giovedì 31 dicembre 2009

Brindiamo

Credo sia doveroso, oltre che un piacere per me, concludere questo Anno con un brindisi.
Brindo alle novità;
Brindo ai brutti momenti per fortuna superati;
Brindo alle persone rimaste ferme ai cicli precedenti;
Brindo al mio Alter, che prezioso e partecipe, è stato, e sarà complice e parte integrante dei miei prossimi cicli di vita;
Brindo al mio risveglio emotivo;

Brindo alle porte aperte;
Brindo al vaccino;
Brindo alla consapevolezza e all'immediatezza;
Brindo alla mia capacità di dire Basta;
Brindo ai cattivi, e lascio che questi possano crogiolarsi nella loro misera cattiveria ed invidia;
Brindo alla mia testardaggine;
Brindo a IO;
Brindo ai tramonti favolosi ammirati in quel posticino chiamato Dune;
Brindo agli aperitivi, al perlage, a.....Jalè.
Brindo alla tecnologia, Msn, Blogger....;
Brindo alla mia curiosità;
Brindo agli amici della fantasia;
Brindo ai Negrita;
Brindo a Volo;
Brindo all'Amarone:
Brindo alla Putenza;
Brindo agli attimi speciali,
Brindo all'incastro perfetto;
Brindo alla Regina;
Brindo all'irresistibile Sguardo Magnum;
Brindo a tutto il mondo di marzapane, castagne, zucchero e canditi;
Brindo al nostro Nascondiglio;
Brindo a Squander, sperando di non sparpagliare troppo;
Brindo al mese di Ottobre;
Brindo alla 203;
Brindo alle ore strepitose Vissute insieme;
E adesso è arrivato il momento: Brindo a TE.
Brindo a TE, che sei la stravaganza e la lucida follia; Sei il pulcino travestito da Pavone;
Sei forte, sei indifeso, sei vittima e carnefice, sei la meraviglia dell'incoerenza, sei il fascino del sentimento. Sei occhi parlanti
; Sei Braccia che avvolgono; Sei Carne; Sei Anima; Sei Strepitoso quando tutto libero; Sei Sei Amore, sì, sei Amore. Sei quello che vorrei; Sei il giorno che vivrei; Sei la persona che vorrei salvare; Sei il cuore nello stomaco; Sei il contrasto che mi placa; Sei la calma; Sei la forza; Sei molto; sei ancora di più.
Sei anche quello che vedevo in TE, e la conferma ai miei sospetti;
Sei bello quando incroci i piedi, sei bello quando ti tormenti l'orecchio.
Brindo a Junior, Brindo a Senior, Brindo a tutti quelli che hai dentro che fanno lo splendore che sei.
Brindo al tuo essere complicato ed ermetico....ora decisamente meno ermetico;
Brindo ai tuoi Baci.
Brindo a NOI, che esiste e pulsa dentro me e te.
Brindo ai limiti, ai nostri limiti, che hanno fatto di questa storia un palcoscenico speciale.
Vorrei brindare guardando i tuoi occhi e stringendoti forte. Brindo comunque con TE dentro, anche se non vicino fisicamente.
Come sei dentro, come ti sento. Mi sei in circolo, e brindo quindi alla tua essenza in circolo;
Ti Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.........doro M.A.M.
I miei occhi ti stanno cercando, loro non ti trovano, ma IO, ti sento.
Buon Anno Mio Amore Mio, Bicicletta di Marzapane.
Avvolgimi coi tuoi nastri di seta, e cingi tutta me con i tuoi pensieri.




mercoledì 23 dicembre 2009

Un caffè

Un caffè. Il tempo si ferma. Corpi intrecciati, fusione e battiti galoppanti.
Le mani seguono le forme del corpo. Si perdono nei posti bui.
La forza espolde con tutta la sua carica.
Ci siamo io e te. Io, Te ed il tempo.
Vorremmo che queste pareti cadessero per lasciare spazio alle altre. Le pareti a noi familiari, le pareti numerate. Le pareti del nascondiglio.
Ma poco conta, dove e come, perchè persino un metro quadrato si trasforma in angolo infinito, quando a viverlo siamo noi.
Ti abbandoni quasi del tutto alla passione che trascina, sguardo prima perso nel piacere, e dopo dritto, puntato nei miei occhi.
Ti sento, ti assorbo.
Mi lascio guidare dal tuo ritmo.
Eccoti. Rieccoti. Sei tu, Ti riconosco.
Riesco a sentirmi comoda e stretta dalla tue braccia.
Poi l'orologio di colpo riprende col suo ticchettìo.
Rientriamo nei nostri corpi. Rientriamo al posto.
Ma tu hai già fatto. Sei riuscito a riempire e gonfiarmi di dolci sensazioni, miste a passione infinita.

giovedì 17 dicembre 2009

martedì 15 dicembre 2009

N. 100

La mente impone ed il corpo esegue. L'imperativo è ...........................
Stringo la mano alla quotidianità, alla forza di volontà.
C'è chi rimane immobile sul piccolo mosaico, e chi cammina veloce, corre, ed è già lontanissimo.
Azioni comandate da menti sopraffatte. Numeri infiniti. Labbra serrate. Mani ferme. Istinti aboliti. Piume sparpagliate e portate via dal vento. Parole scritte. Parole non dette. Tredici trascorsi. Nemmeno il quinto giorno stupisce ormai con le sue sorprese.
Pazienza. Smarrimento.

domenica 13 dicembre 2009

Tanti Auguri a Me




Buon Compleanno Freak!

sabato 12 dicembre 2009

Abbasso Morfeo

Sono le 06.46. Mi sveglio . Sono riposata, contenta e soddisfatta per essere finalmente riuscita nel mio intento : Dormire.
Mi alzo, e vado a recuperare il cellulare abbandonato la sera prima. Sono certa di trovare la chiamata di Alter con rispettivo messaggio.....eccolo, come immaginavo, chiamata e messaggio......vediamo cosa ha scritto....cosa .............cosa..............COSAAAAAAAAAAAAAA............................
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOORRRRRRRRRRRRHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
Tu....si, tu........sei proprio tu...M.A.M , ed io che non dormo da venti giorni, mi accollasso proprio ieri????????
ma allora è decretato : è un'ingiustizia.
.....Tutti si lasciano coccolare da quel piccoletto....ma ora è proprio il caso di dire abbasso Morfeo.
Mi sono addormentata dietro il muro però. Questo deve essere specificato.
Non posso fare niente adesso, torno a dormire. Brrrrr.........che freddo.
Pciù.

giovedì 10 dicembre 2009

Lo decretiamo?

Le gambe cedono. Sono stanche di rincorrere-
Il pensiero è assuefatto.
E' possibile acciuffare l'aria ?
E' possibile contare i granelli di sabbia?
E' possibile conservare dentro un recipiente di vetro un pò di vento?
E' possibile bere tutta l'acqua del mare?
La risposta è sempre negativa.
Ti ritrovi nel bel mezzo. Sei quella che scappa da chiti insegue con insistenza,sfinendoti, e quella che insegue chi resta fermo,non arrivando lo stesso.
Se per te deve valere la teoria che nessuno può obbligarti a fare quello che non vuoi, perchè ti ostini, perchè non dovrebbe valere per gli altri questa stessa teoria.
Non puoi piacere a tutti, Anzi....Non piaci mai a tutti.
E allora? lo decretiamo?
Ora chiudi gli occhi. Abbiamo parlato un pò, ed è tempo di riposare.
Spegni tutto, spegni i pensieri, spegni gli impulsi e frenati.
Fai come tutti.
Ignora, ignorati.

lunedì 7 dicembre 2009

Fermo Immagine

Non è una altalena.
E' un trapezio.
Nel nostro tendone rosso acceso, interpretiamo gli acrobati.
I nostri numeri sono di elevata difficoltà, ma spettacolari. Sono estremamente difficili, creano la suspance e la paura prima nei nostri occhi, e subito dopo in quelli degli spettatori.
Gli spettatori...bè...un numero limitato.....perchè io sono il tuo spettatore, e tu sei il mio.
Quando io entro in scena, tu assisti allo spettacolo, col faccino all'insù guardi le mie acrobazie. Quando metti le mezze punte, io mi accomodo sul cuscino di velluto, poggiando il mento sul braccio piegato, godendo dell'insuperabile performance. E l'ultima, supera sempre la precedente.
Noi siamo al tempo stesso equilibristi, funamboli e trapezisti.
Nello specifico, tu riesci in tutte tre le discipline, io mi destreggio fra la prima e l'ultima, ed interpreto una parte nella seconda.
Quando decidi di essere equilibrista, indossi l'abito di scena blu e dorato. L'esibizione è difficile, devi riuscire a tenere in equilibrio TE stesso, le tue certezze, le tue paure, i tuoi doveri devono fare strada, e il tutto sorridendo, perchè lo spettacolo deve necessariamente riuscire.
Quando decido di essere equilibrista, indosso l'abito di scena rosso. L'esibizione non è ai tuoi livelli di difficoltà, seppur complicata. Io devo tenere in equilibrio le mie due parti contrastanti, incastrare desideri e voglie con arguzia ed acuta professionalità.
Io applaudo, tu mi sorridi.
La seconda esibizione, è quella che preferisco in assoluto.
Indossi le mezze punte, la tuta nera attillata, segna il tuo ormai corpo magro. Io partecipo alla tua esibizione in modo attivo. Tu adesso sei il funambolo, io la corda tesa.
Le tua gambette lunghe e magre, sembrano fragili, camminano incerte, in realtà sono pronte e forzute, i muscoli tesi permettono di avanzare con passo sicuro.
La fune, che sono io, è tesa ma morbida allo stesso tempo. Tu prosegui il numero passo dopo passo, sei già a metà. Ora vai avanti, ora volteggi. Ora numero di giocoleria sulla fune, rotazione di cinque castagne....perfetto. Ma...ma....no...cosa fai....non puoi tornare indietro, devi terminare il numero, io il tuo pubblico, aspetto che la corda venga percorsa interamente. Il tempo si ferma. Fermo immagine.
Quella scena rimane nelle nostre menti, in attesa di giudizio, ci è permesso continuare lo spettacolo.
Cambio d'abito. Cambio numero e personaggio. Ora sei il trapezista. Come mai hai indossato il costume color castagna? Ora abbiamo i costumi dello stesso colore...va bene che mi esibisco dopo, ma perchè hai messo su proprio quello...vabò..dai...vai.
Un gradino dopo l'altro, sali verso il punto più alto, quasi a toccare la punta del tendone; Eccola....una barra metallica sospesa a mezz'aria da due cavi tenuti ad un sostegno più alto.
Leghi a te la corda di sicurezza,un nastro di seta speciale, praticamente indistruttibile, Ti muovi intorno alla barra del trapezio che è il mezzo per raggiungere il nascondiglio, ed alle corde, che invece ti trattengono nel tuo mondo.Devi fare in modo che ogni tua movenza sembri quanto più aggraziata possibile.
Il numero sul trapezio statico, è affascinante.
A differenza degli altri numeri, questo non termina con l'iniziare del successivo, questo avviene in collaborazione.
Salgo dal lato opposto al tuo.
Ho i capelli raccolti, e la mia tuta aderentissima ha il colore delle tue castagne.
Lego il nastro di sicurezza alla vita, e afferro il trapezio. In questo caso il trapezio funge da altalena. Mi muovo contorcendomi, inzia lo spettacolo-
Ora ci scambiamo i trapezi,lasci andare il tuo verso di me, prendo al volo la barra e mi lascio dondolare, tu rimandi indietro il mio, e nell'esatto momento in cui i due trapezi si incrociano, lascio il mio e prendo al volo il tuo, salto da una barra all'altra e mi fermo sulla tua piattaforma, dove sei anche tu. Ora siamo insieme.
Acciuffi il mio trapezio, fai delle evoluzioni fantastiche, lasci andare le corde che ti trattanevano, quelle che ti tenevano fermo. Ora le tue gambe tengono il trapezio, sei a testa in giù con le braccia a penzoloni. Tocca a me. Questo è il numero della fiducia. Forza, afferro la barra, mi lascio andare, avanti e indietro un paio di volte, dondoliamo vicinissimo, è il momento, mollo la barra e mi lascio andare, tu arrivi puntuale afferrandomi per il polsi, ecco, incastro perfetto. Tu mi tieni, ed io volteggio.
Finiamo l'esibizione, tornando ognuno nella rispettiva piattaforma.
Siamo stanchi, ma soddisfatti. Guardiamo giù, e non crediamo ai nostri occhi. Il tendone è colmo...tutti entusiasti. Sono presenti i nostri amici della fantasia, ed ora il tendone, non è più rosso, si è trasformato nel nascondiglio di zucchero e marzapane.
Ora tutto si ferma nuovamente. Si torna indietro.. no..non voglio.
Invece si, ci ritroviamo corda e funambolo. Tu stai tornando indietro, intenzionato a non finire il numero. Mentre lo fai, mentre torni alla base di partenza, si illumina la piattaforma di arrivo; ti volti per capire cosa succede, lì al centro del piano illuminato cè una bicicletta.
La guardi, muovi il visto a destra e poi a sinistra, riguardi verso la luce. Devi scegliere se tornare indietro o continuare il numero. Io, che prima ero morbida, ora divento tesa come mai , fai un passo avanti, un altro....siiiiiii.....stai proseguendo verso la bicicletta.
Dai funambolo, ci sei quasi, ancora uno sforzo...ecco. sei sulla pedana. Afferri la bicicletta, salti sul sellino di zucchero, e continui il numero, tornando alla base pedalando sulla corda, con quella magica bicicletta.

domenica 6 dicembre 2009

Ne sono certa

In un mondo incantato, dove la dolcezza è predominate, ed ognuno dei componenti è un assemblaggio di zucchero, mi ritrovo sulla mia bicicletta di marzapane, a pedalare sul viale di mandorla, guardando le ciliegine candite sugli alberelli di glassa, ed una fetta di arancia che è il nostro sole, mi avvolge con il suo profumo.
Pedalo ad un ritmo costante, la mia bici deve portarmi lontano.
I piccoli fiorellini di meringa sono rivolti verso il nostro sole, ma non rischiano di sciogliersi.
Il percorso che ho deciso di seguire con il mio speciale ed unico mezzo, non è segnato, non è deciso. La mia bicicletta mi conduce, non si lascia condurre... Decide quando fermarsi e quando ripartire.
Ora è buio.
Il cielo di cioccolato è illuminato dalle stelle....
stelle avvolte da nastri di seta. Una in particolar modo, è proprio sopra la mia testa, illumina me e la mia bicicletta. Ci segue, incantandoci.
Io sono sola, pedalo pedalo, ma lo faccio in solitaria.
Il cestino di riso e miele, contiene le piccole castagne raccolte tempo addietro.
Ho affrontato salite e discese, ma ora il percorso è bloccato. Non è possibile procedere.
Vicino il distributore di caramelle, un nastro bianco e rosso segnala lavori in corso.
La stradina non è percorribile, causa un muro di cristallo di zucchero tirato su dal guardiano del nascondiglio .
Mi fermo, adagio la mia amata bici sul pedale, e vado a vedere. Il muro è lucido, color miele, altissimo., imponente.
Torno indietro e studio un percorso alternativo. Mi siedo, e rimango ferma a guardare quel muro che non mi lascia passare.
E' perfettamente piantato.
Incrocio le braccia, mi lascio andare ad uno dei miei bronci. Rifletto col dito sulle labbra, mi verrà una idea. Ne sono certa.

sabato 5 dicembre 2009

La Pesca


Seduta con me stessa, ascolto il mio respiro. Penso al tuo odore, al tuo profumo, al tuo calore, alla tua forza.

Si tesoro mio, tu possiedi dentro te la forza potente, la convinzione, la determinazione, la saggezza dei grandi, la sicurezza, la certezza della ragione, la lucidità.

Mi concentro sul viaggio. Abbiamo nuotato, galleggiato e gettato le reti. Abbiamo bevuto acqua di un mare dolce. Hai fatto cento passi indietro, deciso di tornare sulla terra ferma e lasciato la piccola barchetta di carta che ci ha trasportato in mare aperto. Io non sono ancora tornata. Decido però di donarti il pescato, e di lasciare a te le reti col pescato importante. Custodisci questa perla, che è la nostra storia, pescata in un mare agitato, e mantenuto in vita da piccole attenzioni avvolte da un fazzoletto di seta rosso.

La vita è imprevedibile si sà, ma quando c'è il pangrattato, e dico quando c'è, questo dura per un tempo lungo, indefinito ed eternamente magico. E anche se la perla sarà costretta a vivere fuori dalla sua conchiglia, entrambi sapranno che l'uno senza l'altra, è solo la metà di una magica perfezione.

giovedì 3 dicembre 2009

Protagonisti:

Io sono Wile E. Coyote e tu sei Road Runner.
Nello specifico, io sono Willy il coyote e tu sei Beep Beep.
Io sono vittima del mio stesso ingegno e finisco nella gola del canyon o in alternativa sui fico pala.
Tu sei il velocissimo e astuto pennuto dai colori sgargianti, che riesce a sfuggire.
Io uso TNT, bombe, e molto altro.
Tu, non usi niente.
Io Guido.
Tu Scappi velocissimo.

mercoledì 2 dicembre 2009

martedì 1 dicembre 2009

Vivendo si impara

Vorrei scrivere e descrivere, ma preferisco tacere.
Dopo aver imparato a contare, ho imparato a tacere.
Ho imparato a deglutire.
Ho imparato a digerire
Ho imparato a non lottare.
Ho imparato a riconoscere i doveri.
Ho imparato a sottostare alle priorità.
Ho imparato che si può fingere di non sentire il proprio Io.
Ho imparato che la soluzione talvolta stà nel distacco e nell'indiffereza .
Ho imparato ad accettare.
Imparo giorno per giorno, e lo faccio vivendo giorno per giorno. Assaporo i gusti della vita, tenendo in attività le papille gustative.
Preparo la pelle ad essere dura, ma stò lontana dai cassetti.
Preferisco non ridurre tutto ad un cassetto chiuso a chiave.
Preferisco lasciarlo aperto e vuoto, non permetto ad un piccolo vano di contenere e detenere. Non lo chiudo, non riempio, e non libero la mente segregando persino i ricordi in quello scomodo cassetto.

venerdì 27 novembre 2009

The end

Si chiude il sipario.
Emozioni pesanti che schiacciano quelle leggere.
Sentimenti importanti che annientano sentimenti ad orologeria.
Bolle che scoppiano portando con sè ogni traccia.
Parole e codici, disattivati
Porte chiuse.
Cuori spenti.
Nascondigli al buio.
Biciclette parcheggiate, tenute sul marciapiede dal solo pedale
Spiriti non più ribelli.
Parole nascoste.
Occhi sgranati.
Occhi diversi.
Persone Nuove.
Scimmia in gabbia.
Bacio polpo all'amo.
Farfalle nel retino.
Bronci ritirati.
Occhio di renna ciecato.
FiNe.

mercoledì 25 novembre 2009

x

Capitolo x. Senza parole.

Stand By. Forse


lunedì 23 novembre 2009

Vento che trascina.(soliti deliri)

La domanda è stata secca : Cosa ti infastidisce del mio atteggiamento.
La risposta diplomatica, e non certo per mancanza di argomenti.
Mi sono detta.....con tutto quello che avrà in testa.....meglio lasciar perdere.....ma poi ho anche pensato.....se lo chiede....è perchè vuole sapere....insomma....i soliti deliri.
Dopo aver dato sfogo alla mia energia, e ad avere vissuto attimi di serenità già svaniti, decido di dedicarmi a questa domanda e alla sua risposta.
Cosa non mi piace del tuo atteggiamento....credo tu lo sappia., credo sia di facile interpretazione..
Mi infastisce.....praticamente tutto.
Mi infastidisce che ti sia piegato.
Mi infastidisce che ti sia abbattuto così.
Mi infastidisce vederti fragile e non prediposto a ricevere aiuto.
Mi infastisce che ti sia incazzato col mondo ancora prima di sapere, perchè già convinto di non farcela.
Mi infastidisce avere ragione.
Mi infastidice non essere presente.
Mi infastidisce non esserci.
Mi infastidisce il tuo sguardo freddo, a tratti disgustato.
Mi infastidisce che oggi mi pangratti e domani non hai parole.
Mi infastidisce la velocità con la quale tutto sia accaduto.
Mi infastidisce passare dal sogno alla realtà, con un risveglio brusco
Mi infastidisce sapere che il nascondiglio sia stato silurato.
Mi infastidisce sapere che decidi di non collegarti, lo decidi tu, e questo non ti comporta niente.

Mi infastidisce sapere che io o Lucia Rizza, poco cambia.
Mi infastidisce sapere che non hai bisogno di me.
Mi infastidisce non poterti toccare.
Mi infastidisce l'abbraccio amichevole.
Consapevole che nessuna fine possa essere pacevole, e che non si è mai pronti, credo le modalità di questa, siano state veramente originali.
Mi infastidisce trovarsi faccia a faccia, scrutare negli occhi, e non trovare, non sapere.
Mi chiedo dove sia quel mondo magico.
Ci siamo persi. Vento che trascina senza dare modo di trovare un riparo.
Mi chiedo dove siano finiti MAM e MIA.
Mi chiedo se siano veramente esistiti.
Preferisco non rispondermi, una domanda è già stata soddisfatta, per le altre ci sarà tempo. Forse.

domenica 22 novembre 2009

Con le lenti

Passo il dito sulla ferita. Vado d'incoscienza .Mi guardo in faccia per capire chi sono, e faccio spallucce, se l'essere chi o cosa non coincide con quello che vedo.
Inizio a scoprire dove portano i sogni, tutte le scuse che usi per poter giocare la tua partita da protagonista, da titolare e non dalla panchina.
Ho imparato che è doveroso saper contare; che seppur laborioso per chi come me, vive di impulsi ed emozioni, talvolta rappresenta la scaletta buttata giù dall'elicottero, e poter salire è difficile, ma quello sforzo rappresenta la salvezza, se l'alternativa è il burrone. E allora, come il mio maestro insegna, conto...e conto fino a raggiungere lo stato di calma. Piego l'istinto a volontà ferma e piatta.

Ho aperto la valigetta. Visionato gli sguardi a disposizione. Nessuno dei presenti fa al mio caso. Ho allora attinto alla cassaforte, quella va aperta solo nei casi eccezionali; difatti, li, non vengono custoditi tanto gli sguardi che la valigetta non contiene, quanto lentine dell'apparenza.
In circostanza di occhi cangianti causa forza interiore, le lentine dell'apparenza rappresentano la più valida delle alternative agli sguardi da valigetta.
Eccole..trovate. Lentine della calma, della sicurezza e del distacco, colore intenso, a tratti torbido.
Puoi decidere cosa mostrare di Te, e se riesci sei forte davvero.
Ma non sempre è possibile, non sempre è credibile.
Non è detto che il trucco funzioni, e si possa bluffare chiunque. Provarci, è comunque obbligatorio.
La visione del mondo con le lenti, non corrisponde sempre alla realtà. Potrebbe risultare distorta. I colori non corrispondenti, le sfumature indefinite.
Ho fatto la prova, ho provato con le farfalle. .
Con le lenti le farfalline sono grigie, senza, colorate.
Con le lenti le farfalline sono ferme, senza, volano sui F.P.
Con le lenti le farfalline si trovano sul fondo bianco, senza, il fondo è azzurro.
Con le lenti le farfalline sono appena due, senza, una coreografia di cento farfalline.
E allora?
Come funziona. Cosa funziona.
Diamo vita ai veri occhi, o ci nascondiamo.
Permettiamo al mondo di intrufolarsi e leggere, o ci barrichiamo dietro uno schermo protettivo.
Guardiamo il mondo con i colori veri, reali, oppure ci accontentiamo di quello che si intravede.
Come tutto, anche questo prevede una scelta.
Scegliere l'essere o l'apparire.
Scegliere fra il bello ma scomodo.
Scegliere fra il brutto ma comodo.
La risposta è ardua. Una scelta, prevede una soglia di rischio alta.
Rischiare, provare, scegliere, decidere....quant'è complicato.
Ma in tutto questo la volontà e i desideri, dove stanno?
Doveri solo doveri?
Ma i piaceri?
La soddisfazione?
Nell'attesa di trovare risposte, in attesa di trovare quella giusta, mi tolgo queste lenti e mi godo i colori vivi, le farfalle e piccolini.
















sabato 21 novembre 2009

La Candela Spenta

Do' luce alle lanterne intorno alle 09, per via del telefono, che rompe il silenzio del mio riposo. Il cervello è rimasto vigile dal giorno prima. Inizia questo sabato mattina con le solite strane sensazioni.
Numeri sconosciuti sul cellulare, chiamate poco gradite.
Rifletto su questo ciclo di vita vissuto.
Ricordo vagamente le parole scritte ieri sera, ricordo però con lucidità le sensazioni avvertite mentre le mie dita battevano sui tastini della tastiera. Credo di essermi svegliata durante la notte, e di aver controllato il pc ancora in dormiveglia. Ho confuso la realtà col sogno. Ma ora sono quasi certa fosse un sogno.
C'è sempre quella donna che si insinua e vuole sapere, si preoccupa e interroga, senza avere da me alcuna risposta. Mi ha detto che l'hai chiamata, che sei poi passato, e che avete parlocchiato. Perfetto, Ottimo direi.
Magari avevi bisogno di fare anche quello ieri.
Io mi sto studiando, mi sto analizzando, e non capisco ancora cosa effettivamente mi turbi.
Mi hai ripetuto tante volte, che ti ho salvato in un momento di grande sconforto. Mi hai detto che ti sono dentro, che ti manco nelle ossa, che non sono un pensiero, che avresti voluto vivermi.
Abbiamo scritto parole infinte, immense, grandi e importanti. Mi hai pangrattato. Ti sei riempito di me.
Allora mi chiedo, come mai adesso non ti lasci aiutare da me, forse non sono più in grado di farlo?
Come mai la ricerca di te, coincide con l'esclusione totale di me.
Posso solo immaginare la tua delusione, la rabbia di non poter fare molto per cambiare il destino se lui si è già messo quell'abito li. Capisco che ora sia il momento di fare il coraggioso, di trasmettere forza a chi di questo progetto ha fatto scopo di vita,capisco i salti mortali con avvitamento carpiato del cuore,capisco che tutto questo è importante, troppo importante per trovare tempo e voglia di dedicarsi a me.
Ieri ti ho avvolto, ho tentato di trasmetterti la mia forza, il mio amore, e il coraggio.
Ma poi, ti guardo, guardo quegli occhi e vedo la durezza dentro.
Leggo rabbia mista delusione, vedo lanterne annegate, la terra scura è bagnata, l'insofferenza per i tuoi stessi discorsi, i tuoi stessi pensieri. Sei concentrato su di te, rimugini sui perchè e i per come, sul dopo e sul cosa sarà.
Mi sono sentita la tua luce, mi sono sentita "MIA", mi sono sentita ancòra e terra felice, pensiero vagante o meno, ma pensiero. Ora La candela è spenta. Hai soffiato sopra.
Vorrei conoscere i tuoi pensieri più intimi, i più nascosti.
Vorrei del tempo, vorrei accenderti.
Vorrei tanto, vorrei il giusto, vorrei non avere queste brutte convinzioni che oggi mi fanno compagnia.
Vorrei il giorno dopo fosse migliore del precedente, perchè questi vissuti non sono i miei.

giovedì 19 novembre 2009

mercoledì 18 novembre 2009

Sarà il Quarto.


Prendo spunto

"Ultimamente, l’ho già detto?, salto pasti senza accorgermi ma i pensieri non hanno requie, e si imbandiscono da soli ad ogni ora fissata, sulla carta, e si impongono alla mia cortese attenzione.
E allora, non opporsi è il segreto".

Arsura Gelata

C'è un calore strano.

Il nascondiglio è vittima di una tempesta di neve infuocata.

Un calore freddo.

Una arsura gelata.

Ora goccine bollenti, ora raffica polare.

Vinti e vincitori, forze contrastanti, vittime e carnefici, malattia e cura.

Il nascondiglio si è beccato l'influenza, respira con difficoltà, attende che il medico vada a trovarlo, e che la panacea faccia effetto.

martedì 17 novembre 2009

Oni.

Sensazioni. Emozioni. Delusioni. Confessioni. Privazioni. Limitazioni. Agevolazioni. Difensori. Offensori. Amoroni. Assunzioni. Sospensioni. Situazioni. Mediazioni. Allusioni. Frustrazioni. Pensieroni. Domandoni. Giustificazioni. Lacrimoni.

domenica 15 novembre 2009

Zucchero bagnato

Mi sono svegliata col cervello schiacciato dai pensieri. Rifletto ininterrottamente da venerdì.
Sono andata al mare stamane; per liberare la testa avevo bisogno di uno spazio veramente aperto. Mi sono ritrovata circondata dalla sabbia, la stessa che non scende più giù dalla clessidra, ma questa è immensa, non può finire, oggi mi terrà compagnia.
Mi lascio andare sul telo morbido, e distendo la mente. Cerco di riporla su di un piano, dritta dritta, devo riuscire ad eliminare il groviglio che ho creato.
Ho letto il tuo post la mattina del 14. Mi trovavo ancora a letto, mattina presto, ma il pensiero era già sveglio, forse, non si era addormentato nemmeno. Ho letto tutto d'un fiato, ho riletto consecutivamente per tre volte. C'hai messo dentro tutto, mancava solo il Pavone.
Più leggevo, e più mi convincevo che tutto era finito veramente. Che non si trattava di un passo falso, ma di quello definitivo. Che non era la solita discussione, le solite paure, dubbi, rimorsi.
Stavolta la porta era chiusa, a doppia mandata.
Qualcuno dice che ho gli occhi tristi.
Alter che riesce ad interpretare i miei silenzi, che non scruta con aria interrogativa, che non tenta mai colpi bassi, ma va a guardare direttamente nella valigetta per vedere quale sguardo manca, ha capito, e si è seduta accanto a me, aspettando una mia mossa, un respiro.
Ieri grandi coccole, la cura del guscio. Solo che la parte incerottata sta dentro. Esiste una SPA per tutto ciò che non è materia, che non è tangibile?
Vorrei sapere cosa pensi. Come stai. Se qualcosa è cambiata. Se il pensiero è vagante.
Penso che il vero Te, sia quello che ho conosciuto. Che quello forte, coraggioso, l'UOMO di casa, è solo la parte che ti è stata affidata. Quello vero, è il M.A.M che ho visto, letto,abbracciato ed
interpretato io.
Non so come mai, mi viene in mente l'immagine di un mucchietto di zucchero, bianco, candido, bagnato da una goccia. Quella parte del mucchietto bianchissimo,allora diventa subito scura rispetto al resto. Questa è l'immagine che ho di me. Questa è la descrizione di uno stato d'animo forse.
Mi chiedo cosa dicono le tue ossa.
A noi, manchi.

venerdì 13 novembre 2009

Il tradimento del 13

Sono tornata in ufficio. L'ho fatto con la testa bassa e quella scatola fra le mani. Ho riportato il pigiama, quello pensato e acquistato solo per Te, e l'ho lasciato li, dentro quell'armadietto, cinto stavolta solo dai miei pensieri e da nessun nastro di seta.

Nella mente si susseguono i discorsi e le parole dette si rincorrono. Flash back di un pomeriggio amaro. Come l'amaro che sento nel cuore, come la sensazione di vuoto che mi induce a pensare che forse sono solo un guscio, perchè l'interno non lo sento.
Io, pratica e lucida, quella forte che non programma....e poi aspetto che una giornata,un numero, mi cambino le prospettive per 24 ore..... mio caro numero 13, questa volta hai sferrato un colpo basso da vero professionista.

Spiazzata. Piegata.

Lo sapevo. Ero a conoscenza che il momento sarebbe arrivato, e magari ne sentivo l'odore. Non ero pronta però, non ero pronta.

Ho gli occhi color miele. Sento che dentro il liquido sta salendo.,Sento che ti ho perduto. Che la corda è stata ritirata, la mia corda. Sento che il funambolo cammina da solo, che ha attorcigliato la corda, e l'ha chiusa nel cassettino a sinistra dell'anima. Conservata, va bene, ma sempre chiusa e non più usata.
Guardo quel disegno da me iniziato, ed ora da Te finito. Vedo tutti i colori della tavolozza ordinati e ben distribuiti. Non c'è più il miscuglio, non c'è più spazio per gli esperimenti. Come già sapevo, come mi dicevo, come ripetevo e predicavo dentro me.
Sono Costretta ad accettare la tua scelta. Obbligata a non ribellarmi,priva di potere decisionale.
Penso e mi dico che forse il mio impèto, quella mia dannatissima forza che schiaccia persino me, ti ha spaventato, ti ha soffocato; Continuo a pensare e dico, che forse non ero poi così importante, e che è stato più semplice chiudere che continuare, meglio non rischiare, non concedersi mai.
Era quello il momento perfetto per aprire gli occhi e tornare alla realtà?
Era quello il modo di farlo?
Era quello il giorno ?
Tutto è franato nel giro di pochi attimi. Dalla fusione al distacco. Vicinanza e subito separazione.
Forse ce l'avevi nel sangue, forse eri proprio arrivato al limite.
Ma poi, cosa pretendo....forse, hai fatto pure troppo per me.
Il mio amico Fato si è preso gioco di me, del mio giorno, mi ha tirato un bel colpo.
Tra la realtà e l'illusione scelgo te, il mio amore mio, cielo stellato, bicicletta adorata, non dimentico gli attimi lunghissimi,i giochi,lle parole, Io non mi dimentico di Te.
E ora vedo gli artisti preparare le valigie di cartone, piegare i costumi di scena ricchi di paillettes, sistemare gli attrezzi, e andare via. Il trapezio dondola senza nessuno sopra. La scimmia è in gabbia, e guarda il mondo dalle sbarre. Il primo comico,si tira su le maniche della giacca rossa e stacca quel faro puntato sul palco che penzolava da tempo.
Si ritirano di buon'ordine.
Mi chiedo se è quello che vuoi veramente.
Mi chiedo se hai pensato per un attimo di stringermi e portarmi via.
Mi chiedo se hai fatto come me, se ti sei collegato anche solo un minuto, oppure hai messo in pratica la Senior Volontà.
Ma a cosa serve chiedere.
A cosa serve scrivere.








13


martedì 10 novembre 2009

5 Giri



Mi hai chiesto una preghierina.
Richiesta insolita, sia per la persona alla quale la chiedi, sia per la richiesta in sè.
Per TE, desidero il meglio. Desidero tu abbia tutto quello che ti rende felice, tutto quello che cerchi e di cui hai bisogno. Mi auguro le tue esigenze vengano soddisfatte, i tuoi sogni realizzati, le tue paure superate, i tuoi intenti accolti. Ti auguro tutte le meraviglie del mondo, tutti i colori più belli e accesi, ti auguro che il buio venga soffiato via, e che la grande forza ti aiuti a non cadere. E anche se la realizzazione di tutto questo non prevede la mia presenza e partecipazione, io continuerò a sperare che tutto si realizzi, lo farò sottovoce, lo farò in un angolino, e aspetterò di vederti felice.
E se la malinconia dovesse venirmi a trovare, sarà la tua gioia a scacciarla via.
Perchè la vita è questo. E' insolita, e non è un binario.
Ma io, ringrazio di aver potuto vivere anche solo un momento perfetto, ringrazio il percorso naturale che abbiamo vissuto, ringrazio Te per avermi respirata, e aver dato a me il modo di farti uscire fuori.
Accettiamo i nostri limiti temporali, accettiamo le realtà. Accettiamo l'inevitabile. Perchè il mondo vero è quello fuori dal pc.
Spero mi sentirai. Spero tu faccia tesoro delle scoperte fatte.
Sei nei gesti, nei silenzi, nei sorrisi isterici.
Sei vivo come le parole dette.
Vissuto come un sogno.
Willy e gli altri amici....occhio di renna....tutto magico.
Incanta la tua vita come hai fatto con me.
Incantati.
E vivi amore mio, ViVi.
Pensa anche che , se Ci fosse stato il tempo per lasciarsi andare, sarebbe stata una giostra.
Avremmo acquistato biglietti per 5 giri, i nostri 5.
"Non è tempo per noi", ma è tempo per TE.
Goditelo tutto.
Oggi c'è anche il sole.




lunedì 9 novembre 2009

?????

Si o No? Meglio o Peggio? Aprire o Chiudere? Fermarsi o Camminare? Hai detto che sono alla ricerca di certezze, Che cerco risposte alle mie domande, ai miei dubbi.
Niente di più vero.
Nell'attesa di trovare risposte, mi dondolo nell'unica certezza che ho: la certezza che ti AaaaMdoooorO. Che sia chiaro..................NON in modo convenzionale............(tsè).

domenica 8 novembre 2009

Aria che riempie

Mi passa un flash per la mente mentre sono a casa e mi preparo a venire da TE, cedo, la indosso .
Un altro, mentre sono in macchina e cammino verso TE.
Mi fermo, acquisto il mio Amarone della Valpolicella, e mentre lo faccio sorrido all'idea.
Arrivo, e vado avanti compiendo gesti dettati dall'irrazionalità. Disegno, scrivo, ritaglio.
Posiziono bottiglia e bicchieri. Tondino numerato sulla porta, luce bassa, tridente ad attenderti, messo lì, quasi per volerti informare del pericolo.
Arrivi mentre cerco una canzone come sottofondo. Non riesco a trattenermi, appena ti vedo espolodo in una risata. Rido di quello che sò, rido di ciò che ho fatto.
Un momento prima rido,poi ti seguo scodinzolando mentre lavi i tuoi dentini, e subito dopo ti giro intorno come un pirahna del Sudamerica
Chiudo la porta alle mie spalle, e comincia lo spettacolo.
Eccomi trasformata in quella del mondo speciale, occhio tondo e acceso,inibizioni zero.
Tu, sei li a portata di mano, non sei dentro uno schermo, sei accanto a me. Sei però meno sciolto, composto, forse preoccupato oltre che stordito dal fumo.
I tempi si allungano, dando vita a qualche perplessità.
Ti guardo,mi sfiori con la tua irresistibile delicatezza.
Finiamo per parlare, come in una seduta. Io paziente, tu psicologo.Sono tanti i pensieri che mi passano per la testa. Cominciamo a parlare, le parole vengono fuori da sè. Guardo dritto davanti a me, ogni tanto mi volto e incontro il tuo sguardo.
I discorsi sono i soliti, affrontati però con una certa durezza. Ti dico che non siamo una relazione extra coniugale, che non siamo una coppia, che non siamo questo o quello; tu mi vieni dietro in questo discorso assurdo. Io ho in mano scalpello e martello, sono intenzionata a scavare, ad arrivare in fondo. Mi prendo di coraggio e parlo del tuo amore per lei, del tuo bisogno primario rappresentato da quello che stai cercando di portare avanti e fare evolvere, la tua famiglia insomma.
Lo faccio per la prima volta, tentennando, procedendo piano.
Le risposte sono quelle che immagino, sono quelle che devono essere, quelle che so, e poco importa quanto possano essere "piacevoli".
Proseguiamo toccando ogni tasto. Forse è la prima volta che mi vedi parlare così, non saprei.
Le tue forze contrastanti che dici non vincono ma convivono. I miei dubbi, il mio sentirti lontano e la paura di perderti. I tuoi pensieri, il tuo definirti egoista. C'è di tutto.
Ripetiamo le nostre ragioni, poniamo quesiti,interrogativi. Rispondiamo per quello che è, o per come è giusto rispondere?
Giungiamo ad un punto critico, quello in cui ti chiedo di riflettere e decidere.
La tua decisione arriva precisa ed immediata: Chiudiamo.
Mi si gela il sangue, subito dopo mi si infiamma l'anima. Non posso controbattere, non posso dire di no, posso solo dirti che non si può tornare indietro dopo una decisione simile.
Quasi a voler tornare indietro dalle tue stesse parole, i tuoi occhi parlano per te, e dopo le parole seguono a ruota....no,non è ancora il momento.
Io sono bambi travestita da Lupo,tu mi abbracci, e cade la pelliccia...
Ci mischiamo, ed ecco che torniamo in noi. Uno bacio, due, tre, e i brutti pensieri vanno via.
Esistiamo solo io e te.
I corpi parlano la stessa lingua, i battiti corrono alla stessa velocità.
Quando tu stai per aprire la tua porta, io chiudo la mia.
La chiudo per te, ignorando la mia forza ed i miei istinti, e lo faccio per evitarti altra confusione.
Voglio farti stare bene, voglio il tuo bene, voglio farti sentire libero e non costretto.
Voglio che il momento sia quello giusto, e non quello creato.
Se quello fosse stato il momento perfetto, nessuno sarebbe riuscito a fermare l'altro.
Semmai dovesse esserci un nostro momento perfetto, sarà forza travolgente, impossibile da fermare....e quello evidentemente non lo era.
La telefonata arriva puntuale per rompere la magia.
Mi rivesto, ma resto nuda, resto aperta ed incantata, perchè sì, tu mi incanti.
Me ne vado, e tu rimani chiodo fisso, immagine viva, profumo intenso.
Nella mente tutto si rincorre, e qualche domanda ancora rimane.
Poche certezze, ma aria che riempie.











sabato 7 novembre 2009

07 che scivola in 08 (ricordo prezioso, di una notte di ottobre)

07 Novembre 2009.
Ricordo perfettamente l'ansia di un mese fa.
Ricordo il cotrasto fortissimo, fra voglia e paura, gioia ed ansia.
Ricordo la tua espressione, la canna, il tragitto in macchina, le argomentazioni; ma quello che ricordo ancora meglio, è la notte del 07 che scivola nel giorno dopo. Quelle ore,ore magiche, intense. Raccontate già, ma che ogni volta ,lasciano addosso una polvere zuccherina.
Ieri ci siamo mischiati l'uno dentro l'altro. Quanti discorsi, contraddizioni,voglie e piaceri, rabbia e doveri.
Eravamo vicini ieri. Ore impiegate a parlare, scavare, ripetere come stanno le cose per convincerci che è così.Quasi come quella notte. In modo diverso sì, ma con la stessa intensità.
Mi tornano alla mente Il lenzuolo, il vino, le carezze, i milioni di baci, e poi le tue attenzioni infinite, la colazione, la ricerca di certezze.
Chissà se oggi hai avuto modo di pensare per un attimo.
Chissà se c'è stato uno spazio libero.
Io l'ho chiuso in cassaforte questo ricordo. Mentre te...sei chiuso dentro me.

Fico Pala dell'Amore

venerdì 6 novembre 2009

L'Archivio

La mia notte insonne, raccontata dal mio viso scuro, dagli occhi spenti.
E' mattino, è prestissimo, ma sono già quì a raccontarti.
Il criceto è stanchissimo. La ruota cigola, dovrò sistemarla, o si bloccherà presto o tardi.
I pensieri sono stati sistemati in archivio, ognuno nella sua categoria di appartenza.
Nel lato destro,una scaffalatura, tanti ripiani color miele; sul primo troviamo i pensieri razionali. Sul secondo scaffale, i pensieri pratici. Sul terzo, i pensieri del me ne fotto, sul quarto, quelli della comprensione. Il quinto scaffale è strapieno di pensieri contrastanti.
Accanto è stato sistemato un armadio,all'interno, solo fogli bianchi.
Sul lato sinistro,una parete rossa, gli scaffali sono color rubino. Nuance Intensa.
Questa parte dell'archivio oltre che per il forte colore, si contraddistingue dal resto per il calore che emana.
I pensieri del lato sinistro, i pensieri del cuore, sono stati archiviati dentro scatole alte 7 centimetri, chiuse da nastri di seta.
L'interno della scatola, è di velluto, i colori sono caldi e cangianti quanto i pensieri posti all'interno.
L'archivazione dei pensieri del cuore, dell'anima, del sincero Amore, del forte impeto, della consapevolezza dei sentimenti, dell'incoscienza, dell'affetto, della paura, della magia e della forza trascinante, è avvenuta manualmente, non facendo caso alla cronologia, ma all'importanza. I pensieri raccolti nelle scatole, sono i sopravvissuti, sono gli eletti, sono gli immortali.
In cima allo scaffale, salendo su per questa parete sanguigna, una scatola di vetro. Non è chiusa da un nastro di seta come le altre. Da fuori riesci a vedere cosa contiene.
Sembrerebbe un oggetto. Si, è una bicicletta.
La cosa strana è, che man mano che ci si avvicina alla scatola, l'oggetto all'interno cambia sembianze, ecco, ora si capisce che non è una bicicletta ma è una polvere luminosissima, profumata, è una polverina preziosissima : è polvere di stelle.
La polvere di stelle, è la materializzazione dei pensieri speciali, dei pensieri profondi e unici.
Come la si ottiene? ricordate la bicicletta che si intravedeva prima? ecco, tramite quella biciclettina, si raggiunge l'infinito, si raggiunge il cielo di stelle cinte da nastri di seta, si prende una stella cinta, la si poggia sul cuore, la si frantuma col calore di questo, e si ottine quella polvere magica e preziosa, unica e irripetibile.
La polvere la si custodisce nell'ampollina posta nell'anima, che è trasparente come quella scatola, e ci si riempie di speciali sensazioni.
Capisci cosa riesce a fare la bicicletta?
Pciù.

giovedì 5 novembre 2009

Un caloroso Vaffanculo a tutte le mie teorie del Cazzo.

Fare, non Fare

..Che faccio....
...chiamo dall'ufficio?
....con la scusa di una comunicazione di servizio, così ti sento?
.....e se ti infastidisco?
......e se fossi l'ultima persona che vorresti sentire?
.......pensandoci, se avessi avuto modo avresti chiamato tu, per non averlo fatto fino ad ora, significa che non puoi o non hai voglia.
.........riecco l'immagine di IO che fa avanti indietro come un pazzo.
Va bene. Non chiamo. Ti lascio in pace.
Cazzo. Voglio chiamarti.
No. meglio di no.
Mi si sta incendiando il cervello a furia di pensare.

Tutto Tace

Sono le 16.13......tutto tace.
Ad ogni squillo mi auguro sia tu.
Mi chiedo se questo silenzio non sia preludio di grande tristezza, la tua grande tristezza.
Tutte queste ore di silenzio...

Ammiro lo sguardo "Magnum", e ci rido su.
Mi manchi M.A.M.

Con Amore, Scimmia.

.. Pensavo ai discorsi fatti, alle parole dette, ai gesti incompiuti, a quelli voluti, a quelli sperati ma non realizzati.
Ci ritroviamo a parlare,ad immaginare scenari .
Quanto bello sarebbe poter dire, ci apparteniamo.
Quanto magico sarebbe assaporarci.
1, 3, 5 anni.
Ma anni vivi, giornate sempre intense, ne sono certa.
Ci ritroviamo completamente nudi a parlare. Svestiti di ogni perplessità
Senza limiti. Le barriere da tempo abbassate, la sincerità dei pensieri . La trasparenza.
Incarni tutto quello che immaginavo, e molto di più.
Mi piacerebbe essere per te importante, necessaria, quasi vitale.

Vorrei essere la tua ancòra, la terra felice, i pensieri caldi, la necessaria aria , vorrei essere azoto, vorrei alleggerirti la mente, vorrei donarti coraggio di viverti, vorrei tu provassi quella che sono e quella che sembro. Vorrei te, con tutti i tuoi dubbi, le tue incertezze, le paure, vorrei mischiarle alle mie e creare una via di fuga percorribile solo da chi ha sguardo fiero e forte. Dai tuoi occhi, che sono vivi, sono accesi, sono pieni e malinconici, sanno parlare col silenzio e col buio, fanno luce anche quando il sole è alto.
Le tue mani sul mio viso, fra i miei capelli, le tue labbra poggiate..tutti strumenti di piacere. Tu se il mio piacere.
Mi doni Amore, a tuo modo.
Io mi fermo e siedo, aspetto su quel palco col faro rotto e penzolante.
Aspetto le tue mosse, aspetto che il trucco si sciolga e lasci spazio alla tua pelle delicata, di respirare.
Aspetto che dai tuoi pori venga fuori la forza, forza che spinge potente verso me, e non ti allontana, ma avvicina.
Ho fame di te.
Ho voglia di Noi.
Ti penso senza interruzioni, Mentre starai vivendo il tuo dramma.
Faccio di questi pensieri, quasi mi sento egoista.
Oggi mi ritrovo a pensare a Domani, Mentre dovrei limitarmi a pensare ad oggi, come di norma.
Sei presente, sei linguaggio speciale, sei il mio ciclo perfetto con la stampella, sei proprio quello che vorrei.
Vorrei essere talmente travologente e trascinante, da indurti ad agire senza pensare.
Vorrei continuare ad essere corda e ombrellino.
Vorrei pedalare sulla mia bicicletta di marzapane, che sei tu, e ammirare insieme il cielo stellato di seta ricoperto che riesci a dipingere con pensieri e parole.
Vorrei essere quel lenzuolo sotto il quale nasconderti.
Vorrei percepissi, quanto forte ti sento e quanta voglia c'è di starti vicino.
E con la mente, il cuore, le tue braccia e vertebre, sono vicina anche oggi, soprattutto oggi.
Sono quì che gonfio le ruote.
Ti cambio i raggi di cannella, e lucido il sellino di meringa.
Raccolgo le castagne e le conservo per te, che le adori e le sai custodire.
Aspetto e paziento.
Scaccio la paura e metto trappole per Orsi.
Tutto questo Con Amore, Scimmia.



mercoledì 4 novembre 2009

sabato 31 ottobre 2009

SABATO 31/10 : PREMONIZIONI.

Questo è un giorno da vivere. Scuse insostenibili e vuoto da difendere.
Nel mio piccolo angolo, la mia camera d'albergo, mi ritrovo col pc sulla gambe e la testa piena di pensieri.

I miei pensieri si concentrano su di TE, sul fatto che non sei vicino e che non è certo una novità, che ti sento lontano e non causa distanza, che penso un minuto si e l'altro pure di perderci con la velocità di un soffio. Penso che forse non ti sto aiutando, ma complicando.

Ripenso ai nostri ultimi momenti, ai tuoi sussulti, alla forza che ci attrae e poi mi respinge. Quanto dolci siano le nostre fusioni, quanto forte sia la passione che mettiamo. Mi domando anche, se non fossi io a chiedere, tu lo faresti? mi rispondo subito, ed è No la risposta.

L'idea di ricoprire un ruolo, quello della comparsa, ogni tanto mi torna in mente. In quei momenti poi mi si manifesta la tua faccia corrucciata che dice ",ma tu che ne sai?come fai a dirlo?"...e allora scaccio via il pensiero, consapevole che tornerà.

Con la scusa del tuo fine settimana da "veri uomini", ho l'opportunità di scriverti. E'carino poterlo fare, assecondare il mio istinto.
Ti ho chiesto se sei già disintossicato da Me...non hai proferito parola.....un gran bel segno direi!

Avrai di meglio da fare che stare a rispondere, lo capisco.

Magari stai usando droghe di ultimissima generazione per stordire Orso.
Magari ti stai accorgendo che non sono poi così necessaria.

Magari hai preso coscienza, e deciso che tornare alla tua normalità sarà la priorità, il tuo vero desiderio.
Avverto quel senso di vuoto. Quello causato dai pensieri pesanti, che anzichè riempire, svuotano.

mercoledì 28 ottobre 2009

...Rincaso, giornata intensa.

Grazie

La mia sveglia suonerà fra sei ore e quaranta minuti.
In circolo tutti quanti i 13,5 dello jalè.
Sono rientrata da poco, e ancora sento il tuo sapore in bocca. Le tue carezze, i tuoi baci, le tue coccole.
Ho ascoltato senza controbattere. Ho sentito le tue ragioni.
Quasi non mi riconosco. Silenziosa e rannicchiata.
Accetto passivamente. Non rivendico, non combatto.
Ma come mai?La risposta è semplice, è complicata.
Ho accettato di amarti, e di farlo così, prendendo il possibile, senza fare complimenti.
Mi fanno compagnia le parole. Mi riempiono gli sguardi. I Baci mi coccolano, i pensieri mi scaldano.
Faccio tesoro di tutto, dei tuoi respiri, delle tue ansie. mi godo paturnie e apprezzo ogni sforzo.
Stasera eri con me.
Non tutto, una parte di te calcolava e dava risultati.
Mi fai sentire amata anche così. ed io ti amo per quello che sei. Nei modi convenzionali e con la data di scadenza.
Starai pensando che domani la chiuderai.
Starai pensando che è tutto sbagliato.
Starai pensando all'incoscienza.
Io penso solo che avrei potuto non avere neanche quello, e allora andrò a dormire con la bocca zuccherina e il cuore galoppante.
Allora ti ringrazio,
Lo faccio perchè per me sei speciale nella tua insicurezza. Sei la perfezione dell'instabilità. Sei sempre un momento perfetto, Sei presente col cuore assente. Sei rifugio. Sei tutto quello che vorrei.
Con Amore. Pangrattato.

martedì 27 ottobre 2009

Ottimo Direi!

Ho interrogato il mio affittante, IO.
Gli ho posto delle domande alle quali non riesco da sola a dare una risposta.
E' come fosse un rebus figurato, con le iniziali e gli oggetti che dovrebbero aiutarti a capire la soluzione, ma alla soluzione alla fine non riesci a giungere....e allora, fai il furbo, e bari....sbirci alla fine della pagina.
Il problema, non è tanto poi trovarla questa benedetta soluzione, è quanto farla coincidere con le mie due parti contrastanti.
Quando sembra tutto chiaro, facilmente comprensibile e giustificato, ecco che viene fuori la cocciutaggine, che dice "cavolo no, non mi importa", e tutte le giustificazioni e la comprensione vacillano.
Mi sono chiesta se posso permetterlo. Se ho il diritto di arrabbiarmi e rimanerci male. Se posso fare storie e ipotizzare scenari. Se è lecito aspettarmi considerazione, o bisognerebbe solo aspettare quella maledetta e consapevole fine.
Reagisco in modo brusco, metto davanti la durezza, per tenere ben riparata chi ha bisogno di cure.
Ho paura? forse.
Preoccupazione? anche.
Pensavo di poterlo gestire il tempo. Credevo fosse più semplice sfruttare gli attimi...e invece...tutto contro. Meno tempo per Noi, meno tempo del solito.
Dov'è il divertimento? dov'è il gioco?...ci stiamo già perdendo?..non dirmelo!
Mi sono resa conto di quanto tu sia importante. Ho preso coscienza del tuo immenso valore.
Ho aperto tutte le porte, ho proferito parole di peso.
La paura, quella non mi abbandona mai, anche se grazie a Te,magari anche a tua insaputa, mi hai aiutata a superarne parecchia... mi hai spinta a non scappare dalle emozioni, ma ad accoglierle.
I tuoi modi gentili, i tuoi dubbi, i concetti strambi che a vicenda ci raccontiamo; e poi il tirarsi un po indietro,i tuoi paletti,le mie pretese, la voglia di lasciare lo spazio che Junior merita. La consapevolezza che quella sabbia nella clessidra scende a velocità massima.
Oggi, sembravamo in terapia.
Io sul divano, tu ad ascoltare.
Tu a parlare, io ad assorbirti.
Ci confrontiamo sui concetti e sui dubbi, sui pro e contro, ripetendo quasi per volercelo ricordare, per volerlo imprimere nelle menti, che questo bel binomio non avrà proseguo..non avrà vita.
Noi non ci illudiamo, guardiamo negli occhi la realtà, puntandogli il dito contro.Parliamo in termini pratici. Ma tra noi la praticità è un concetto relativo, perchè il legame non è partito con un abbraccio fra due persone, è nato come fusione di anime ed emozioni.
Il tuo binario ...dritto dritto, le tue abitudini, la tua quotidianità, stravolte da questa piccola forza nuova.
Sai, penso e di certo sbaglio, ma adoro farlo, che quando parli di amore con convenzionale, quando ripetiamo giorno per giorno, quando si fa riferimento ai tempi brevi, bè lo facciamo non tanto perchè sia esattamente così, quanto perchè deve esserlo. Ma che poi dentro ognuno di noi, esistono delle realtà un tantino diverse, delle verità che teniamo per noi, perchè è giusto così, perchè non avrebbe comunque senso renderle pubbliche all'altro.
Mi sono definita un "pensiero",piacevole, di compagnia, nuovo.
Mi arrogo il diritto di frugare nella tua testolina, per dare risposta ai miei quesiti.
Quasi a volerlo sminuire di proposito, quasi a non voler crederci a questo NOI, che invece è reale, pulsante e vivissimo.
Hai mai pensato, anche solo per un attimo, a stravolgere la tua vita?
Hai mai pensato a Te, solo a TE?
Credo di no.
Perchè tu, dolce MioAMoreMio, pensi a tutti,a tutto, tranne ai tuoi reali bisogni.
Tu, vieni sempre dopo.
Prima i doveri, compiacere gli altri, fare quello che si deve,quello che è giusto, quello che è stato deciso,poi arrivi tu.
Lo fai in un certo senso anche con me. Ti convinci di farmi del male, di sapere cosa sarebbe meglio per evitarmi scossoni violenti, delusioni forti. Ti assumi responsabilità e colpe.
Perchè tu sei quello che commette errori, che combina guai, pronto sempre a chiedere scusa-
Ma no, cazzo. Non dovrebbe funzionare così.
Tu sei un distesa infinita di libera follia. E andresti vissuto per quello che sei veramente. E non sei sbagliato. E non dovresti sentire quella spada in bilico sulla testa, non dovresti sempre vivere con il peso di responsabilità volute e non.
Tu sei il mondo magico. Sei Amore compresso in un corpo fragile. Sei tutto il bello dell'incoerenza, della lunaticità, della libera espressione dell'anima in contrasto col corpo, e in accordo con la mente.
Hai conosciuto me, in tutti i miei aspetti, persino in quelli che tento sempre di occultare.
Quanti pensieri in questa notte di ottobre.
Tanti detti, altri ancora celati.
Tutti perfetti....Ottimi Direi!




















lunedì 26 ottobre 2009

sabato 24 ottobre 2009

Il contrario

Le parole che non ho detto, sono quelle che vorrei sentirmi dire.
I programmi che non ho fatto, sono quelli che vorrei venissero organizzati per me.
I gesti non compiuti, vorrei fossero pensati e realizzati per me, su di me.
Il tempo che non ho vissuto, mi piacerebbe fosse recuperato e dedicatomi.
Mi piacerebbe essere il primo premio,e non sempre quello di consolazione.
Mi piacerebbe provare stupore, e non dovere sempre stupire.
Mi piacerebbe sorprendermi, e non sorprendere sempre.
Mi piacerebbe non preoccuparmi.
Mi piacerebbe prendere il cellulare e non pensare a cosa non posso fare.
Mi piacerebbe ci fosse qualcosa per me, solo per me.
Mi piacerebbe diventare il primo pensiero, e non uno dei tanti.
Mi piacerebbe non essere sempre un problema.
Mi piacerebbe avere il mio spazio.
Mi piacerebbe fare senza pensare.
Vorrei abbandonarmi. Vorrei cullarmi. Vorrei calmarmi. Vorrei sentire solo i miei battiti tornare al normale ritmo.
Vorrei essere sola all'occorrenza.
Vorrei uscire dal mio corpo e scoprire cosa sembro. chi.
Vorrei vedermi con occhi diversi dai miei.
Torniamo in noi...meglio.

venerdì 23 ottobre 2009

ARE.

La Giornata comincia in modo strano. Cambio programma appena sveglia, stravolgo la tabella di marcia.
Sono appena le 08.00, ma Tu, sei già nei miei pensieri, come sempre del resto.
Al termine del tram tram lavorativo, ci regaliamo un momento di passione, di parole pronunciate con convinzione, con non poca difficoltà ma completa consapevolezza della loro veridicità.
Rieccoci, io e te a parlare, a stringerci, a cercarci. Tu mi scruti, le lucciole sono castagne,dici.
Pomeriggio.
Quell'incosciente di IO, si manifesta in tutta la sua follia.
E' davvero agguerrito. Non sente ragioni,prende il sopravvento.
Interpreta a suo modo la tua frase, mi colora di scuro il cuore.
Mi spegne.
Fa i suoi comodi usando me come mezzo.
Ma IO, non capisce che è niente senza di ME.
Che da solo, non va da nessuna parte. Che la sua stessa forza, talvolta gli annebbia la visuale, e che solo io posso fare da bussola.
IO si placa, mi libero. Ora io e te possiamo parlare. Due ore di silenzi sono state un pugno nello stomaco. Per te crampi. Per me pure peggio.
Vado via, faccio le mie cose.
Aspetto un tuo cenno,lo spero, lo desidero. Vorrei avere la certezza che mi stai pensando nello stesso momento in cui lo faccio io. Non arriva conferma.
Entro nel nostro mondo,perplessa e poco fiduciosa....penso di non trovarti.
Ci sei.
Eccoti, parliamo del più e de meno. Poi centriamo il punto....si riparla della vicenda.
Le tue ragioni, le mie.
Ti vedo...
Ti Si legge in faccia che non và...
Mi sento pesante al solo pensiero di essere la causa di quella faccia.
La terra felice, cosa combina?
Ti faccio salutare dalle mie farfalle...
Risco a strapparti qualche sorriso..
Ora siamo NOI.
Eccoci.
Ora riconosco NOI.
Parole dolcissime, ci riempiono, e ci ripagano da questo pomeriggio buio.
Scorrono dalla mia bocca alla tua, regalando emozioni forti.
Siamo uniti a doppio filo.
Siamo fuoco che brucia.
Siamo due pizze ed un dolcetto.
Siamo splendida follia.
Siamo Amore.
Siamo gioia mista malinconia.
Siamo capaci di stupirci.
Siamo in grado di completarci.
Siamo la clessidra con la sua sabbia dentro.
Siamo il gioco e l'allegria.
Siamo malizia.
Siamo registi di momenti perfetti.
Siamo attori di momenti imperfetti.
Siamo questo e tanto altro.
Quel che conta,è che siamo.
Io e Te, siamo.



mercoledì 21 ottobre 2009

Terra Felice

Rincorrersi. Aspettare. Cercarsi e non trovarsi.
Il tempo sfugge, la gabbia è formata da clessidre, ognuna scandisce puntuale, ed ognuna rappresenta un giorno in meno. Fa il gradasso il tempo. Se ne approfitta, non si lascia acciuffare, ci propina imprevisti; è dispettoso, se ne frega delle nostre buone intenzioni e del desiderio di raddoppiarlo. Forse ha paura di vedersi grasso.
Pensavamo non cambiasse niente. Ne eravamo proprio convinti. E allora com'è che le carezze rubate adesso non bastano più? Come mai adesso diventa fisiologico il bisogno e la voglia di TE, delle tue attenzioni, della tua mente, dei tuoi pensieri?
Batto i pugni, faccio il broncio. Avanzo proposte. Invento al tuo posto pseudo giustificazioni. Poi ci penso, e me ne pento.
Magari divento pesante con le mie assurde richieste, e anzichè metterti gioia, ti procuro ansie. Ed io non voglio procurartene. Io voglio essere per te, terra felice.
Adoro sentirmi tua. E' una sensazione piena. .
Quando Ti guardo leggo il conflitto, tra quello che vorresti fare e quello che non puoi.
Un messaggio mi entusiasma, due mi annientano dalla felicità.
EEehhhhh si...basta poco tra noi, per sentirsi bene..
Senti freddo nelle tue ossa, mi senti dentro. Io ti ho in circolo e mi dai folle energia.
Ci chiediamo quanto amore c'è da 1 a 10....come se si potesse limitare ad un numero.
Io credo tu sia tutti i numeri e tutte le lettere. Rappresenti il protagonista del piccolo mondo nuovo.
Ci regaliamo il bello di Noi, coccolandone per quanto possibile l'idea e non solo.



lunedì 19 ottobre 2009

Lavori in Corso

Mi preparo. Preparo la mente. Preparo il corpo. Preparo anima e Cuore.
Dò loro il tempo, il modo, il motivo di abituarsi all'idea...
Mesi intensi. Giorni che trascorrono avvolti da emozioni forti.
Un giorno 1000, un giorno 10; e Viceversa.
Abbiamo vissuto tutto quello che dovevamo. Lo abbiamo fatto, senza fiato, senza respirare. Lo abbiamo trattenuto, per evitare di sprecare anche un solo alito.
Parliamo di un certo "Noi.... che non è un pronome....è la manifestazione dei sentimenti. E' la consapevolezza che la stufa potrebbe scaldare come un Camino, usando un fiammifero e non interi tronchi. Forse questo Noi, è presente da tempo, solo andava accettato.
Tu sei un pittore. La tua mente è una tavolozza di colori.
Di solito ogni colore, sta al suo posto, solo che adesso, adesso no, c'è confusione nella tua tavolozza. I colori non seguono un ordine. Non hanno uno spazio proprio....Si sono mischiati.
Il blu, il rosso, il marrone, il vermiglio, l'arancio, l'azzurro,il glicine, il bianco, il nero....Ne viene fuori un colore indefinibile. Venature dorate. Al centro una spirale i cui bordi non sono ben definiti, ma i colori forti delineano il centro perfetto.
Le tue mani, gentili e forti, afferrano il pennello. Cosa fai, dipingi su quella tela bianca utilizzando questi a disposizione, o vuoi Lavare via quei colori, e distribuirne di nuovi, perfettamente in ordine sulla tua personalissima tavolozza?
Io sono la tela.
Aspetto che tu, il mio artista, faccia la prima pennellata. Aspetto che pian piano,tratto dopo tratto, venga fuori il disegno...lo scenario.
Quando avrai finito, quando il quadro sarà completo, lo appenderemo senza alcuna cornice.
Lasciamo che l'artista crei. Lasciamo che decida quale colore usare. Lasciamolo libero di decidere, di lasciarsi guidare dall'ispirazione.
Verrà fuori una opera prima unica. Il Mio pittore, porrà la sua firma dietro. Scriverà dietro anche una data, e sarà la prima che gli permetterà di definire la ricorrenza.

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