giovedì 11 febbraio 2010

Dressage

Non mi è nuova quella simpatica velocità di cambiamento tipica della mia persona. Un leggero contatto,ed espoldo in un sorriso abbagliante, un pensiero che corre per la mente, e tutto muta, da abbaglio in nero pece.
Basta poco per trasformare il solido in liquido. Flusso inarrestabile, corre dentro tutta me, riempie ogni spazio, si insinua in tutti gli angoli.
La temperatura sale, Picchi di emozioni, cali di emozioni.
Ora c'è il sole, ora tira vento e le nuvole coprono il cielo.
La pioggia scende, e dopo poco il sole risplende.
Poi si blocca tutto,ed arriva pure l' Uragano, che tutto spazza.
C'è grande sintonia che unisce queste due teste matte. Siamo combinazione segreta che tutto apre. Siamo combinazione segreta che tutto custodisce.
Siamo cavallo e cavaliere. Ci si alterna. Quando io mi lascio trasportare da te,riponendo fiducia nelle tue mosse e nei tuoi segnali, ascoltando il sonoro che leggerissimo giunge alle mie orecchie, lì, sono io il cavallo, tu il sicuro Cavaliere, decidi l'andatura, passo, trotto e galoppo. Nel nostro dressage,diamo vita a figure uniche, perchè non c'è distinzione, non c'è separazione, in quel momento, si è un tutt'uno. Un gesto sbagliato o mal interpretato potrebbe risultare deleterio per le nostre figure.
Nei momenti di calma, sento la forza del legame, che è Armoniosa, eccentrica, conquistatrice, avverto la bonaccia e ne apprezzo l'essenza.
Quando la tormenta si fa viva, ne avverto capacità distruttiva, la paura si avvicina sospirandomi alle spalle.
Distacchi forzati, e tiri alla fune. Quel fiocco rosso, avanza e indietreggia a ritmi frenetici.
Quanti modi di descrivere, quante parole pensate appositamente per rendere l'idea di quello che è indefinibile.
Cosa conta veramente....quello che si ha, quello che si vorrebbe, quello che si custodisce dentro, le intenzioni, le emozioni dichiarate, le non dichiarate, i doveri, i piaceri, le ribellioni dell'animo dinnanzi i contrasti, le paure, cosa?
Credo conti la consapevolezza, consapevolezza che non sempre la volontà può fungere da spugna, non sempre il doveroso corrisponde con il giusto, perchè quello che hai dentro, prima o poi bussa e vuole che gli si apra, ti chiede di dargli vita e di riflettere sui suoi battiti.
Ho diverse sequenze numeriche diponibili, sono le combinazioni.
Scegline una, vediamo se è quella che apre o quella che chiude.
















lunedì 8 febbraio 2010

Sul verde

Avvolta dalla morbidezza, nascosta dal buio della camera. Occhi chiusi, e suoni fortissimi penetrano le mie orecchie, il buon Luciano, mi tiene compagnia; nemmeno immagina a quale volume riesce a cantarmela. Faccio avanti e indietro da me. Mi percorro in lungo e largo,vado alla ricerca di risposte, risposte che in realtà conosco benissimo, solo mi impegno a cercare quelle con su il cartello "via d'uscita".
Le lanterne sono spente, sono sprovviste di anima, intento difficile ,ma necessario: per trovare quello che cerco, devo uscire da me. In pratica, un involucro vuoto.
Nel mio percorso ad ostacoli interno, ripasso più volte per le stesse vie.
Se ho la convinzione di non sbagliarmi in quel pensiero, di non aver alterato la mia valutazione, che le certezze sono quelle senza possibilità di cambiamento, allora cosa sto cercando. Perchè mi aggiro nel labirinto.
Se guardo bene,vedo una strada dritta che porta all'uscita del labirinto. Solo che, la guardo ma non la percorro. Non mi interessa. Dò le spalle e torno a girare.
Vorrei ritagliare lo spazio, accomodarmi su quel prato, e aspettare chi corre lontano da me.
Con quella testa fra le mie mani, fermerei i pensieri che la riempiono,per incentrare l'attenzione su di me, che sono apparizione e non realtà.
Sono lampo di piccole luci, che col buio non illumina, si spegne.
Mille foglie di sensori ed emozioni mi compongono. Tavolozze da riempire, scegliendo colori indelebili. Colori che non scivolano con le prime gocce.
Gocce che scendono lungo un tragitto segnato dagli anni vissuti.
Posso donarti il mio coraggio. Potremmo scambiarci i corpi per poche ore, e bere il nettare del profondo, e smetterla di immaginare cosa sia, e cosa siamo. Cosa vorremmo dire, ma poi diciamo in modo camuffato, magari per voler sminuire o solo per convincere tutti i nostri noi della facilità e dell'immediatezza del finire.
Rimango un po su questo prato, aspetto, magari arrivi.

venerdì 5 febbraio 2010

Il tempo di un ballo

http://www.youtube.com/watch?v=919WHbwq_64

Imprenditrice

Hai presente quella sensazione di non idoneità?
Mi sento in disordine. Sento che non ho il mio numero di identificazione.
Come se una mano mi stesse tenendo in aria, nell' attesa di poggiarmi su di un piano, nel mio scompartimento.

Il mio alimentatore si è guastato. Residui di batteria, e necessità di resistenza.
Ho la sensazione di spegnermi da un momento all'altro.
Sono nuovamente ferma. Io ferma, ma tutto intorno a me si muove. Corre.
C'è un problema, non vedo i colori. Se guardo bene, con attenzione, tutto è grigio.
Sono nuovamente immobile, mentre tutto intorno a me si muove. Corre.
Non sento il calore, sento solo il vento.
Vorrei sentirmi amata, importante. Avrei voluto sfruttare al meglio questo tempo.
Avrei voluto sentire "il cuore avvolto da una coperta"..Avrei voluto fare la differenza, e invece, mi ritrovo come sempre. Imprenditrice. Investo, progetto, ma non realizzo.
Ho bevuto stasera, e le sensazioni mi stanno schiacciando, hanno preso il sopravvento.
Sento che potrei dare vita a discorsi infiniti.
Io non mi sento amata.
E non servivono gesti eclatanti. Andava bene anche uno stanzino buio,se ad accendere, eri tu.