giovedì 20 febbraio 2014

Chapeau

Vedo sfrecciare una coccinella.
Mi abbaglia, e scappa via.
Io, dentro il metallo nero, scorgo al suo interno. Tuffo al cuore.
Trascorrono minuti, voce alla gola, sudore e musica prepotente.
Faccio ritorno. Strada diversa, orario insolito. Rieccolo.
Passo lento, testa bassa.
Come un dispositivo per la misura, tieni le tue due buste come per trovare un equilibrio, scampanelli e varchi la tua entrata principale.
Io assisto, piccola e silenziosa dentro il mio guscio.
Con gli occhi curiosi ed il cuore in panne.
Con la musica nella testa e la sinfonia nel sangue.
Spettatrice silenziosa e discreta, attendo il mio verde e fuggo via.
Divoro la strada, sorseggio il tempo come fosse il migliore dei beveraggi.
Scossa interna e mente ballerina.
Danzo fra milioni di ricordi e parole, improvviso il mio spettacolo.
Il corpo crolla lasciando spazio all'assopimento.
Come un film, vivo momenti impossibili nel reale, stretta fra corpi e benessere a profusione.
Poi gli occhi tornano a guardare il vero, e tutto torna alla normalità.
Il nascondiglio mi ascolta e trattiene il fiato insieme a me.
Passo indietro, inchino, chapeau.