Questo è un giorno da vivere. Scuse insostenibili e vuoto da difendere.
Nel mio piccolo angolo, la mia camera d'albergo, mi ritrovo col pc sulla gambe e la testa piena di pensieri.

I miei pensieri si concentrano su di TE, sul fatto che non sei vicino e che non è certo una novità, che ti sento lontano e non causa distanza, che penso un minuto si e l'altro pure di perderci con la velocità di un soffio. Penso che forse non ti sto aiutando, ma complicando.

Ripenso ai nostri ultimi momenti, ai tuoi sussulti, alla forza che ci attrae e poi mi respinge. Quanto dolci siano le nostre fusioni, quanto forte sia la passione che mettiamo. Mi domando anche, se non fossi io a chiedere, tu lo faresti? mi rispondo subito, ed è No la risposta.

L'idea di ricoprire un ruolo, quello della comparsa, ogni tanto mi torna in mente. In quei momenti poi mi si manifesta la tua faccia corrucciata che dice ",ma tu che ne sai?come fai a dirlo?"...e allora scaccio via il pensiero, consapevole che tornerà.

Con la scusa del tuo fine settimana da "veri uomini", ho l'opportunità di scriverti. E'carino poterlo fare, assecondare il mio istinto.
Ti ho chiesto se sei già disintossicato da Me...non hai proferito parola.....un gran bel segno direi!

Avrai di meglio da fare che stare a rispondere, lo capisco.

Magari stai usando droghe di ultimissima generazione per stordire Orso.
Magari ti stai accorgendo che non sono poi così necessaria.

Magari hai preso coscienza, e deciso che tornare alla tua normalità sarà la priorità, il tuo vero desiderio.
Avverto quel senso di vuoto. Quello causato dai pensieri pesanti, che anzichè riempire, svuotano.

mercoledì 28 ottobre 2009

...Rincaso, giornata intensa.

Grazie

La mia sveglia suonerà fra sei ore e quaranta minuti.
In circolo tutti quanti i 13,5 dello jalè.
Sono rientrata da poco, e ancora sento il tuo sapore in bocca. Le tue carezze, i tuoi baci, le tue coccole.
Ho ascoltato senza controbattere. Ho sentito le tue ragioni.
Quasi non mi riconosco. Silenziosa e rannicchiata.
Accetto passivamente. Non rivendico, non combatto.
Ma come mai?La risposta è semplice, è complicata.
Ho accettato di amarti, e di farlo così, prendendo il possibile, senza fare complimenti.
Mi fanno compagnia le parole. Mi riempiono gli sguardi. I Baci mi coccolano, i pensieri mi scaldano.
Faccio tesoro di tutto, dei tuoi respiri, delle tue ansie. mi godo paturnie e apprezzo ogni sforzo.
Stasera eri con me.
Non tutto, una parte di te calcolava e dava risultati.
Mi fai sentire amata anche così. ed io ti amo per quello che sei. Nei modi convenzionali e con la data di scadenza.
Starai pensando che domani la chiuderai.
Starai pensando che è tutto sbagliato.
Starai pensando all'incoscienza.
Io penso solo che avrei potuto non avere neanche quello, e allora andrò a dormire con la bocca zuccherina e il cuore galoppante.
Allora ti ringrazio,
Lo faccio perchè per me sei speciale nella tua insicurezza. Sei la perfezione dell'instabilità. Sei sempre un momento perfetto, Sei presente col cuore assente. Sei rifugio. Sei tutto quello che vorrei.
Con Amore. Pangrattato.

martedì 27 ottobre 2009

Ottimo Direi!

Ho interrogato il mio affittante, IO.
Gli ho posto delle domande alle quali non riesco da sola a dare una risposta.
E' come fosse un rebus figurato, con le iniziali e gli oggetti che dovrebbero aiutarti a capire la soluzione, ma alla soluzione alla fine non riesci a giungere....e allora, fai il furbo, e bari....sbirci alla fine della pagina.
Il problema, non è tanto poi trovarla questa benedetta soluzione, è quanto farla coincidere con le mie due parti contrastanti.
Quando sembra tutto chiaro, facilmente comprensibile e giustificato, ecco che viene fuori la cocciutaggine, che dice "cavolo no, non mi importa", e tutte le giustificazioni e la comprensione vacillano.
Mi sono chiesta se posso permetterlo. Se ho il diritto di arrabbiarmi e rimanerci male. Se posso fare storie e ipotizzare scenari. Se è lecito aspettarmi considerazione, o bisognerebbe solo aspettare quella maledetta e consapevole fine.
Reagisco in modo brusco, metto davanti la durezza, per tenere ben riparata chi ha bisogno di cure.
Ho paura? forse.
Preoccupazione? anche.
Pensavo di poterlo gestire il tempo. Credevo fosse più semplice sfruttare gli attimi...e invece...tutto contro. Meno tempo per Noi, meno tempo del solito.
Dov'è il divertimento? dov'è il gioco?...ci stiamo già perdendo?..non dirmelo!
Mi sono resa conto di quanto tu sia importante. Ho preso coscienza del tuo immenso valore.
Ho aperto tutte le porte, ho proferito parole di peso.
La paura, quella non mi abbandona mai, anche se grazie a Te,magari anche a tua insaputa, mi hai aiutata a superarne parecchia... mi hai spinta a non scappare dalle emozioni, ma ad accoglierle.
I tuoi modi gentili, i tuoi dubbi, i concetti strambi che a vicenda ci raccontiamo; e poi il tirarsi un po indietro,i tuoi paletti,le mie pretese, la voglia di lasciare lo spazio che Junior merita. La consapevolezza che quella sabbia nella clessidra scende a velocità massima.
Oggi, sembravamo in terapia.
Io sul divano, tu ad ascoltare.
Tu a parlare, io ad assorbirti.
Ci confrontiamo sui concetti e sui dubbi, sui pro e contro, ripetendo quasi per volercelo ricordare, per volerlo imprimere nelle menti, che questo bel binomio non avrà proseguo..non avrà vita.
Noi non ci illudiamo, guardiamo negli occhi la realtà, puntandogli il dito contro.Parliamo in termini pratici. Ma tra noi la praticità è un concetto relativo, perchè il legame non è partito con un abbraccio fra due persone, è nato come fusione di anime ed emozioni.
Il tuo binario ...dritto dritto, le tue abitudini, la tua quotidianità, stravolte da questa piccola forza nuova.
Sai, penso e di certo sbaglio, ma adoro farlo, che quando parli di amore con convenzionale, quando ripetiamo giorno per giorno, quando si fa riferimento ai tempi brevi, bè lo facciamo non tanto perchè sia esattamente così, quanto perchè deve esserlo. Ma che poi dentro ognuno di noi, esistono delle realtà un tantino diverse, delle verità che teniamo per noi, perchè è giusto così, perchè non avrebbe comunque senso renderle pubbliche all'altro.
Mi sono definita un "pensiero",piacevole, di compagnia, nuovo.
Mi arrogo il diritto di frugare nella tua testolina, per dare risposta ai miei quesiti.
Quasi a volerlo sminuire di proposito, quasi a non voler crederci a questo NOI, che invece è reale, pulsante e vivissimo.
Hai mai pensato, anche solo per un attimo, a stravolgere la tua vita?
Hai mai pensato a Te, solo a TE?
Credo di no.
Perchè tu, dolce MioAMoreMio, pensi a tutti,a tutto, tranne ai tuoi reali bisogni.
Tu, vieni sempre dopo.
Prima i doveri, compiacere gli altri, fare quello che si deve,quello che è giusto, quello che è stato deciso,poi arrivi tu.
Lo fai in un certo senso anche con me. Ti convinci di farmi del male, di sapere cosa sarebbe meglio per evitarmi scossoni violenti, delusioni forti. Ti assumi responsabilità e colpe.
Perchè tu sei quello che commette errori, che combina guai, pronto sempre a chiedere scusa-
Ma no, cazzo. Non dovrebbe funzionare così.
Tu sei un distesa infinita di libera follia. E andresti vissuto per quello che sei veramente. E non sei sbagliato. E non dovresti sentire quella spada in bilico sulla testa, non dovresti sempre vivere con il peso di responsabilità volute e non.
Tu sei il mondo magico. Sei Amore compresso in un corpo fragile. Sei tutto il bello dell'incoerenza, della lunaticità, della libera espressione dell'anima in contrasto col corpo, e in accordo con la mente.
Hai conosciuto me, in tutti i miei aspetti, persino in quelli che tento sempre di occultare.
Quanti pensieri in questa notte di ottobre.
Tanti detti, altri ancora celati.
Tutti perfetti....Ottimi Direi!




















lunedì 26 ottobre 2009

sabato 24 ottobre 2009

Il contrario

Le parole che non ho detto, sono quelle che vorrei sentirmi dire.
I programmi che non ho fatto, sono quelli che vorrei venissero organizzati per me.
I gesti non compiuti, vorrei fossero pensati e realizzati per me, su di me.
Il tempo che non ho vissuto, mi piacerebbe fosse recuperato e dedicatomi.
Mi piacerebbe essere il primo premio,e non sempre quello di consolazione.
Mi piacerebbe provare stupore, e non dovere sempre stupire.
Mi piacerebbe sorprendermi, e non sorprendere sempre.
Mi piacerebbe non preoccuparmi.
Mi piacerebbe prendere il cellulare e non pensare a cosa non posso fare.
Mi piacerebbe ci fosse qualcosa per me, solo per me.
Mi piacerebbe diventare il primo pensiero, e non uno dei tanti.
Mi piacerebbe non essere sempre un problema.
Mi piacerebbe avere il mio spazio.
Mi piacerebbe fare senza pensare.
Vorrei abbandonarmi. Vorrei cullarmi. Vorrei calmarmi. Vorrei sentire solo i miei battiti tornare al normale ritmo.
Vorrei essere sola all'occorrenza.
Vorrei uscire dal mio corpo e scoprire cosa sembro. chi.
Vorrei vedermi con occhi diversi dai miei.
Torniamo in noi...meglio.

venerdì 23 ottobre 2009

ARE.

La Giornata comincia in modo strano. Cambio programma appena sveglia, stravolgo la tabella di marcia.
Sono appena le 08.00, ma Tu, sei già nei miei pensieri, come sempre del resto.
Al termine del tram tram lavorativo, ci regaliamo un momento di passione, di parole pronunciate con convinzione, con non poca difficoltà ma completa consapevolezza della loro veridicità.
Rieccoci, io e te a parlare, a stringerci, a cercarci. Tu mi scruti, le lucciole sono castagne,dici.
Pomeriggio.
Quell'incosciente di IO, si manifesta in tutta la sua follia.
E' davvero agguerrito. Non sente ragioni,prende il sopravvento.
Interpreta a suo modo la tua frase, mi colora di scuro il cuore.
Mi spegne.
Fa i suoi comodi usando me come mezzo.
Ma IO, non capisce che è niente senza di ME.
Che da solo, non va da nessuna parte. Che la sua stessa forza, talvolta gli annebbia la visuale, e che solo io posso fare da bussola.
IO si placa, mi libero. Ora io e te possiamo parlare. Due ore di silenzi sono state un pugno nello stomaco. Per te crampi. Per me pure peggio.
Vado via, faccio le mie cose.
Aspetto un tuo cenno,lo spero, lo desidero. Vorrei avere la certezza che mi stai pensando nello stesso momento in cui lo faccio io. Non arriva conferma.
Entro nel nostro mondo,perplessa e poco fiduciosa....penso di non trovarti.
Ci sei.
Eccoti, parliamo del più e de meno. Poi centriamo il punto....si riparla della vicenda.
Le tue ragioni, le mie.
Ti vedo...
Ti Si legge in faccia che non và...
Mi sento pesante al solo pensiero di essere la causa di quella faccia.
La terra felice, cosa combina?
Ti faccio salutare dalle mie farfalle...
Risco a strapparti qualche sorriso..
Ora siamo NOI.
Eccoci.
Ora riconosco NOI.
Parole dolcissime, ci riempiono, e ci ripagano da questo pomeriggio buio.
Scorrono dalla mia bocca alla tua, regalando emozioni forti.
Siamo uniti a doppio filo.
Siamo fuoco che brucia.
Siamo due pizze ed un dolcetto.
Siamo splendida follia.
Siamo Amore.
Siamo gioia mista malinconia.
Siamo capaci di stupirci.
Siamo in grado di completarci.
Siamo la clessidra con la sua sabbia dentro.
Siamo il gioco e l'allegria.
Siamo malizia.
Siamo registi di momenti perfetti.
Siamo attori di momenti imperfetti.
Siamo questo e tanto altro.
Quel che conta,è che siamo.
Io e Te, siamo.



mercoledì 21 ottobre 2009

Terra Felice

Rincorrersi. Aspettare. Cercarsi e non trovarsi.
Il tempo sfugge, la gabbia è formata da clessidre, ognuna scandisce puntuale, ed ognuna rappresenta un giorno in meno. Fa il gradasso il tempo. Se ne approfitta, non si lascia acciuffare, ci propina imprevisti; è dispettoso, se ne frega delle nostre buone intenzioni e del desiderio di raddoppiarlo. Forse ha paura di vedersi grasso.
Pensavamo non cambiasse niente. Ne eravamo proprio convinti. E allora com'è che le carezze rubate adesso non bastano più? Come mai adesso diventa fisiologico il bisogno e la voglia di TE, delle tue attenzioni, della tua mente, dei tuoi pensieri?
Batto i pugni, faccio il broncio. Avanzo proposte. Invento al tuo posto pseudo giustificazioni. Poi ci penso, e me ne pento.
Magari divento pesante con le mie assurde richieste, e anzichè metterti gioia, ti procuro ansie. Ed io non voglio procurartene. Io voglio essere per te, terra felice.
Adoro sentirmi tua. E' una sensazione piena. .
Quando Ti guardo leggo il conflitto, tra quello che vorresti fare e quello che non puoi.
Un messaggio mi entusiasma, due mi annientano dalla felicità.
EEehhhhh si...basta poco tra noi, per sentirsi bene..
Senti freddo nelle tue ossa, mi senti dentro. Io ti ho in circolo e mi dai folle energia.
Ci chiediamo quanto amore c'è da 1 a 10....come se si potesse limitare ad un numero.
Io credo tu sia tutti i numeri e tutte le lettere. Rappresenti il protagonista del piccolo mondo nuovo.
Ci regaliamo il bello di Noi, coccolandone per quanto possibile l'idea e non solo.



lunedì 19 ottobre 2009

Lavori in Corso

Mi preparo. Preparo la mente. Preparo il corpo. Preparo anima e Cuore.
Dò loro il tempo, il modo, il motivo di abituarsi all'idea...
Mesi intensi. Giorni che trascorrono avvolti da emozioni forti.
Un giorno 1000, un giorno 10; e Viceversa.
Abbiamo vissuto tutto quello che dovevamo. Lo abbiamo fatto, senza fiato, senza respirare. Lo abbiamo trattenuto, per evitare di sprecare anche un solo alito.
Parliamo di un certo "Noi.... che non è un pronome....è la manifestazione dei sentimenti. E' la consapevolezza che la stufa potrebbe scaldare come un Camino, usando un fiammifero e non interi tronchi. Forse questo Noi, è presente da tempo, solo andava accettato.
Tu sei un pittore. La tua mente è una tavolozza di colori.
Di solito ogni colore, sta al suo posto, solo che adesso, adesso no, c'è confusione nella tua tavolozza. I colori non seguono un ordine. Non hanno uno spazio proprio....Si sono mischiati.
Il blu, il rosso, il marrone, il vermiglio, l'arancio, l'azzurro,il glicine, il bianco, il nero....Ne viene fuori un colore indefinibile. Venature dorate. Al centro una spirale i cui bordi non sono ben definiti, ma i colori forti delineano il centro perfetto.
Le tue mani, gentili e forti, afferrano il pennello. Cosa fai, dipingi su quella tela bianca utilizzando questi a disposizione, o vuoi Lavare via quei colori, e distribuirne di nuovi, perfettamente in ordine sulla tua personalissima tavolozza?
Io sono la tela.
Aspetto che tu, il mio artista, faccia la prima pennellata. Aspetto che pian piano,tratto dopo tratto, venga fuori il disegno...lo scenario.
Quando avrai finito, quando il quadro sarà completo, lo appenderemo senza alcuna cornice.
Lasciamo che l'artista crei. Lasciamo che decida quale colore usare. Lasciamolo libero di decidere, di lasciarsi guidare dall'ispirazione.
Verrà fuori una opera prima unica. Il Mio pittore, porrà la sua firma dietro. Scriverà dietro anche una data, e sarà la prima che gli permetterà di definire la ricorrenza.

venerdì 16 ottobre 2009

M.A.M

Un Acronimo. Tre lettere.
A pronunciarlo, senti subito la dolcezza del suono.
A leggerlo, ti riempi la mente.
Giorno per Giorno, è la mia politica.... consiste nel vivere senza programmare e nell'impossibilità di prevedere l'evolvere delle situazioni, degli stati d'animo, dei sentimenti.
Programmare: quanto è spaventoso programmare. Mette Ansia, mette angoscia. Ti senti stringere cuore e gola. Sai già cosa fare,a che ora e dove, con chi, magari anche per quanto.
No, no.....è inaccetabile.
Vuoi mettere la bellezza della sorpresa. Il fascino dell'incognito. La possibilità di cambiare idea subito dopo aver deciso cosa volevi fare, e magari, poi l'esatto opposto.
Io faccio sempre il contrario di quello che dico.
Agisco diversamente rispetto a quello concordato persino con me stessa.
Mi riprometto di non fare, di non dire...ed ecco puntualmente che Faccio e che Dico.
Sono la mia stessa contraddizione. Una volta definita Genio e sregolatezza, forse sì, proprio cosi.
Pensavo di non cedere, pensavo di riuscire a tenere un passo avanti, di mantenere il mio tipico distacco da stronza.
Invece?
Invece, inevitabilmente, scrivo M.A.M.
Perchè tu sei proprio quello, sì.
Mio, lo so, non per diretta appartenenza
Mio, nel nostro mondo. Lì, siì, sei solo Mio.
Mio nelle ore quotidiane.
Mio durante la notte.
A....bè sulla A......cosa dire.
A, racchiude tutto.
A è la consapevolezza di aver combinato un bel guaio.
A racchiude i sentimenti.
A racchiude la difficoltà di ammettere che forse, di A si tratta.
A, come adorarti.
A, come Amarti.
A come Averti.
A, semplicemente A.

mercoledì 14 ottobre 2009

Euphoria

I silenzi. Bè, è possibile interpretare i silenzi. E' possibile dare loro significato diverso da quella che poi sarebbe la loro vera intenzione.
Ma gli occhi....agli occhi non puoi dare interpretazione. Gli occhi vanno ascoltati, loro comunicano il verbo,trasmettono intenzioni, informano sugli spostamenti interni.
Cosa dicono i miei occhi?
Vorrei tu mi riferissi tutto quello che ti hanno detto. Loro talvolta parlano con te a mia insaputa. Si raccontano, mi svelano, e senza chiedere permesso, forniscono dettagli e prove, che mi inchiodano.
Io tento di tenerli a bada. Spingo le due lucciole verso altre direzioni, punto all'orizzonte, guardo lontano nella speranza che si perdano un po... ottengo scarsi risultati....apparentemente ascoltano, poi, non appena mi sento tranquilla,eccoli pronti ad urlare. Pulsano, vibrano,si colorano, si svuotano e riempiono. Annegano. Illuminano.
Mi chiedo se, con tutta questa corrente io nn sia diventata meno interessante.. mi chiedo se l'essere aperta mi abbia resa noiosa e prevedibile. E' così?
Vorrei sapere se senti anche tu la forza che spinge me verso te, e se la stessa spinge te verso me.
Vorrei sapere se il brivido ti percorre.
Vorrei sapere se hai avuto un senso di vuoto in mia assenza.
Vorrei sapere se hai mai avuto mal di me.
Senti emozioni?
Senti le vibrazioni?
Tocchi tramite il mio corpo pure il mio essere?
Tocchi la passione?
Vedi puntini di sospensione?
Vedi la bellezza di un magico segreto?
Sentire, toccare, vedere.....i 5 sensi vengono chiamati all'appello.
Il sesto?
Il sesto senso sei tu, che racchiudi in Te il certo e l'incerto, con l'euforia dell'incognito.

lunedì 12 ottobre 2009

La mia 203

203, Un numero che apparentemente non significa nulla. Una sequenza numerica di poco conto?
Ma no, 2o3 non è un numero. Rappresenta un traguardo, una avventura, un mistero, un sogno, una realtà, l'inganno ai danni della ragione, la vittoria dei sensi.
Ho letto e riletto. Ho studiato ed interpretato la tua visione della 203.
Con immensa frenesia ho scavato nelle tue parole. Volevo trovare qualcosa che non sapevo, che non conoscevo, un pensiero celato, uno nascosto volutamente.
Ho trovato me stessa, nelle tue parole ho ritrovato Me.
Le tue labbra chiedevano nettare rubino, la tua voce invocava calma, le tue mani stringevano e cercavamo me, la mente presente a volte volava, si allontanava, per poi tornare e concentrarsi su di me. Gli occhi, i tuoi occhi chiusi, assorbivano energia dai miei ancora aperti.
I corpi cominciano la loro danza; Sinuosi si intrecciano, respirarano l'aria dell'altro e ne fanno piccole scorte.
Inizia piano lo scambio di energie, non c'è ancora la fusione, sono ancora due anime che si studiano, ma da lì a poco i corpi diventeranno uno solo e le anime dialogheranno. Parleranno tra di loro, si comprenderanno nell'assoluta reciprocità.
Mi hai cercata prima dentro e dopo fuori. Milioni di baci hanno inondato ogni angolo del mio corpo. L'intera superficie era presa di te, sapeva del tuo sapore.
Ho lasciato a te la guida di me. Hai stabilito i tempi, i modi, l'allontanamento e avvicinamento.
Ti sei preso cura di me.
Hai trovato il modo per arrivare in fondo, in quell'angolo sperduto, l'angolo buio, che apparentemente nasconde un vuoto, ma in realtà racchiude tutta la mia luce. E' dentro quella scatolina rivestita di seta, e chiusa con quel fiocco color castagna che aspetta solo di essere sciolto.
La 203 adesso diventa il nascondiglio. Appallottolata su di un instabile ripiano, trovo la stabilità incanstrandomi in Te. Trovo dentro il tuo corpo, il posto perfetto che mi contenga completamente. Trovo nel mezzo, fra il tuo cuore e la tua anima, la temperatura,il fuoco lento, che a tratti diventa fiamma accesa, che prima scalda solo, e dopo scioglie anche la più piccola delle resistenze. Quella dettata dalla Ragione, la ragione che in me non prende mai il sopravvento, ma che con Te, ha dovuto fare i conti.
La mente, presenziava a tratti, non disturbava, non faceva storie. Era in netta sintonia con i miei desideri.
Il tempo trascorso a viverti, sfuggiva di mano. Le ore, diventavano attimi, sì d'accordo perfetti, ma sempre troppo pochi.
Ho mostrato la faccia di base.
Ho tralasciato gli sguardi migliori, tenendo la valigetta sempre chiusa.
Ho tenuto i miei occhi, quelli che tu definisci diversi a seconda della passione che dentro mi espolode.
E' mancato il dondolìo. La malizia inesistente, I progetti ed i programmi da Femme Fatale hanno dovuto vedersela con la voglia vera.
Hai assistito al mio cambio repentino. Ora forza impetuosa, ora calma e pacatezza.
Hai sfogliato le pagine. Entrambi abbiamo lasciato i capitoli della carne fine a se stessa.
Hai elargito piacere, donato passione, scambiato con me il tuo vero Io.
Mi hai detto parole speciali. Le parole che speri sempre siano dette solo a te. (eccolo l'orgoglio di Donna(2))
...E poco importa se questa è la tua natura.
...E poco importa se tu funzioni cosi, e prima viene il piacere e la soddisfazione altrui.
...E poco importa se le mie porte sono spalancate.
...A me importa averti vissuto completamente, viverti e riviverti.
La sete di te, la fame di te, la voglia è viva
Noi siamo vivi.
Ed è un viaggio senza prezzo vederti junior, senior e folle lucido contemporaneamente.
Ed è magico poterti definire aperto.
Ed è un immenso piacere poter dire :sei strepitoso tutto libero.

domenica 11 ottobre 2009

09 Ottobre 2009 : Occhi

Mi sveglio il giorno dopo, nella mia camera, nel mio letto, circondata dalle mie cose, i miei profumi e i miei pensieri.
Sono lucida stamane, organizzo la mente ed esco.
La mattina trascorre veloce, tra faccende, giretti e quant'altro, è già pomeriggio.
Alter non stà ancora bene, la raggiungo nella sua "prigione dorata".
Eccola, si avvicina col suo faccino ancora provato da quel mix di farmaci e brutti pensieri, mi viene incontro, e l'abbraccio è il più piacevole degli obblighi.
Mi guarda, "ma cos'hai, sei strana"...
Noo, cavolo No.
Da 24 ore mi viene posta la stessa domanda : Ma cos'hai ?, sei strana!
La guardo, e le rispondo con il mio solito niente, tutto ok".
Solo che Alter mi conosce molto bene, e quindi il fatto che proprio lei mi chieda cosa c'è che non va, cosa c'è di strano, bè...mi allarma.
Mi dice, "ma tu....ti vedi uguale??la stessa?....non parlo del viso, quello ovviamente non muta, parlo degli occhi, il tuo sguardo lucy...cavolo è strano".
Rispondo che onestamente oggi ho evitato di osservarmi con attenzione, visto che sono un mostro con il viso distrutto, sì certo, sarà pure il segno dell'Ammorre, ma rimango comunque un mostro ! Dopo aver intrecciato come al solito i nostri discorsi, la sentenza arriva puntuale...Alter il giudice non mi concede l'Arringa finale...niente "Signori della Corte, la mia cliente non ha commesso alcun illecito perseguibile penalmente etc etc", No,...sentenzia e basta.
Ritorna a parlare dei miei occhi, adesso però sono curiosa, desidero che venga data una definizione a questi occhi "strani"....ci pensa, riguarda, ripensa....eh sì mi dice, non hai i tuoi soliti occhi furbi. Sono teneri,languidi. Teneri??? languidi?? IO?????ma no, mi stai dicendo che ho l'occhio da pesce morto??bè, risponde, scegli tu, io ho detto teneri. Se non ti piace in alternativa ho anche detto languidi, potrei definirli pure "occhi da Bambi", ma in definitiva, Pesce morto va benissimo!!
AAAARHHHHH, sui fico pala, SUBITO!!!!!!!!
Usciamo a comprare le siga, al Tabacco Mike....in sottofondo track n.6, e di nuovo al locale.
Mi invoglia a seguire gli istinti, scambio di calore tra Alter,e via, torno alla maison.
REWIND.
In questi giorni ho pensato molto a come sarebbe stata la mattina del 8 Ottobre.
Sembrava lontanissima, invece è già arrivata.
Sono curiosa,vogliosa, emozionata, preoccupata, poco fiduciosa, per niente positiva.
Il tragitto in macchina trascorre veloce, fra una canna che non svolge il suo dovere, e i pensieri sparpagliti sul cruscotto della macchina, a portata di mano.
Si, perchè finalmente possiamo parlare, liberi e di presenza.
I compagni d'avventura arrivano in ritardo, dandoci la possibilità di bere qualcosa, commentare i passanti e prendere confidenza con tutta quella libertà alla quale non eravamo abituati.
Check in, imbarco, si parte.
Verona: avevo già dei bei ricordi di questa città, e adesso ne ho aggiunto altri, diversi e bellissimi.
Sono le 0.30, quando dopo doccia e cambio, busso alla porta.
La porta si chiude alle nostre spalle, ed il sogno ha inizio.
Non esiste imbarazzo, non c'è timidezza, il fattore predominante è la naturalezza.
Credo di non avere mai ricevuto in 27 anni di vita, tutti quei baci.
Credo il sesso ci sia stato, ma che qualcos'altro abbia avuto la meglio.
Credo sia riuscito a coccolare e parlare con IO in anima e luce.
Credo sia riuscito a coccolare e parlare con Me in carne ed ossa.
Credo 6 ore di noi, non possano bastarmi, ma dovranno bastarmi.
Baci abbracci, ancora baci, e poi fusione, incastri perfetti, vino, silenzi, sussulti, occhi negli occhi, sguardi che parlano, sguardi che trasmettono,la mia frenesia e la sua lentezza, e poi subito dopo,
La sua frenesia,e la mia lentezza. Le mani che segnano il mio profilo, che studiano labbra, occhi, guance. Odorarsi e sentire la propria essenza sull'altro. Attimi si smarrimento, che di piacevole hanno avuto poco, perchè in quei momenti non sono stata la protagonista, ma la causa di un pensiero spiacevole. Poi la mente si è riunita al suo corpo, ed entrambi sono tornati da me. Infinita tenerezza, dolcezza, e poi, picchi di amore vero, misti ad altri di nuova malinconia, la sua di malinconia.
La notte trascorre tra maialino dei nebrodi, lenzuola, due volte totò,una testata,la mia testa diventata una criniera,sudore,odori, e ancora immensa tenerezza.
Torno nella mia camera, anche se, avrei pagato oro per rimanere nella 203,per stare li avvolta e protetta da quelle braccia che mi contenevano tutta quanta e che sono state il mio rifugio.
Ho sfatato il mito delle 24 ore. Mi auto convinco di aver resistito solo perchè consapevole che non potrò averne delle altre. Poi però faccio i conti con me stessa, e credo sia inutile prendermi per il culo: Ho resistito perchè ho semplicemente adorato quelle ore, ho adorato lui, ho adorato le sue attenzioni i gesti, il viziarmi ed essere premuroso,non c'è stata una nota stonata, la sinfonia era perfetta. Ergo, non ho avuto modo e motivo di stancarmi della sua presenza, anzi.
In 24 ore sono riuscita a fare molto, pure la gelosa.
Potevo evitaremelo quel monologo di mezz'ora, eh sì, avrei dovuto evitarlo.
Le ore successive le trascorriamo insieme fino alle 21,30.
Ho rivissuto nella mia mente gli attimi stupendi del sogno. Gli occhi pieni di immagini,sensazioni,emozioni,risate,e impressa in particolar modo una immagine: Lui con gli occhi chiusi, che mi parla piano, sotto voce e si dondola su di me,placandomi e dicendo parole speciali.
Gli consiglio di aprire la valigetta degli sguardi e di scegliere quello sereno.
Mi tiene per mano mentre ascoltiamo Track n.6.
Ci parliamo in silenzio.
L'amico chiama e chiedendo "hai dormito", rovina un pò l'atmosfera, rendendo il tutto quasi squallido.
Mi chiede cos'ho, e perchè sono strana, io non lo so.
Respiro gli ultimi attimi di questo sogno.
Tornata alla realtà ripenso e sorrido.
Mi chiedo se tutto è andato bene, se hai seguito il mio consiglio.
Mi chiedo se ti manco e se hai pensato.
Mi chiedo se magari le 24 ore adesso non siano un tuo problema.
Mi chiedo se sei pentito.
Mi chiedo se hai le mie stesse sensazioni.
Mi chiedo se scriverai e cosa.
Mi chiedo se Orso è già arrivato.
Poi smetto di chiedere.
Forse I sogni sono perfetti perchè non hanno seguito ma ti regalano felicità.

lunedì 5 ottobre 2009

Track n. 6

Shhhhhhhh.......segreto.....

sabato 3 ottobre 2009

C'è una cuccia, un osso e un padrone per ognuno di noi.
Le Briciole e gli avanzi di ieri, sarà meglio conservarli per oggi.

venerdì 2 ottobre 2009

Il mio 20%

Sento che la corda non è tesa come dovrebbe.
Sento il tuo equilibrio precario.
Sento il respiro veloce.
Sento la tua voglia scontrarsi con le tue paure.
Sento che mi vuoi, sento che mi respingi.
Sento junior battere i pugni.
Sento Senior imprecargli contro.
Sento che sei importante.
Sento che qualcuno si è svegliato e chiede il conto.
Sento tutto il tuo affetto.
Sento le tue risate .
Sento che ci sei, che non ci sei, che vorresti esserci.
Sento il nascondiglio lasciato incustodito.
Sento che è arrivato.
Sento, ma ora non voglio sentire.

giovedì 1 ottobre 2009

0.01

Il cielo piange. Un leggero vento sposta i miei capelli. Il pensiero dove va?
Si muove sinuoso fra le dune della mente. Sorvola e veloce supera quelli meno importanti, per arrivare dritto al fulcro.
Domande senza risposta, perchè nessuno hai di fronte.
Curiose corrono le emozioni, galoppando contro tempeste di sabbia.
La sabbia inibisce lo sguardo, ma non il galoppo.
Aspetto, Ti aspetto.
Corriamo insieme.

E' Aperto.


Mi convinco che i momenti di crisi non siano tanto attimi di follia, quanto di lucidità.
Mi convinco che seppure tutto sia destinato a finire, sarebbe ingiusto non goderne.

Le porte, quelle benedette porte.
Erano tante, sembrava impossibile tu arrivassi così vicino.
Le hai aperte una ad una.
Le chiavi, le hai trovate con le modalità più disparate. Non hai usato le solite. Non ti sei avvalso dei normali metodi, no, tu hai guardato oltre, e ti sei comportato di conseguenza.
Ne hai aperta una augurandomi la buonanotte. La porta del ghiaccio.
Ne hai aperta un'altra con la semplicità di un gesto. La porta della tenerezza.
Un'altra ancora, l'hai buttata giù parlandomi a cuore aperto, senza nasconderti dietro una apparente facciata menefreghista ,insensibile. La porta della vita.
Le altre con le parole uniche di pensieri segreti.,quel che rimane non è meno importante, ma tu continui, non ti fermi...ne spalanchi una al giorno.
Ora,non importa quante ancora ne manchino. 1,2,....poco conta.
Sei talmento vicino al fuoco, sei così interno a me, che con un semplice soffio potresti trovarti tutto fra le mani. Tutto il mio mondo, tutta me, libera e pronta. Pronta a farmi leggere da te, che hai voglia di sfogliare le prime pagine e non le ultime.
Mi dai calore, mi trasferisci "tepore", il tuo tepore, che scalda e mi fa stare bene. Non è fastidioso, non appiccica, non mi soffoca.
Ti chiedi perchè proprio TE, ma la risposta è che tu sei tu, che poco contano i colori, gli abiti, gli accessori, quello che ti contraddistingue è la grandezza che hai dentro.
I tuoi modi dolci e speciali, mai prevedibili, che con un nastro di seta mi donano quel senso di euforia, mista dolcezza.
E mi sento speciale leggendo di una bicicletta di marzapane.
E mi sento tua, quando mi osservi e mi scruti, durante il mio solito dondolìo, o per la testa sulle farfalle, con quegli occhi pieni di tenerezza.
Sei un alone di luce che mi segue.
Sei la sorpresa che mi eccita, che mi fa stare bene.
Sei la certezza dell'incertezza.
Sei la felicità con la data di scadenza sul capo.
Sei le emozioni vere
Sei il brivido
Sei la meraviglia e lo stupore
Sei quello che mi ci voleva
Se mi volto, riconosco i cambiamenti, e la crescita giornaliera di quello che non riusciamo a definire a parole.
Basta poco per intenderci.
L'empatia, i pensieri letti, i pensieri svelati e i pochi celati.
Il melograno.
Il tuo essere un attimo Aria e l'attimo dopo Fuoco, passando per la Terra bevendo la mia Acqua.
Mi entusiasmi.
Attendo trepidante la lucina verde, per poter passeggiare con te nel mondo magico.
Vivremo una notte magica, come quel mondo, e nessuno ce la porterà via.
La custodiremo, la ricorderemo.
E quando tutto sarà lontano, spero ti lascerai cullare anche tu, e dondolare da quel pensiero.
Pciù.


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