mercoledì 28 settembre 2011

Una stretta di Mano

Il calendario ricorda appuntamenti fissati dal mondo. La certezza di un incontro e il fastidio di viverlo. Di viverlo come l'immaginario lo aveva raccontato.
Il suono meccanico di un telefono, la folla e la confusione mentale. Orecchio attento ed occhio vigile. Come volevasi dimostrare. Eccoci.
Una stretta di mano. Il saluto della cortesia. Il cenno che racconta educazione ed urla indifferenza. Il tempo si arresta per pochi secondi, attimi di autorizzazione per i cattivi pensieri della plebe.
Ogni intenzione viene arrestata, ogni sensazione smorzata.
Discorsi seri intrecciati a concetti di altrui manifattura.

Un "Genovese" e persino un proverbio Africano.
Uno specchio che tradisce le mie spalle.
Sguardi evitati, sguardi assetati.
Vaghi nel tempo e nello spazio con quell'aria disarmante.
Ti accompagni ai moschettieri.
Neanche un dubbio, nessuna remora a fare merenda con il tuo Giuda fra i compagni.
Frugare fra i silenzi per fare spazio alla carne. I rumori attutiti dal vuoto e le arterie pulsanti strette fra le mani. Frequentazioni ordinarie di fantasmi plasmati a nostra immagine. Frequentazioni straordinarie di Umanoidi privi di essenza.
L'essenza.......profumo di noi dentro narici altrui. Particelle miscelate per rivivere all'interno di qualcuno che non è il nostro interno.
Mi allontano da una irreale scena.
Mi abbanodomo a quel sorriso bianco e stupendo, estasi ed abisso. E' ora di andare.

giovedì 15 settembre 2011

Reperti

Un'occhiata al cuore ricavato dal pacchetto di gomme.
Una'altra al pacchetto delle Marlboro Gold Touch.
Un Pensiero all'accendino.
Guardare in foto, e perdersi nei tuoi occhi bellissimi.
Sorridere al mio naso screpolato, al mio vestire castagna.
Orecchio attento a percepire il tuo nome, cuore palpitatante ed eco in cornetta.
Oggi il respiro è corto. Il torpore è invadente, il sangue marcio.
Nelle ricerca del mio esistere, la risposta alla mia nascita.
Ricercarti fra le gente ed accorgersi che nulla v'è.
La certezza di un vuoto nero e la consapevolezza che nessun'altro è Te.

martedì 13 settembre 2011

Ladri

Vado alla ricerca del respiro più profondo per sentirmi attraversare ancora una volta dall'aria.
L'atmosfera è calda, l'equilirio inaffidabile.
Svenimenti, vertigini e motivetti fra i pensieri. Passeggio nella mia mente a braccetto con me stessa.Ti ritrovo la notte, nei miei sogni, e il giorno, in ogni come..dove...
Come se delle ganasce violente avessero afferrato angoli di me, e tirato forte fino a strappare.
Mi ritrovo ad osservare ciò che di me rimane, e a passare la mano nel grande foro.
Riesco a vedere da un lato all'altro, senza neanche voltarmi.
Seduta sul familiare rosso, dimezzo le misure e mi perdo fra le trame.
Il tuo viso scuro e ormai rotondo, il profumo e le mani delicate.
Vorrei stringerti e sentirti. Vorrei i famosi minuti che per te non servivano a niente.
Una fine risaputa, inaspettata e assurda nei modi.
Ladri di tempo, Ladri di sentimenti. Ladri di pensieri.
Derubata del mio Spettacolo.
Si paga il doppio ad ogni giro.
Nell'attesa del grande giorno, tengo la mano in una tasca e le chiavi nell'altra.
Sono lucide e trattenute da un cerchietto spinato.
La cella è aperta, ed io lì accanto, attendo il mio ladro.

venerdì 9 settembre 2011

Oceano Mare

"Non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. È lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non puoi nemmeno immaginare"

giovedì 8 settembre 2011

Oggi

Lo stomaco subisce il battito ed i tamburi.
Tramonti ed albe a susseguirsi, ma nel sangue, la solita liquidità non ossigenata.
Sognare un mondo dentro una cassettiera e trovarci la sola desolazione.
Nessuna traccia di nastri e confenzioni, spedizione in blocco in un cesto nero . Non da meno L'Acronimo.
Come la sabbia all'interno di una clessidra, anche il mondo si è capovolto. Comincia da zero, riparte per giungere alla fine di sè e tornare.
Non rimane un dolce ricordo, non sopravvive un alito di sentimento.
Ognuno rilegge la Moleskine della propria vita sottolinenandone le parti salienti.
Un confronto impossibile.
Un tempo inutile in un mondo capovolto.
Un borsone, una bottiglia, una canzone e mille parole.
Quel modo tutto tuo di indossare la tshirt nera.
I calzini arrotolati l'uno dentro l'altro.
Le sigarette rubate.
Il mio Dandy. Il MioAmoreMio con il suo musino Magnum.
Oggi i ricordi fanno rumore più del solito, come se oltre dentro me qualcosa fosse esistito. Ma non è così.
Oggi si rincorre il divenuto, sì, oggi.