lunedì 22 agosto 2016

Poesia Africana

“Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro
soltanto quello che i più non hanno,
Ti auguro tempo, per
divertirti e per ridere; se lo impiegherei bene, potrai
ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare,
non solo per te stesso,
ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e
correre, ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non solo soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti: tempo per stupirti
e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull'orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere , e maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita “.

lunedì 20 giugno 2016

Seduta tra la folla

Il blu. Quello intenso, inchiostro cobalto e mare profondo.
Il colore che ho sempre preferito ti ricoprisse.
La testa confusa, pensieri e capelli.
Gli occhi. Smarriti nello spazio; incontro fugace.
Svincolo immediato. Paura di passare al setaccio.
Poca voglia di giustificarsi.
Remore e piacere di non discuterne.
Piramide.
Lama fredda immersa in sangue caldo.
Passi veloci come una fuga al rallentatore.
Indifferenza dichiarata.
Bugia.
Gli occhi che si incontrano tra la folla, fanno l'amore e non lo sanno.
Gli occhi che sfuggono agli occhi, si amano da lontano e lo sanno.
Non lo ammetteranno ma loro, loro si vedranno.

venerdì 13 maggio 2016

Sei una melodia ma non sei la musica

Il tempo rallentato. Uno sguardo veloce, sfuggente, ma nell'aria presente.
La testa rivolta al mondo, gli occhi distratti in apparenza.
Incrociati gli attimi, superati i tremolii, rimane l'amaro e il salato.
Ripercorro le mie strade. Quella via conosciuta e volutamente dimenticata.
La mente non dimentica, la mente archivia.
I tuoi passi vanno senza alcuno sforzo.
Partenza e colpo di pistola.
Traguardo tagliato col petto e volato via.
In quel posto in fondo a me il mondo è congelato.
Amicizie e appartenenza, patti di sangue e bambini a guardare.
Bevi le tue certezze, ubriacati delle tue convinzioni; quelle sono facili da digerire ed annientano la "cattiva" con crudele facilità.
Quel giorno, quando il mondo girerà nello stesso verso di un Carillon, ascoltandone la musica comprenderai che hai spinto e spento. Ma non hai mai capito da dove provenissero le note.
Stonature perfette come l'attimo che fu.
Trappole cucite con aghi di finto zucchero.
Il Galantuomo risolverà, apprezzerò il vento soffiare ed il mare brillare. Avrò il cuore calmo, ti chiuderò al suo interno, sentirò tuonare.
Ora batti piano per non affaticare, sei una melodia ma non sei la musica.