giovedì 31 dicembre 2009

Brindiamo

Credo sia doveroso, oltre che un piacere per me, concludere questo Anno con un brindisi.
Brindo alle novità;
Brindo ai brutti momenti per fortuna superati;
Brindo alle persone rimaste ferme ai cicli precedenti;
Brindo al mio Alter, che prezioso e partecipe, è stato, e sarà complice e parte integrante dei miei prossimi cicli di vita;
Brindo al mio risveglio emotivo;

Brindo alle porte aperte;
Brindo al vaccino;
Brindo alla consapevolezza e all'immediatezza;
Brindo alla mia capacità di dire Basta;
Brindo ai cattivi, e lascio che questi possano crogiolarsi nella loro misera cattiveria ed invidia;
Brindo alla mia testardaggine;
Brindo a IO;
Brindo ai tramonti favolosi ammirati in quel posticino chiamato Dune;
Brindo agli aperitivi, al perlage, a.....Jalè.
Brindo alla tecnologia, Msn, Blogger....;
Brindo alla mia curiosità;
Brindo agli amici della fantasia;
Brindo ai Negrita;
Brindo a Volo;
Brindo all'Amarone:
Brindo alla Putenza;
Brindo agli attimi speciali,
Brindo all'incastro perfetto;
Brindo alla Regina;
Brindo all'irresistibile Sguardo Magnum;
Brindo a tutto il mondo di marzapane, castagne, zucchero e canditi;
Brindo al nostro Nascondiglio;
Brindo a Squander, sperando di non sparpagliare troppo;
Brindo al mese di Ottobre;
Brindo alla 203;
Brindo alle ore strepitose Vissute insieme;
E adesso è arrivato il momento: Brindo a TE.
Brindo a TE, che sei la stravaganza e la lucida follia; Sei il pulcino travestito da Pavone;
Sei forte, sei indifeso, sei vittima e carnefice, sei la meraviglia dell'incoerenza, sei il fascino del sentimento. Sei occhi parlanti
; Sei Braccia che avvolgono; Sei Carne; Sei Anima; Sei Strepitoso quando tutto libero; Sei Sei Amore, sì, sei Amore. Sei quello che vorrei; Sei il giorno che vivrei; Sei la persona che vorrei salvare; Sei il cuore nello stomaco; Sei il contrasto che mi placa; Sei la calma; Sei la forza; Sei molto; sei ancora di più.
Sei anche quello che vedevo in TE, e la conferma ai miei sospetti;
Sei bello quando incroci i piedi, sei bello quando ti tormenti l'orecchio.
Brindo a Junior, Brindo a Senior, Brindo a tutti quelli che hai dentro che fanno lo splendore che sei.
Brindo al tuo essere complicato ed ermetico....ora decisamente meno ermetico;
Brindo ai tuoi Baci.
Brindo a NOI, che esiste e pulsa dentro me e te.
Brindo ai limiti, ai nostri limiti, che hanno fatto di questa storia un palcoscenico speciale.
Vorrei brindare guardando i tuoi occhi e stringendoti forte. Brindo comunque con TE dentro, anche se non vicino fisicamente.
Come sei dentro, come ti sento. Mi sei in circolo, e brindo quindi alla tua essenza in circolo;
Ti Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.........doro M.A.M.
I miei occhi ti stanno cercando, loro non ti trovano, ma IO, ti sento.
Buon Anno Mio Amore Mio, Bicicletta di Marzapane.
Avvolgimi coi tuoi nastri di seta, e cingi tutta me con i tuoi pensieri.




mercoledì 23 dicembre 2009

Un caffè

Un caffè. Il tempo si ferma. Corpi intrecciati, fusione e battiti galoppanti.
Le mani seguono le forme del corpo. Si perdono nei posti bui.
La forza espolde con tutta la sua carica.
Ci siamo io e te. Io, Te ed il tempo.
Vorremmo che queste pareti cadessero per lasciare spazio alle altre. Le pareti a noi familiari, le pareti numerate. Le pareti del nascondiglio.
Ma poco conta, dove e come, perchè persino un metro quadrato si trasforma in angolo infinito, quando a viverlo siamo noi.
Ti abbandoni quasi del tutto alla passione che trascina, sguardo prima perso nel piacere, e dopo dritto, puntato nei miei occhi.
Ti sento, ti assorbo.
Mi lascio guidare dal tuo ritmo.
Eccoti. Rieccoti. Sei tu, Ti riconosco.
Riesco a sentirmi comoda e stretta dalla tue braccia.
Poi l'orologio di colpo riprende col suo ticchettìo.
Rientriamo nei nostri corpi. Rientriamo al posto.
Ma tu hai già fatto. Sei riuscito a riempire e gonfiarmi di dolci sensazioni, miste a passione infinita.

giovedì 17 dicembre 2009

martedì 15 dicembre 2009

N. 100

La mente impone ed il corpo esegue. L'imperativo è ...........................
Stringo la mano alla quotidianità, alla forza di volontà.
C'è chi rimane immobile sul piccolo mosaico, e chi cammina veloce, corre, ed è già lontanissimo.
Azioni comandate da menti sopraffatte. Numeri infiniti. Labbra serrate. Mani ferme. Istinti aboliti. Piume sparpagliate e portate via dal vento. Parole scritte. Parole non dette. Tredici trascorsi. Nemmeno il quinto giorno stupisce ormai con le sue sorprese.
Pazienza. Smarrimento.

domenica 13 dicembre 2009

Tanti Auguri a Me




Buon Compleanno Freak!

sabato 12 dicembre 2009

Abbasso Morfeo

Sono le 06.46. Mi sveglio . Sono riposata, contenta e soddisfatta per essere finalmente riuscita nel mio intento : Dormire.
Mi alzo, e vado a recuperare il cellulare abbandonato la sera prima. Sono certa di trovare la chiamata di Alter con rispettivo messaggio.....eccolo, come immaginavo, chiamata e messaggio......vediamo cosa ha scritto....cosa .............cosa..............COSAAAAAAAAAAAAAA............................
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOORRRRRRRRRRRRHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH
Tu....si, tu........sei proprio tu...M.A.M , ed io che non dormo da venti giorni, mi accollasso proprio ieri????????
ma allora è decretato : è un'ingiustizia.
.....Tutti si lasciano coccolare da quel piccoletto....ma ora è proprio il caso di dire abbasso Morfeo.
Mi sono addormentata dietro il muro però. Questo deve essere specificato.
Non posso fare niente adesso, torno a dormire. Brrrrr.........che freddo.
Pciù.

giovedì 10 dicembre 2009

Lo decretiamo?

Le gambe cedono. Sono stanche di rincorrere-
Il pensiero è assuefatto.
E' possibile acciuffare l'aria ?
E' possibile contare i granelli di sabbia?
E' possibile conservare dentro un recipiente di vetro un pò di vento?
E' possibile bere tutta l'acqua del mare?
La risposta è sempre negativa.
Ti ritrovi nel bel mezzo. Sei quella che scappa da chiti insegue con insistenza,sfinendoti, e quella che insegue chi resta fermo,non arrivando lo stesso.
Se per te deve valere la teoria che nessuno può obbligarti a fare quello che non vuoi, perchè ti ostini, perchè non dovrebbe valere per gli altri questa stessa teoria.
Non puoi piacere a tutti, Anzi....Non piaci mai a tutti.
E allora? lo decretiamo?
Ora chiudi gli occhi. Abbiamo parlato un pò, ed è tempo di riposare.
Spegni tutto, spegni i pensieri, spegni gli impulsi e frenati.
Fai come tutti.
Ignora, ignorati.

lunedì 7 dicembre 2009

Fermo Immagine

Non è una altalena.
E' un trapezio.
Nel nostro tendone rosso acceso, interpretiamo gli acrobati.
I nostri numeri sono di elevata difficoltà, ma spettacolari. Sono estremamente difficili, creano la suspance e la paura prima nei nostri occhi, e subito dopo in quelli degli spettatori.
Gli spettatori...bè...un numero limitato.....perchè io sono il tuo spettatore, e tu sei il mio.
Quando io entro in scena, tu assisti allo spettacolo, col faccino all'insù guardi le mie acrobazie. Quando metti le mezze punte, io mi accomodo sul cuscino di velluto, poggiando il mento sul braccio piegato, godendo dell'insuperabile performance. E l'ultima, supera sempre la precedente.
Noi siamo al tempo stesso equilibristi, funamboli e trapezisti.
Nello specifico, tu riesci in tutte tre le discipline, io mi destreggio fra la prima e l'ultima, ed interpreto una parte nella seconda.
Quando decidi di essere equilibrista, indossi l'abito di scena blu e dorato. L'esibizione è difficile, devi riuscire a tenere in equilibrio TE stesso, le tue certezze, le tue paure, i tuoi doveri devono fare strada, e il tutto sorridendo, perchè lo spettacolo deve necessariamente riuscire.
Quando decido di essere equilibrista, indosso l'abito di scena rosso. L'esibizione non è ai tuoi livelli di difficoltà, seppur complicata. Io devo tenere in equilibrio le mie due parti contrastanti, incastrare desideri e voglie con arguzia ed acuta professionalità.
Io applaudo, tu mi sorridi.
La seconda esibizione, è quella che preferisco in assoluto.
Indossi le mezze punte, la tuta nera attillata, segna il tuo ormai corpo magro. Io partecipo alla tua esibizione in modo attivo. Tu adesso sei il funambolo, io la corda tesa.
Le tua gambette lunghe e magre, sembrano fragili, camminano incerte, in realtà sono pronte e forzute, i muscoli tesi permettono di avanzare con passo sicuro.
La fune, che sono io, è tesa ma morbida allo stesso tempo. Tu prosegui il numero passo dopo passo, sei già a metà. Ora vai avanti, ora volteggi. Ora numero di giocoleria sulla fune, rotazione di cinque castagne....perfetto. Ma...ma....no...cosa fai....non puoi tornare indietro, devi terminare il numero, io il tuo pubblico, aspetto che la corda venga percorsa interamente. Il tempo si ferma. Fermo immagine.
Quella scena rimane nelle nostre menti, in attesa di giudizio, ci è permesso continuare lo spettacolo.
Cambio d'abito. Cambio numero e personaggio. Ora sei il trapezista. Come mai hai indossato il costume color castagna? Ora abbiamo i costumi dello stesso colore...va bene che mi esibisco dopo, ma perchè hai messo su proprio quello...vabò..dai...vai.
Un gradino dopo l'altro, sali verso il punto più alto, quasi a toccare la punta del tendone; Eccola....una barra metallica sospesa a mezz'aria da due cavi tenuti ad un sostegno più alto.
Leghi a te la corda di sicurezza,un nastro di seta speciale, praticamente indistruttibile, Ti muovi intorno alla barra del trapezio che è il mezzo per raggiungere il nascondiglio, ed alle corde, che invece ti trattengono nel tuo mondo.Devi fare in modo che ogni tua movenza sembri quanto più aggraziata possibile.
Il numero sul trapezio statico, è affascinante.
A differenza degli altri numeri, questo non termina con l'iniziare del successivo, questo avviene in collaborazione.
Salgo dal lato opposto al tuo.
Ho i capelli raccolti, e la mia tuta aderentissima ha il colore delle tue castagne.
Lego il nastro di sicurezza alla vita, e afferro il trapezio. In questo caso il trapezio funge da altalena. Mi muovo contorcendomi, inzia lo spettacolo-
Ora ci scambiamo i trapezi,lasci andare il tuo verso di me, prendo al volo la barra e mi lascio dondolare, tu rimandi indietro il mio, e nell'esatto momento in cui i due trapezi si incrociano, lascio il mio e prendo al volo il tuo, salto da una barra all'altra e mi fermo sulla tua piattaforma, dove sei anche tu. Ora siamo insieme.
Acciuffi il mio trapezio, fai delle evoluzioni fantastiche, lasci andare le corde che ti trattanevano, quelle che ti tenevano fermo. Ora le tue gambe tengono il trapezio, sei a testa in giù con le braccia a penzoloni. Tocca a me. Questo è il numero della fiducia. Forza, afferro la barra, mi lascio andare, avanti e indietro un paio di volte, dondoliamo vicinissimo, è il momento, mollo la barra e mi lascio andare, tu arrivi puntuale afferrandomi per il polsi, ecco, incastro perfetto. Tu mi tieni, ed io volteggio.
Finiamo l'esibizione, tornando ognuno nella rispettiva piattaforma.
Siamo stanchi, ma soddisfatti. Guardiamo giù, e non crediamo ai nostri occhi. Il tendone è colmo...tutti entusiasti. Sono presenti i nostri amici della fantasia, ed ora il tendone, non è più rosso, si è trasformato nel nascondiglio di zucchero e marzapane.
Ora tutto si ferma nuovamente. Si torna indietro.. no..non voglio.
Invece si, ci ritroviamo corda e funambolo. Tu stai tornando indietro, intenzionato a non finire il numero. Mentre lo fai, mentre torni alla base di partenza, si illumina la piattaforma di arrivo; ti volti per capire cosa succede, lì al centro del piano illuminato cè una bicicletta.
La guardi, muovi il visto a destra e poi a sinistra, riguardi verso la luce. Devi scegliere se tornare indietro o continuare il numero. Io, che prima ero morbida, ora divento tesa come mai , fai un passo avanti, un altro....siiiiiii.....stai proseguendo verso la bicicletta.
Dai funambolo, ci sei quasi, ancora uno sforzo...ecco. sei sulla pedana. Afferri la bicicletta, salti sul sellino di zucchero, e continui il numero, tornando alla base pedalando sulla corda, con quella magica bicicletta.

domenica 6 dicembre 2009

Ne sono certa

In un mondo incantato, dove la dolcezza è predominate, ed ognuno dei componenti è un assemblaggio di zucchero, mi ritrovo sulla mia bicicletta di marzapane, a pedalare sul viale di mandorla, guardando le ciliegine candite sugli alberelli di glassa, ed una fetta di arancia che è il nostro sole, mi avvolge con il suo profumo.
Pedalo ad un ritmo costante, la mia bici deve portarmi lontano.
I piccoli fiorellini di meringa sono rivolti verso il nostro sole, ma non rischiano di sciogliersi.
Il percorso che ho deciso di seguire con il mio speciale ed unico mezzo, non è segnato, non è deciso. La mia bicicletta mi conduce, non si lascia condurre... Decide quando fermarsi e quando ripartire.
Ora è buio.
Il cielo di cioccolato è illuminato dalle stelle....
stelle avvolte da nastri di seta. Una in particolar modo, è proprio sopra la mia testa, illumina me e la mia bicicletta. Ci segue, incantandoci.
Io sono sola, pedalo pedalo, ma lo faccio in solitaria.
Il cestino di riso e miele, contiene le piccole castagne raccolte tempo addietro.
Ho affrontato salite e discese, ma ora il percorso è bloccato. Non è possibile procedere.
Vicino il distributore di caramelle, un nastro bianco e rosso segnala lavori in corso.
La stradina non è percorribile, causa un muro di cristallo di zucchero tirato su dal guardiano del nascondiglio .
Mi fermo, adagio la mia amata bici sul pedale, e vado a vedere. Il muro è lucido, color miele, altissimo., imponente.
Torno indietro e studio un percorso alternativo. Mi siedo, e rimango ferma a guardare quel muro che non mi lascia passare.
E' perfettamente piantato.
Incrocio le braccia, mi lascio andare ad uno dei miei bronci. Rifletto col dito sulle labbra, mi verrà una idea. Ne sono certa.

sabato 5 dicembre 2009

La Pesca


Seduta con me stessa, ascolto il mio respiro. Penso al tuo odore, al tuo profumo, al tuo calore, alla tua forza.

Si tesoro mio, tu possiedi dentro te la forza potente, la convinzione, la determinazione, la saggezza dei grandi, la sicurezza, la certezza della ragione, la lucidità.

Mi concentro sul viaggio. Abbiamo nuotato, galleggiato e gettato le reti. Abbiamo bevuto acqua di un mare dolce. Hai fatto cento passi indietro, deciso di tornare sulla terra ferma e lasciato la piccola barchetta di carta che ci ha trasportato in mare aperto. Io non sono ancora tornata. Decido però di donarti il pescato, e di lasciare a te le reti col pescato importante. Custodisci questa perla, che è la nostra storia, pescata in un mare agitato, e mantenuto in vita da piccole attenzioni avvolte da un fazzoletto di seta rosso.

La vita è imprevedibile si sà, ma quando c'è il pangrattato, e dico quando c'è, questo dura per un tempo lungo, indefinito ed eternamente magico. E anche se la perla sarà costretta a vivere fuori dalla sua conchiglia, entrambi sapranno che l'uno senza l'altra, è solo la metà di una magica perfezione.

giovedì 3 dicembre 2009

Protagonisti:

Io sono Wile E. Coyote e tu sei Road Runner.
Nello specifico, io sono Willy il coyote e tu sei Beep Beep.
Io sono vittima del mio stesso ingegno e finisco nella gola del canyon o in alternativa sui fico pala.
Tu sei il velocissimo e astuto pennuto dai colori sgargianti, che riesce a sfuggire.
Io uso TNT, bombe, e molto altro.
Tu, non usi niente.
Io Guido.
Tu Scappi velocissimo.

mercoledì 2 dicembre 2009

martedì 1 dicembre 2009

Vivendo si impara

Vorrei scrivere e descrivere, ma preferisco tacere.
Dopo aver imparato a contare, ho imparato a tacere.
Ho imparato a deglutire.
Ho imparato a digerire
Ho imparato a non lottare.
Ho imparato a riconoscere i doveri.
Ho imparato a sottostare alle priorità.
Ho imparato che si può fingere di non sentire il proprio Io.
Ho imparato che la soluzione talvolta stà nel distacco e nell'indiffereza .
Ho imparato ad accettare.
Imparo giorno per giorno, e lo faccio vivendo giorno per giorno. Assaporo i gusti della vita, tenendo in attività le papille gustative.
Preparo la pelle ad essere dura, ma stò lontana dai cassetti.
Preferisco non ridurre tutto ad un cassetto chiuso a chiave.
Preferisco lasciarlo aperto e vuoto, non permetto ad un piccolo vano di contenere e detenere. Non lo chiudo, non riempio, e non libero la mente segregando persino i ricordi in quello scomodo cassetto.