giovedì 29 aprile 2010

Sei. Non è un numero


Il mio cuore che se ne va in giro;
La mia porcellana pregiata;
Le vertigini nello stomaco;
Il direttore d'orchestra dei miei battiti. Sinfonia udibile solo da noi;
Il sacco profondo pieno zeppo di Amore;
La necessità dell'Anima;
Il piacere del corpo.

venerdì 23 aprile 2010

La Caramella

Nel mio volo verso l'alto, il vento ha asciugato il singulto.
L'hai chiamata indifferenza, ma non lo era. Si trattava di chiusura, di abbandono del mio verbo. Rifiuto interno di fatti esterni.
Quando le parole riprendono il normale flusso, comincia l'ansia. Viene fuori parte dei pensieri che le ore hanno maturato scandendone l'intensità.
Ora volo verso l'alto, ora mi lancio dal mio aeromobile glassato di zucchero e colmo di te.
Ho un paracadute eccezionale. La protezione è totale, non servono ginocchiere, paragomiti, e caschetto. Sono avvolta dalla mia forza cangiante ed eclettica.
L'atterraggio è perfetto.
Sorrido pensando a quanto il tempo sia nostro amico e nemico.
Sorrido pensando all'evoluzioni fatte durante il salto, alle figure ed i volteggi.
Mi guardo le mani, continuo a sorridere, perchè adesso ho piedi piantati, mangio la mia caramella, e tu finalmente ci sei.

Lo Scivolo

Potresti provare col lanciarti di testa e tentare di cadere in alto.
Potresti insufflare aria attraverso fauci cucite a dovere.
Potresti deciderti a sollevare con il tuo indice sinistro, quell'enorme peso che ammacca il contenitore.
Potresti credere di essere, pur non essendo.
Riflessioni che improvvisano un girotondo, altalene spinte dai frammenti del pensiero d'origine,e uno scivolo vuoto, lasciato sgombro non a caso; in attesa che braccia forti diano la spinta giusta per scendere e percorrerlo a velocità, con i lunghi fili spettinati dal vento.
Non tentare Atterraggi di fortuna, deve avvenire a piedi uniti,senza perdite di equilibrio.
Non riesco a vederle da fuori,ma so che dentro sono tonde come le preferisci tu, e smarrite, nebbiose.
Forse non favellano,forse danno l'impressione di non presenza, in realtà sono colme, e graffiano come rena in gola.
All'appello risulti sempre, ci sei, pur non essendoci.
Squisitezza dettata da ricordi che sorridono e salutano.

martedì 20 aprile 2010

Il Verbo

Come un mangiafuoco, chiudi le fauci e contieni in te la fiamma ardente che appartiene alla mia essenza.
Nella giostra dei pensieri, piccoli destrieri si innalzano, su e giù, apparentemente disordinati, ma in realtà dritti e in fila.
Mi dispongo, e a farmi compagnia le lucine ad intermittenza del profondo.
Riparo i battenti dell'anima, scrutando l'immagine riflessa nello specchio di cielo, faccino all'insù, liquidi che salgono fino ad espoldere.
Provo a trovare arnesi funzionali e delicati. Dovrei fermare il flusso di emozioni che spazza la fragilità.
Il verbo che le tue corde e l'aria produce, è tagliente. Si insinua nel profondo, illumina lo spazio formatosi, quello aperto, di gocce rubino.
Cura dei dettagli che non mi appartengono. Paura di cadere. Paura di voltarsi e non trovare più quello che mi conteneva.
Appartenenza vera o presunta. Unicità e triste realtà.
Contestazione interna, per poi assaporare amare prelibatezze.
Tuonano le parole che adesso sono schegge fastidiose.
Bersaglio facile, fucile puntato. Il premio non sarà un orso di peluche.
Con la maglia strappata, e la testa dritta, ascolto il mio stomaco, ed ignoro la giostra.
Con Amore, MIA.

mercoledì 7 aprile 2010

In Alto

Con te si sale in alto. Mi dondolo, gustandomela tutta quella magnifica sensazione. Si sale in alto, non proseguendo in avanti, ma sempre più in alto.
Impareggiabile la morsa stretta delle tue braccia.

Impagabili i baci ripetuti a raffica.