lunedì 20 aprile 2015

Paura

Paura.
Due i tipi.
La paura che arresta i movimenti.
La paura che spinge oltre i movimenti.
La prima pietrifica il corpo, gela il liquido dentro le vene. Assume peso specifico indefinibile; ti pianta al terreno con viti e bulloni di vetro. Schiaccia verso il basso; stacca i conduttori. Spegne il movimento cerebrale.
La seconda accelera il flusso, schizza al tuo interno. Solleva il corpo, annienta il peso. Spinge verso l'infinito dell'essere. Alimenta lo spirito; è un elastico: tira indietro per spingerti in avanti, ad alta velocità come il volo di un aquila.
Quel panico che sgomenta e ti annienta.
Quel terrore che eccita ed edifica.
Le ho vissute. Le ho assaporate.
Ho passato la lingua sulle labbra, le ho bagnate, ripulite dal sapore aspro della prima, e gustato il retrogusto dolce della seconda.
Strofinato il sale. Chiuso le ferite.
Lucidate. Ho fatto spazio con le mani larghe per prenderne di più.
Altalena e girotondo.
La giostra dei pensieri.
Menti ballerine.
Il soffio freddo nelle ossa.
Il teorema.
Lascio orme. Lascio impronte. Lascio il segno.
Esisto. Resisto.
Esistenza.Resistenza.