lunedì 31 gennaio 2011

Labbra Rotte

La calma apparente e il sentore di malattia.
Mi assumo la responsabilità di buttare giù quella parete di caramello.
Sorvoliamo senza muovere passi, e raggiriamo i sassi col silenzio ed ipocrita cautela.
Sento spine in gola.
Quel nodo non sale e non scende, resta immobile e si lascia graffiare.
Se il fatto coincide col voluto, perchè la tristezza.
Se il quotidiano è quanto scritto sulla pelle, quanto previsto, perchè non accoglierlo sorridendo e lasciarsi andare a note malinconiche e strazio del cuore.
Turista del mio ciclo di vita, inseguo traiettorie sconosciute e fotografo tramonti già visti e cieli invisibili.
Il tempo ha mutato le origini di questo Noi, polmone asettico e torace appiattito.
Pensieri dichiarati, pensieri nudi. Ammissioni di sentimenti, e spallucce per scrollarsene responsabilità.
Cucire i lembi lacerati e tirar via il filo superfluo.
Due nodi per rafforzarlo e labbra rotte a furia di strappare.

venerdì 28 gennaio 2011

Ti Olmo.


Il tuo giorno.
Il mio voler esserci.
Posso fare poco.
Tento di aumentare le quantità.
La qualità sei tu.
Finisco nella fossa comune degli auspici.
Me ne dissocio al mio interno.
Mi carico di insoddisfazione .
Soffio sul nero, e mi concentro per trasformare i luoghi.
Eccoti, sei stupendo.
Sei galante e premuroso.
Attento ai modi, e predisposto ad assecondarmi.
Un alberello e gli sguardi complici di chi sa.
Il gioco delle parti per trovare quel contatto.
Non si smuovono le sensazioni.
Ognuno con le sue, e ognuno a suo modo.
Non vanno via le scie, tatuate nei nostri interni.
Ti guardo e mi compiaccio di quello che sei.
Ammiro il tuo piumaggio e con dolce semplicità ti dico: Ti Olmo.

giovedì 27 gennaio 2011

AM

Sono la camera oscura e tu, la luce inattinica.
Sono il Pensiero di libertà che diventa la tua prigione.
Sono l'anatroccolo e tu, la sua fase evolutiva, il Cigno.
Sono il veleno e tu, l'antidoto.
Sono la gioia di un momento e tu, un momento di gioia.
Sono una slot machine e tu, le tre ciliegie.
Sono l'uovo delle feste e tu, la sorpresa.
Sono il pesce pagliaccio e tu, il mare tropicale.
Sono la conquista dello spazio e tu, lo spazio.
Sono la ferita e tu, il disinfettante.
Sono erba sintetica e tu, fiore sbocciato.
Sono la cornice e tu, il dipinto.
Sono la goccia e tu, il vaso che trabocca.
Sono centimetri di umanoide e tu, unità di misura.
Sono fauci ingorde e tu, domatore di bestie.
Sono le pagine del calendario e tu, i giorni stampati.
Essere quel che si é, essere quel che si vuole e combattere quanto si vorrebbe, aspirando a divenire ed immaginando di esserlo.



martedì 25 gennaio 2011

Contro Il Senso

Come acqua assorbita dalla sabbia.
Come pioggia caduta nell'oceano.
Come fiamme dentro un fuoco.
Come neve dissolta da un phon.
Come ghiaccio a contatto con acqua.
Cruciverba e soluzione.
Fluttuare fra il dovere e il suo opposto.
Stringo i denti e non passa un filo d'aria.
Sfrego le mani, ma non si manifesta calore.
Un gradino alla volta, e la mia gradinata si accorcia.
Ho sete, ma non riesco a bere.
Ho fame, ma non so masticare.
Ho freddo, ma non posseggo capispalla.






venerdì 21 gennaio 2011

La cura

L'ho messa a dieta.
Ho intenzione di farle soffrire la fame, il freddo, di farla tremare.
Farò in modo di sopprimere i suoi gemiti quando questi si faranno troppo assordanti.
Tenterò di non assecondarne le idee.
Alla spaccio dei vinti ho acquistato la piombatura, mi servirà per uccidere gli spifferi.
Quando riuscirò a tornare nei miei spazi, darò prova di magrezza. Saprò posizionarmi ad un palmo dal contenitore, senza sfiorare le pareti.
Faccia scura e modi brutali per dimostrarle intenzioni irrevocabili.
Riporre i pennelli e le tempere per non cadere in tentazione, per non cedere alla folle genialità dell'artista in preda all'ispirazione.
Ridurre i centimetri per variare le circonferenze, per rimpicciolire dimensioni ampliate come olio.
Ricopro di miceli per alterarne il sapore. Sommergo di oscurità per limitarne la luce.
Simposio in atto e partecipanti ubriachi.
Sento un brontolìo.
Sento una vibrazione.
Si sta svegliando.
Indosso guanti da specialista e sperimento la cura :inizio.


giovedì 20 gennaio 2011

Strisce di Adesivo

Digerisco il mio singhiozzo per non precipitare al suo interno.
Deglutisco gocce di me, e di queste riempio stomaco e cuore.
Le parole corrono veloci ma i pensieri sono fermi.
Ribadisco tesi e concetti per il dovere di spiegare, ma porto in faccia la fatica ed il peso.
Ammissioni e smentite, umani diligenti e bilancia per preziosi.
Conflitto fra gioie e appiglio instabile.
Sostantivo femminile adornato, e bocca addobbata a pronunciarlo.
Difficoltà certe, altre apparenti ma andamento lento e paure inconfutabili.
Il drappo ed i suoi destrieri raccontano di pelli, carne, ossa tremanti, e intrecci di altri tempi.
Metilico a profusione come chiave per accedere ad altre dimensioni.
Oggi ammiro sedute vuote e cavalco pensieri deboli.
Mi devastano le evidenze, e accendo le apparenze.
Tento il colpo al mio malessere, raggirando la sua origine e rincorrendone la finalità.
Impegnarsi nel capire senza farsi troppo male e provare ad accettare per il contento di chi esiste.
Affiancarmi allo spazio libero con le braccia incrociate, lo sguardo assente.
Strisce di adesivo a tirare il volto per realizzare un sorriso finto su un dolore vero.

martedì 18 gennaio 2011

Caricare.....Puntare..........Fuoco!

E' palpito improvviso, il capitano lievita e si colora di rubino . Le vene si gonfiano, lasciando scorrere tracce di cuore liquefatto.
Forse Troppo scorrere . Forse troppa varietà.
La mente si accende e prende il via il salasso dello spirito.
I sospetti assumono volto ed espressioni, le circostanze tornano indietro, ed ogni inquietudine si presenta con nome e cognome.
Le mani, contorno tratteggiato.
Il corpo, sagoma forata.
L'appagamento si annienta al sorgere della vecchia contr'anima. Il risveglio muta i sensi, spegne gli entusiasmi e accelera il processo di conservazione dei sentimenti.
Non rivelo nuove paure, conosco i miei nemici.
Ho cognizione dell'avversario, ho coscienza della sua forza.
Attraverso questa strada già percorsa col vantaggio di sapere verso cosa andare incontro, con le immagini chiare negli occhi e le scene confenzionate.
Ho impregnato le mie ossa con essenza di purezza e nascosto ogni istante condiviso nel forziere del mio interno.
Conto i giorni e i suoi soldati ed attendo la battaglia.
Cuore contro Cuore, carabina puntata allo stomaco.
I soccorsi non sono previsti, è la guerra delle parti, è la riscossa del Vittorioso.

lunedì 17 gennaio 2011

Rifletto sul Concetto (1/2)

Una storia come fosse un'altalena, oscilliamo avanti e indietro, arrivi e partenze.
Il vento a spingere, e noi in equilibrio sul dondolìo, fermiamo il tempo ,una volta in avanti, una volta indietro.
Le contraddizioni che ci avvolgono in un abbraccio confortante.
Il vero gioca con il verosimile, alternandosi per non deludere istinti e buoni propositi.
Affinità reali e sfacciate, impossibile non vederle, improbabile non assecondarle.
Il presente bussa e spalanca le porte senza chiedere permesso; il concreto non può attendere e determinare il percorso diventa nuovo imperativo.
Torniamo ad appropriarci del concetto di Noi, tocchiamo con mano sensazioni e sentimenti, e riconosciamo persino al buio quella forza che lega questi cuori matti.
Capitani prepotenti, dolcezza che abbatte ogni remora.
Trovo nel tuo interno lo spazio che mi contiene. Avverto come mai , dimensioni adatte a contenermi, ed è proprio lì, in quell'area a me riservata che perdo i sensi, adagiandomi con anima aperta e comoda.
Ci si incontra in spazi indefiniti, raggiungibili solo nel momento in cui la superficie diventa inconsistente e la materia è fluida.
Ritrovo il coinvolgimento dello spirito, dei sensi, del corpo. Ritrovo tutto ciò che la mente ricordava.
Guardo in faccia i tuoi sforzi, dialogo con le tue paure ed attendo loro mosse.
Confesso il cambiamento, e la preziosità del sentimento. Nuovi approcci ed immutato ardore.
L'edonismo non può accendere ciò che gia è incandescente.
L'unione di due corpi rappresenta solo la partenza, ma il vero viaggio è quello che riusciamo ad intraprendere negli attimi in cui le attese terminano di esistere e i sentimenti si mischiano.
Rifletto sul concetto della mela dimezzata, e mi sorprendo per l'impossibilità di rinnegarlo, e per l'0bbligo che ho di cedervi, e che mai avrei creduto, poter far mio.