venerdì 15 giugno 2012

Prego, Vada.

Quando la tua mente diviene bianca, e i ricordi trasparenti, impari a vagare fra le onde diafane i venti fermi . Passeggi in punta di piedi fra sterpaglie rumorose, sassi gettati con forza dentro mari incantati, lungo spiagge di spine fra gli eterni sibili.
Il tempo arresta il suo avanzare, attimi precisi, momenti scelti da registi superiori alle nostre volontà.
Una mano alzata per ringraziare. Educazione, nient'altro.
Viso scuro dentro piccola rossa.
Viso bianco dentro metallo nero.
Pochi attimi e il sangue si gela, le gambe tremano.
Processo immediato di pietrificazione dei movimenti-
Prego, vada .
Il pensiero si allontana a rimorchio del tuo mezzo.
Si rimane increduli nonostante tutto, sorpresi di non so cosa-
Divora la tua strada, bonifica il tuo percorso. Svolta per la via giusta e non guardare indietro, Mai.

lunedì 11 giugno 2012

lunedì 4 giugno 2012

..Vedo in lontananza

Nel silenzio più profondo, fra le lande infinite e gli abissi irraggiungibili.
A spasso nell'abitudine che diviene sicurezza e ingiustizia a giorni alterni.
Un piede davanti all'altro, ricerca di equilibri rotti da aliti maleodoranti.
Occhi pieni, emozioni colorate con pastelli ed acquerelli.
Il Santo del tuo giorno e il sollievo di un augurio urlato al vento.
Resiste alle intemperie questa polvere di sentimento.
Racchiusa fra due mani, raccolte a scrigno per contenere.
Giostra dei sentimenti, biglietto stretto in mano. Immobile su quel gradino, in attesa del mio numero.
Stabiliamo il tempo. Programmiamo il modo. Descriviamo l'attimo.
Giro attorno alle sensazioni. Difendo il mio interno dalle violenze del nero.
Cuore incendiato ed Io spazzato. Vetrina lucida, apparenza divina e sostanza che trema.
Affondo in questo mare putrido, ma guardo lontano e vedo in lontananza.
Cammina Funambolo. Percorri la tua corda, raggiungi il tuo infinito.
Soffio sulla mano, volano gli zuccheri per raggiungerti alle spalle.
Compagni silenziosi, amici infallibili.
Miele sulle dita, caramello fra i capelli. Si poggia su di Te, quel dolce mio vagare. Si insinua dentro me il deserto dopo il tuo andare.