lunedì 18 ottobre 2010

vado dove mi porta il cuore

Nessuna frase avrebbe potuto rendere meglio; del resto, è il cuore che conduce, lui che per mano ti accompagna lungo le sue vie. Tempo fa, raccontavo del mio cuore che se ne andava in giro. Oggi ascolto del tuo che ti trasporta. Storie di cuori, storie di eroi.

lunedì 11 ottobre 2010

Farò Tesoro

La storia con te, ha seguito i tempi e le evoluzioni di altre epoche.
Con te, ho scoperto che l'involucro per quanto bello possa essere, è nullo senza il suo contenuto.
Ho scoperchiato la parte del tenero luccicante ed orgogliosa l'ho esposta.
Il vivere, mi ha rivelato che stare abbracciati per quaranta minuti, rigenera le cellule del prorpio interno, più di ogni altro approccio.
Ho imparato che stare insieme ogni giorno, fa crescere, ed io, ogni giorno, ho segnato sul muro col matitone blu, il mio crescere in altezza.
Ho capito che la mia assoluta libertà, negli anni non mi ha reso felice, e che invece era necesario mettere un tronco in mezzo, arginare, di avere qualcuno che dicesse, fino a qui si può andare, si può fare, oltre no.
Felice di non essere vista come bellina da collezione, fiera del riscatto dell'anima che pesa più del guscio.
Ho appreso che un "Cuore che batte in un mucchio di sabbia" si sforza il doppio.
Ho afferrato momenti sprovvisti di macchina del tempo, ho cucito uno ad uno i fili per formare la coperta sotto la quale nascondersi dal vero.
Le farfalle si sono poggiate su castagne caramellate, e la bicicletta di marzapane ha pedalato sulla corda del noi, sostando a tratti, e riprendendo spinta da vento buono.
Ma non è tutto.
Ho appreso di essere ammaliatrice di sensi, e di giocare con la precarietà della carne, dei vizi.
Accusata di attenermi a prassi e regole,ai clichè da me esplicitamente detestati e di ignorare le difficoltà, i viaggi ed i tremori altrui, basando tutta quanta la diagnosi, sulla cartella clinica del Cambiamento; affascinata dalla complessità della mistura e disinteressata alla causa del groviglio.
Bollata di egoismo. Incapace di vedere oltre le parole dette, inabile nel comprendere i fatti cattivi mossi da intenzioni buone. Indifferente alle urla dello straziante sdoppiamento ed ingrata partoriente della definizione di Mostro, di Orco.
Bè, nella battaglia delle proprie convinzioni, dove ognuno possiede un bastimento carico di proprie certezze e concetti disgregati,è arduo stabilire fra i due schieramente quale non commetta errori.
In mancanza di strategie, si pensa alla propria sopravvivenza, con l'intento di rafforzare e non ditruggere.
Ma quando la tua anima si sente ripudiata, e dai suoi colori ripulita, è facile delegare alla parola il proprio disagio.
Irriconoscibile come un volto tumefatto, stenti ad identificare ed accoppiare le parole udite alla bocca che le pronuncia. Smarrita nella strada costruita per mettere distanza, ed estranea a quella freddezza.
Non più tanto convinta del cambio di pelle, e più propensa ad un momento di adeguamento, faccio mio il concetto del Funambolo, circa l'essere anche altro, e lo tramuto decretando che lui è solo altro.
Io non mi ripulisco, non acceco e non dimentico ciò che in me ha fatto radici. Non trasformo drappi di seta in stracci cenciosi, ed esecrare non rientra fra i programmi del mio interno.
Ritengo di aver vissuto seppure non vivendo, e di aver nuotato in acque oggi alte, e domani basse.
Col dubbio di aver navigato, ripenso ai miei momenti, e di quello farò tesoro.




giovedì 7 ottobre 2010

La distanza costruita

Attesa del quarto numero primo. E non per la teoria dei numeri.
Desiderio di rievocare, con la forza dell'oggi e senza i dubbi di ieri.
Pensare di trovare lo stesso fremito nei tuoi occhi, e leggervi invece solo indifferenza.
Non so quale parola, quale pensiero avrei voluto mi regalassi.
Trascorrerà come gli altri anche questo giorno, e come gli altri non tornerà.
Mi verrà negata l'aria fino al completo soffocamento, e sbatterò la coda come un pesce appena pescato e tenuto in secchio.
Volevo mettere a posto, senza spostare nulla.
E non mi sento . E non sento. Avverto l'ostilità mista a sfida, e mi resta da guardare una sagoma di spalle in lontananza.
Non accettata. Non voluta. Non apprezzata per il bello, e pesata solo per il brutto.
Niente spazio per me.
Nessun pensiero zuccherino a farmi compagnia.
Non troverò nulla. E vedo la distanza aumentare. La distanza costruita da te.

07 che scivola in 08 (ricordo prezioso di una notte di ottobre) REMAKE DI UN POST DATATO 2009

"07 Novembre 2009.Ricordo perfettamente l'ansia di un mese fa.Ricordo il cotrasto fortissimo, fra voglia e paura, gioia ed ansia.Ricordo la tua espressione, la canna, il tragitto in macchina, le argomentazioni; ma quello che ricordo ancora meglio, è la notte del 07 che scivola nel giorno dopo. Quelle ore,ore magiche, intense. Raccontate già, ma che ogni volta ,lasciano addosso una polvere zuccherina.Ieri ci siamo mischiati l'uno dentro l'altro. Quanti discorsi, contraddizioni,voglie e piaceri, rabbia e doveri.Eravamo vicini ieri. Ore impiegate a parlare, scavare, ripetere come stanno le cose per convincerci che è così.Quasi come quella notte. In modo diverso sì, ma con la stessa intensità.Mi tornano alla mente Il lenzuolo, il vino, le carezze, i milioni di baci, e poi le tue attenzioni infinite, la colazione, la ricerca di certezze.Chissà se oggi hai avuto modo di pensare per un attimo.Chissà se c'è stato uno spazio libero.Io l'ho chiuso in cassaforte questo ricordo. Mentre te...sei chiuso dentro me."