Guardo al nuovo con i soliti occhi.
Grandi, sgranati, curiosi e allegri.
Nelle pagine già scritte scovo certezze.
Nelle pagine da scrivere improvviso i tempi.
Scatto donato al tuo pubblico.
Volti sposati fra loro, manichini perfetti.
Iride immortalato e labbra aperte al soffio.
Corpo pesante ed appesantito.
Ti riconosco per l'essenza e non per l'immagine.
Ti ricordo per ciò che hai dato e sottratto.
Ti sorrido con bocca serrata.
Avverto fastidio ed alterno disgusto.
Collisione di tempi.
Retrocessione.
Il bianco in contrasto con il castano del corpo ed il nero dell'anima.
Non sei dipendenza, non sei beneficio, non Sei.
Sei stato ricordo, sei stato malessere, sei stato ma non sei.
Non rimane. E' uno sciame di luce bianca quasi spenta.
Come un libro letto e adagiato sul comò.
Come un film visto e la grande scatola spenta.
Come un abito indossato ed ora fuori misura.
Come una nota stonata.
Come aria gelida in volto.
Come tutto quello che colpisce, abbatte ma non annienta.
"E' più di una brace............calda fiamma posta al di sotto di un'ampolla di temperato vetro tenuta da braccine incantate. Al suo interno fusione di zuccheri pregiati dal color caramello. Concertino alle spalle con istinto pianista e passione chitarrista. Palco di croccante cialda su nuvole soffici e spinte da soffi di petto. Note candite con ali spiegate su spazi immensi dai contorni rilegati da fili cerati......è più di una brace"
venerdì 28 agosto 2015
martedì 16 giugno 2015
Edonè
Ti guardi.
Riflesso acceso.
Guance arrossate.
Fronte Bagnata.
Il respiro,lui accelera.
Il battito, lui galoppa.
Pelle disegnata da Lapis dal tratto invisibile.
Scandisco la mia vita come farebbero quelle lancette.
Torno all'inizio e ripasso dalla fine.
Ignoro l'errore.
Assecondo l'istinto.
L'esperienza, fallisce il suo insegnamento.
L'irresponsabile trionfa.
Lo porto in giro come Patrone della sua città.
Le passioni arginano.
La mia libertà governa.
Resto Edonè.
Sono Edonè.
Riflesso acceso.
Guance arrossate.
Fronte Bagnata.
Il respiro,lui accelera.
Il battito, lui galoppa.
Pelle disegnata da Lapis dal tratto invisibile.
Scandisco la mia vita come farebbero quelle lancette.
Torno all'inizio e ripasso dalla fine.
Ignoro l'errore.
Assecondo l'istinto.
L'esperienza, fallisce il suo insegnamento.
L'irresponsabile trionfa.
Lo porto in giro come Patrone della sua città.
Le passioni arginano.
La mia libertà governa.
Resto Edonè.
Sono Edonè.
lunedì 20 aprile 2015
Paura
Paura.
Due i tipi.
La paura che arresta i movimenti.
La paura che spinge oltre i movimenti.
La prima pietrifica il corpo, gela il liquido dentro le vene. Assume peso specifico indefinibile; ti pianta al terreno con viti e bulloni di vetro. Schiaccia verso il basso; stacca i conduttori. Spegne il movimento cerebrale.
La seconda accelera il flusso, schizza al tuo interno. Solleva il corpo, annienta il peso. Spinge verso l'infinito dell'essere. Alimenta lo spirito; è un elastico: tira indietro per spingerti in avanti, ad alta velocità come il volo di un aquila.
Quel panico che sgomenta e ti annienta.
Quel terrore che eccita ed edifica.
Le ho vissute. Le ho assaporate.
Ho passato la lingua sulle labbra, le ho bagnate, ripulite dal sapore aspro della prima, e gustato il retrogusto dolce della seconda.
Strofinato il sale. Chiuso le ferite.
Lucidate. Ho fatto spazio con le mani larghe per prenderne di più.
Altalena e girotondo.
La giostra dei pensieri.
Menti ballerine.
Il soffio freddo nelle ossa.
Il teorema.
Lascio orme. Lascio impronte. Lascio il segno.
Esisto. Resisto.
Esistenza.Resistenza.
Due i tipi.
La paura che arresta i movimenti.
La paura che spinge oltre i movimenti.
La prima pietrifica il corpo, gela il liquido dentro le vene. Assume peso specifico indefinibile; ti pianta al terreno con viti e bulloni di vetro. Schiaccia verso il basso; stacca i conduttori. Spegne il movimento cerebrale.
La seconda accelera il flusso, schizza al tuo interno. Solleva il corpo, annienta il peso. Spinge verso l'infinito dell'essere. Alimenta lo spirito; è un elastico: tira indietro per spingerti in avanti, ad alta velocità come il volo di un aquila.
Quel panico che sgomenta e ti annienta.
Quel terrore che eccita ed edifica.
Le ho vissute. Le ho assaporate.
Ho passato la lingua sulle labbra, le ho bagnate, ripulite dal sapore aspro della prima, e gustato il retrogusto dolce della seconda.
Strofinato il sale. Chiuso le ferite.
Lucidate. Ho fatto spazio con le mani larghe per prenderne di più.
Altalena e girotondo.
La giostra dei pensieri.
Menti ballerine.
Il soffio freddo nelle ossa.
Il teorema.
Lascio orme. Lascio impronte. Lascio il segno.
Esisto. Resisto.
Esistenza.Resistenza.
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