martedì 18 dicembre 2012

DNA Modificato

Sensazione inverosimile. Ansia mista a nostalgia, emozione mista a paura.
Tutto peggiora quando la mente è impreparata all'incontro.
Giocare d'aticipo permette di montare pezzi, avvitare la corazza.
La corazza è adagiata sul lato destro della sedia, e la mia pelle scoperta.
Sprofondo nel terrore. Intravedere cosa si avvinghia sarebbe uno spettacolo fin troppo intimo.
Mi appoggio a me, per cadere due volte. Cuore pesante e gambe leggere.
Quel profumo che sa di quel Te, che è stato un po il mio.
Riconoscere le fragranze e sentirsi a casa.
Braccia a sfiorarsi e metà cuore riempito.
I miei occhi pieni, e la mia apparenza fragile. Nella sostanza fragilissima.
Desiderio di stringerti forte a me.
Lo avrei fatto sottoponendo braccia ad ogni sforzo pur di trattenerti.
Che destino.
La mia voglia di trattenerti, e la tua sicuramente di andare.
Facce nere e umori pessimi.
Restiamo simili almeno in qualcosa.
Salgo piano, raggiungo la torre.Lascio andare lo sguardo fino a perderlo.
Smarrisco anche i pensieri in quel cielo di zucchero filato.
La volontà e la voglia, brutte bestie.... come Orso..resiste persino lui.
Parole e lettere in bilico fra reale ed irreale.
Evidente impossibilità a fare a meno di te nella mia anima.DNA modificato.
E' comunque bello custodirti dentro. Mi fai compagnia nonostante l'assenza.
Pur sempre M.A.M.


lunedì 10 dicembre 2012

.........

"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sè stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di
una splendida
felicità."

lunedì 3 dicembre 2012

Il "Club" dei pettegoli

E' dalla durezza del tuo sguardo che ottengo conferme.
Si tratta di lucido e voluto distacco. Disgusto.
Se non vi fosse tanto odio, potresti sembrare disinteressato, invece no.
E' quasi raccapriccio.
Ancora tanta rabbia, nei miei confronti.
Furia, collera, ira e sdegno.
E allora ti racconto di un sabato qualunque, in un bar tipico, ad un'ora solita.
Proprio vicino a me, Due coppie, uomini e donne di media età; si sorseggia il caffè, alterando un morsetto alla brioche, ed una parola al gruppo.
Mi concentro sui programmi della prossima ora, ed in quell'attimo di pausa, fra una parola detta ed un pensiero al rovescio che tenta di uscir fuori, sento i miei vicini.
" è un giovane capace, lo stimo molto. Il Club xxxxxx, è sempre stato rappresentato da gente anziana.....lui è un giovane brillante.......si chiama xxxxx".......ma chi,xxxxxxxxx??...no, quello è il politicante, figlio di xxxxxxx, questo è commercialista, ed è figlio del fratello xxxxxxxx-
Siamo stati insieme ieri sera fino a mezzanotte......c'era un buffet.........etc.etc.etc.". Tutto questo dire nel giro di un paio di minuti, dopo i quali, ho preso le mie cose e sono andata via.
Tutto questo, per dirti, per dimostrarti che la gente parla. E parlano in luoghi pubblici, con orecchie a disposizione-
Certo, non posso averlo detto io del tuo Clubxxxxxxxxxx.
Come questo, tutto il resto.
Non sono la ragazza che va in giro a dire che.
No.
Ma tu non credi, non accetti e non capisci.
Hai spine e serpenti attorno.
Spero che un giorno te ne renda conto.
Ciao ricordo incantato.


mercoledì 21 novembre 2012

Solo un Polmone

Taciturna nel mio abitacolo,rompo il silenzio parlando da sola, di te.
Il mondo mi osserva come un pesce nell'acquario.
Favello a briglia sciolta, le parole spezzate in gola e gli occhi accesi.
Comincio da quel pensiero veloce come un lampo..quel desiderio forte e incosciente di volerti sentire, e chiamare per dirtelo.
Non si può, non puoi chiamarlo.
Vado avanti, il cambio mi guarda, le frecce ascoltano; Riguardo le immagini di un tavolo, di un divano. Ti sento dirmi che i miei occhi sono belli, che io lo sono.
Persevero puntando la strada, dicendo che mi manca la tua poesia, la poesia della tua Anima; sei speciale, complicato,comunque unico. Continuo urlando che sono stata per te solo un polmone, tu respiravi tramite i miei polmoni, perchè dai tuoi, respirava qualcun'altro.
Nient'altro che un contenitore di Aria.
Quante parole abbiamo appeso alle pareti, quanti disagi interni, romanticherie solo nostre e non da libro rosa, pensieri infiniti.
Se non avessi altro che i ricordi, penserei di essere matta, di avere immaginato tutto.
Se non vi fosse Traccia, dovrei pensarlo seriamente.
Ci sono tracce, segni  e ferite. Manchi tu, ma loro non possono sparire, fanno archivio nel mio interno, soffiando sulla polvera.
Mi lascio nell'Aria, e torno alla realtà. Parlare da sola scivolando da me stessa.
Mi aggrappo alla prima uscita, si torna a casa.



venerdì 16 novembre 2012

Rileggendo

Sono in macchina e mi tremano le gambe, si tremano forti e decise. Ho le


palpitazioni alte e la mia mano sinistra trema, indice e medio si alternano

in una danza stretta come le gru in amore.

Come sempre mi accade, dopo i tremori dal sapore di caramello e vibrazioni

infinite, immense e sconfinate, cado nel mio vuoto nel mio oblio, in quella

stanza buia e contornata da amari pensieri.

Una pochette, simile all’altra, per confondersi con il quotidiano senza

darvi fastidio con il significato di esserci ugualmente. Piccoli gesti dal

sapore immenso e perfetti a testimoniare la presenza........

giovedì 15 novembre 2012

Recluso

I pensieri cadono su batuffoli di cotone.Volteggiano pesanti, atterrando con leggerezza.
Il peso è dato dalla paura, la leggerezza dalla forza della libertà.
Resisto al desiderio di urlare la mancanza.
Contrasto la necessità di piangere.
Mi ostino alla normalità.
Lotto contro il tempo.
Evito di vedere ,di incontrare , di ascoltare, di sentire : dentro e fuori
Nessun vinto,nessun vincitore. Sconfitti dal succo di male.
Vita che allontana, amore che avvicina. 
Mi risparmio auto lesioni. Mi regalo umanità.
Torni come il giorno che al mattino risorge.
Svanisci nella notte, come fumo negli occhi.
Avvinghi cuore e mente e giungi a me.
Non ho paura di te, ho paura di me che dentro te mi dissolvo.
Ho paura di voglie e desideri .Poco conta cosa sia. Poco importa quanto sia pericoloso.
Faccio i fiocchi ai miei nastrini ed avanzo sulle punte.
Resta nel tuo angolo buio, guarda dalla grata, respira l'aria che rimane ed arriva fino a te.







martedì 30 ottobre 2012

Oroscopo Maya

Mi manchi. La tua essenza ed il tuo essere speciale.
Mi manchi. La tua voce, ed il suono delle tue risate.
Mi manchi. Le tue mani, ed il loro sfiorarmi e stringermi.
Mi manchi. Le tue paure ed ogni tuo rumore interno.
Mi manchi. I tuoi occhi, e la loro immensità.
Mi manchi. I tuoi interrogativi e nessuna risposta.
Mi manchi. I tuoi negroni ed il mio bere.
Mi manchi. Il tuo resistere ed il mio assalirti.
Mi manchi. Il tuo ringhiare ed il mio afferrarti alla gola.
Mi manchi. I tuoi attimi ed i nostri profumi.
Mi manchi. I nostri pranzi e la mia preparazione.
Mi manchi. Nelle parole, nel vento, nel cielo, nel mare, fra i singhiozzi e le paure, dentro gli attimi perfetti tra gli oroscopi maya ,sopra corde tirate per bene e scarpine leggere come piume; sul davanzale di un balcone con caffè ad una mano e sigaretta nell'altra.
Sorrido ricordando, con l'amaro sparso in bocca e il respiro frantumato.
Io ti penso, ti ricordo, conto i giorni e le maree. Chiedo aiuto al cielo, trasmetto a quel cobalto ogni lucciola di me, un pensiero ricamato da mostrare a te.

mercoledì 24 ottobre 2012

Scadenzario dei Pensieri

Scivolano i giorni come gocce su superficie pulita; percorrono tragitti dritti lungo tornanti assenti, svolte improvvise, segnali stradali ad indicare la via.
Tutto torna alla mente, scadenzario dei pensieri e dei desideri.
Assenza ricca di malinconia, tuffi al cuore, ossa traballanti.
Quesiti ricorrenti, rebus irrisolti.
Mi manchi fra le mani, fra le braccia, manchi nel sangue e nelle ossa, bussi alla porta di ogni nuovo sorgere, accompagni le ore, spingi i minuti.
Ombra di te sopra ogni azione, dentro ogni parola, nei racconti gioiosi e tristi, ombra fra i capelli, fra i vestiti.
Ti cerco nei volti di chi incontro, ti trovo nel profondo, dentro me.
Forza impetuosa e prepotente, Amore lucido e scintillante, Amore impresso fra ossa e pelle, Amore inutile, Amore devastante.
Svuoto lo stomaco riempiendo la mente.
Riordino il cuore, metto in cima una storia che fu.
Stiro, piego, e confeziono con nastri e seta, ripongo su scaffale alto e torno giù.
Lassù non potrà trovarti nessuno.
Ciao Amore.

martedì 9 ottobre 2012

Ancora in questo tempo

Mi risveglio con le lacrime agli occhi e la disgustosa sensazione che il mondo non si sia ancora stancato .
Continua la caccia alle intezioni, non si arresta il piacere pungente di tenere i fatti altrui sulle punte delle dita.
Sollazzi e facce allegre, anime maledette e cattiveria gratuita.
Ti nomino nei miei pensieri, tra ricordi di attimi infiniti e profumi mai evaporati.
Un brutto incidente, e  tutto il tempo a disposizione per dedicare attenzioni al mio interno. E' negli attimi più bui, quando la paura ti sovrasta, che ascolti il tuo respiro.
Ascolti i  battiti, il loro andare irregolare, i rumori nella pancia, passi le dita sulle ferite invisibili e  mai richiuse.
Nell'incontro tra le forze, nello scontro tra volontà, unico vincitore rimane il ricordo lucido e splendente.
Scorre lungo le mie vene ed arriva al punto più lontano, fra l'essenza e l'apparenza.
Tocca il fondo e poi risale, striscia lento e non demorde.
Giunge stanco, privo di forze, ma non esanime.
Sopravvive al tempo e alle incertezze, guarda in faccia il suo nemico e sorride al mio respiro.
M.A.M.

venerdì 24 agosto 2012

La Cassetta Degli Attrezzi

Cammino faticando parecchio, il peso spostato sul lato destro del corpo come spinto da raffica impetuosa.
Trascino il peso con entrambe le mani, sovrapponedone una all'atra, stringendo con tutta la forza che le dita riescono a sopportare.
Ha le sembianza di una valigetta. L'esterno è color Pavone, la chiusura è blu scuro, il manico di materiale robusto.
Devo raggiungere il punto più alto, per poi scendere lungo il tunnel nero e giungere al centro.
Piove e tira vento, il baricentro dislocato non aiuta. Nonostante l'aria gelida, la fatica segna il viso disegnandone il contorno con stilla serpeggiante.
Pochi passi ancora, trascino piedi e pensieri, gli arti indolenziti, il fiato corto, ferite lungo le braccia sottili e la pelle rossa.
Eccoci.
La stanchezza non vince sulle attenzioni che riservo alla mia valigetta. La ripongo con cura sul terreno; sgancio con cautela la chiusura, apro piano.
Eccoli.
I miei attrezzi sono tutti presenti, riposti ordinatamente davanti ai miei occhi. Devo solo decidere da quale iniziare.
L'apparenza di una valigetta e la sostanza di una cassetta degli attrezzi, un pronto soccorso.
Eccoti.
Inizio dalle pinze di vetro. Apro delicatamente, con mano ferma tiro fuori quella parte nera.
Continuo tamponando con cotone di zucchero, Soluzione di acqua e violetta per pulire la ferita.
Sostituisco la torcia con una lanterna ed un rubino, tentenno nel richiudere. Filo di seta ed ago d'oro alla mano, chiudo.
Vado avanti e passo allo stomaco. Scorcio brandelli ovunque, tolgo gli eccessi marci, scudo di gomma,sutura.
Salgo alla gola, c'è solo nebbia. Ciotola e frusta alla mano, mischio per bene su fiamma accesa. Ricostruisco le corde con filamenti di caramello.
Giungo agli occhi passando dalla mente. Il percorso è devastato come dopo lo scoppio di una mina. Non ho attrezzi per ricostruire. Come fare, come agire.
Resto immobile, Io contro Io. Me contro Me.
Come risanare da sola, come ricostruire senza forza.
Guardo oltre e vedo il modo, guardo indietro e penso il senso.
Sei tu, che batti dentro me costruendo e devastando.
Inutile combatterti. Ripongo i miei attrezzi e mi sdraio accanto a me.
Ora siamo solo noi, dammi la mano.

martedì 21 agosto 2012

Come le viole

L'impressione è che i solchi non vengano riassorbiti dalla pelle.
La certezza è che la preziosità del mio vagare trasporti i pensieri e non l' Anima; lei rimane immobile nell'apparenza, ondeggia nella realtà.
Appartenenza e valori storici. Abitudine magra, casi eccezionali in carne.
Binari fissati al suolo con viti di vetro, rotaie zuccherine, metallo immobile.
Soffia fumo nero, avviso del suo arrivare.
Passeggeri distratti, attesa suicida.
Lasciare la scena ma non il momento.
Sussurri e sibili, venti notturni caldi, venti diurni gelidi.
Essere come le viole, piccole e intense...biglietto paglierino e tuffo al cuore.
Disperato vuoto al mio interno. Chiedo aiuto al cielo per dimenticare il bello di te.
L'azzurro non risponde , le nuvole non reggono, e gli occhi piangono.


lunedì 30 luglio 2012

Il Suo Ricordo

Bussa con forza, sfonda la porta, attraversa le gambe, percorre il corpo, gira largo dal comandante, taglia dritto verso la gola, saltella fra occhi e mente, e giunge.
Sangue avvelenato, sangue diluito con acqua e sale. Si dimena fra pelle e muscolo, fra ossa e Anima.
Assorbe energia, vita e sentimento.
Asciuga il corpo ed ogni soffio di respiro.
Cinge la gola, annienta la voglia.
Pensi di averlo seminato, ma lui ti raggiunge e ti supera.
Ti passa accanto, sfiorandoti un braccio, guardando con occhi di sfida e sorriso sfacciato, con l'aria di chi sta pensando " sono sempre quì, respiro accanto a te".
Corro più forte, sforzo al massimo le mie gambe, ma lui è al mio pari, non molla.
Conserva le forze, mantieni le distanze. Rinuncia alla tua corsa.
Non riesco a fermarmi, non accetto rinunce.
Rallento e lascio spazio ai polmoni.
Entra la luce e soffia un vento caldo.
Lascio cadere braccia e istinti, piego le gambe, guardo all'insù.
Sono qui, hai preso la mia Anima, ora puoi prendere anche il resto.
Mi risponde nel più completo silenzio: sono solo il suo Ricordo, non posso farti altro male.

giovedì 19 luglio 2012

Tutto in mezzo a niente

Sale verso l'alto lo spirito ed il suo profumo.
Attraversa arterie e strati di pelle, corre lungo le vene, salta gli organi principali, giunge dritto al centro della gola.
E' fastidio, è agitazione. E' distrazione, disinteresse. Disimpegno e poco ingegno.
Risposte studiate per apparire professionista, professionale.
Come nulla fosse stato, come niente fosse accaduto, come scatole vuote fra mani troppo lontane per trattenerle.
Ascolto il respiro, i tempi e le parole.
La voce è familiare, il tono irregolare.
Applico sospensione al momento per staccare la realtà e vagare fra le polveri.
Eri il tempo delle mele, eri il mondo fra due mondi, eri tutto in mezzo a niente.
Bocche aperte a respirare, occhi stanchi per guardare. Tanta vita ruota intorno, fino a giungere da te. Alchimista dei pensieri, mischiare il vecchio con il vecchio pur di tornare all'inizio del tuo esistere.

lunedì 2 luglio 2012

Altro mondo c'è

Come quando trattieni a lungo il fiato.
Soffochi nel corpo e nei pensieri.
Non arrivi all'inizio di te, allunghi il braccio più che puoi, ma l'ossigeno non basta, il respiro non arriva.
Scorgo la tua sagoma continuamente. Risate e apparente tranquillità.
Mi vedi anche tu.
La ricetta del tempo guaritore non ha sortito l'effetto sperato, ed oggi, come ieri, il mio animo patisce ancora il freddo.
Forte nell'aspetto e nella voce, tremolante nell'interno.
Passo fiero e indisturbabile, equilibrio fugace ed aria a zero.
Non è l'assenza, non è il corpo, è il calore, sono i pensieri.
Non è l'amore, quello era solo il mio, è la magia.
Il clima non muta, le pelli non si ricostruiscono.
Le Vostre bocche si aprono per dare aria a parole sporche.
Basta, Avete divorato e dissipato ogni cosa, banchetto giunto al termine, pance piene ; denti ancora sporchi di sangue, brandelli delle nostre carni incagliati fra le zanne.
Porgo una salvietta, essicate le vostre bave.
Vorrei saperti felice. Contro tendenza, contro vento, contro luce, contro mano. Contro il mondo infetto. Soffio polvere di sentimento, si disperde fra nuvole e cielo, odora di gelsomini, impalpabile spero giunga su di Te.
Condannata a non esistere, guardo oltre me, e vedo che in fondo altro mondo c'è.



...del resto, io ho commesso un omicidio, gli altri sono angeli.
eh, sì. Che schifezza.

venerdì 15 giugno 2012

Prego, Vada.

Quando la tua mente diviene bianca, e i ricordi trasparenti, impari a vagare fra le onde diafane i venti fermi . Passeggi in punta di piedi fra sterpaglie rumorose, sassi gettati con forza dentro mari incantati, lungo spiagge di spine fra gli eterni sibili.
Il tempo arresta il suo avanzare, attimi precisi, momenti scelti da registi superiori alle nostre volontà.
Una mano alzata per ringraziare. Educazione, nient'altro.
Viso scuro dentro piccola rossa.
Viso bianco dentro metallo nero.
Pochi attimi e il sangue si gela, le gambe tremano.
Processo immediato di pietrificazione dei movimenti-
Prego, vada .
Il pensiero si allontana a rimorchio del tuo mezzo.
Si rimane increduli nonostante tutto, sorpresi di non so cosa-
Divora la tua strada, bonifica il tuo percorso. Svolta per la via giusta e non guardare indietro, Mai.

lunedì 11 giugno 2012

lunedì 4 giugno 2012

..Vedo in lontananza

Nel silenzio più profondo, fra le lande infinite e gli abissi irraggiungibili.
A spasso nell'abitudine che diviene sicurezza e ingiustizia a giorni alterni.
Un piede davanti all'altro, ricerca di equilibri rotti da aliti maleodoranti.
Occhi pieni, emozioni colorate con pastelli ed acquerelli.
Il Santo del tuo giorno e il sollievo di un augurio urlato al vento.
Resiste alle intemperie questa polvere di sentimento.
Racchiusa fra due mani, raccolte a scrigno per contenere.
Giostra dei sentimenti, biglietto stretto in mano. Immobile su quel gradino, in attesa del mio numero.
Stabiliamo il tempo. Programmiamo il modo. Descriviamo l'attimo.
Giro attorno alle sensazioni. Difendo il mio interno dalle violenze del nero.
Cuore incendiato ed Io spazzato. Vetrina lucida, apparenza divina e sostanza che trema.
Affondo in questo mare putrido, ma guardo lontano e vedo in lontananza.
Cammina Funambolo. Percorri la tua corda, raggiungi il tuo infinito.
Soffio sulla mano, volano gli zuccheri per raggiungerti alle spalle.
Compagni silenziosi, amici infallibili.
Miele sulle dita, caramello fra i capelli. Si poggia su di Te, quel dolce mio vagare. Si insinua dentro me il deserto dopo il tuo andare.

venerdì 25 maggio 2012

La più triste delle "Ricorrenze"

Era il 27 Maggio 2011, quando scrivevi ...."mi sento strano e confuso,ti sento MIA ma nel contempo ti allontano...non lo so, non ci capisco un cazzo......sto andando un secondo a ritirare una cosa, vedo di chiamarti dopo". Un venerdì, apparentemente uno dei tanti, in realtà l'ultimo.
Era il 30Maggio 2011, quando il mondo si è capovolto, il cuore si è spezzato e ogni giorno è svanito.
Il mio arrivo, il tuo viso tirato..sconvolto, gli occhi rossi e gonfi. "Ho detto tutto, ho confessato, è successo un casino". Borsa in mano e pianto in bilico.
Poche parole, pochi attimi, insufficienti per comprendere, sufficienti per devastare.
Un susseguirsi di azioni, parole, tormenti, accuse, bugie, singhiozzi,offese.
L'inspiegabile alle mie orecchie, la certezza della colpa senza possibilità di spiegazioni.
E' trascorso un anno. Stati d'animi mossi in avanti e indietro come fossero onde.
Calma ed agitazione, pensieri che si ritrovano e rompicapi impossibili.
Conosco solamente io quel che naviga dentro me.
Comprendo solamente io cos'eri, cosa sei stato e cosa sei.
Non ti rinnego, avrei rivissuto ogni attimo, MAI avrei affondato la TUA barca;
ma i dubbi sono leciti, e l'incredulità anche, sopratutto se vi è Mancanza di fiducia ed un sentimento fragile.
Mi dispiace che la cattiveria abbia avuto il sopravvento. La nostra era una gita nell'evasione e nella libertà, con una guida sentimentale ed un pullman di malinconia. La fine era una comune consapevolezza, ma non le assurde modalità.
Non potevano permetterci di conservarne un bel ricordo... No,bisognava ammazzare anche quello, per non rischiare ricadute.
Oggi rimuore una parte di me, quella che è rimasta legata e fusa con te, quella che ti ritiene speciale nonostante tutto.
Chissà se navighi o sei ancorato, chissà quale vento ti trascina.....chissà se l'odio e l'amarezza mi abissata dentro te. Mi auguro sempre ci sia un riscatto in questa vita, me lo auguro davvero.



mercoledì 16 maggio 2012

Rimani tu.

La testolina improvvisa un viaggio.
Da un pensiero banale, inizia il percorso a ritroso.
Gocce di thè trasferite da una bocca all'altra.
Sete di anime e fame di corpi.
Il ritorno improvviso al reale e valigia di ricordi al seguito.
Cammino sulle punte per non disturbare i miei pensieri.
Sorvolo le apparenze per non tralasciare momenti al caso.
Inganno me stessa raccontandomi "l'indifferenza".
Nemici cari, putroppo la rabbia passa. L'ira del momento vola come foglie trascinate dalla tempesta.
Cosa rimane allora............rimani tu, Che dentro me, non passi mai.
I disturbi di un IO affetto da infezione.
Cuori in cancrena e fiati su braccia esanime.
Si vive in apparenza e si muore nella sostanza.
Si finge di escludere il fatto che esiste il dolore.
Quando il tempo regalerà la cura, la guarigione risulterà inutile e il suo esserci,inaspettato.
Mi chiedo se la guarigione sia giunta all'interno dei tuoi tessuti; Mi rispondo che non lo sò, e mi auguro che ci sia.
Trattengo il respiro per allontarmi un momento.
Paccia in dentro, petto in fuori. La testa in asse, piede indietro, poi l'inchino.
Il saluto da Regina e il sorriso cucito per non lasciar andare l'aria.
Fitta allo stomaco e voragine improvvisa, occhi persi nell'attimo successivo.
Non programmo l'esistenza, non riesumo oltre i sessanta.
Attimi indelebili e risurrezioni Speciali.

venerdì 11 maggio 2012

http://www.youtube.com/watch?v=mFpy5mLWNbQ
http://www.youtube.com/watch?v=aE4S7ZbmLsY
http://www.youtube.com/watch?v=bbF7IKs5_qo
..Mi riesci a sentire in questo rumore? Vieni un po' qua fammi sentire il mare al centro di questa città.
..e ora che ci sei, dato che ci sei,fammi fare un giro su chi non son stato mai.
..Sono qui per l'amore, per le facce curiose che fa Per la coda alla cassa, con il saldo più o meno a metà, per le gabbie di carta, per la chiave scordata in cantina, per il giro del sangue e per quello del vino.

giovedì 10 maggio 2012

Assassini di Anime

Siete come bambine.
Dispettose e talvolta cattive nella loro apparente innocenza.
Visi sorridenti dietro parole taglienti.
Bambine e bambini di un tempo trascorso, oggi adulti mal riusciti, e domani......assassini di Anime.

domenica 29 aprile 2012

Poverini

Come un palloncino lasciato volare.
Un Grazie come un dono dal valore inestimabile, il tremolìo alle gambe e il pugno nello stomaco
Trecento giorni di attesa per un incontro di pochi minuti e lo schifo di un anno.
Ho scoperto di essere nata a FLORIDIA, e di aver diffuso gossip e pettegolezzi nello stesso posto.
Io, nata a floridia, ora capisco la risposta alla mail delle ferie. Gente meschina.
Ho scoperto di dover ringraziare una gentil donna, e il suo speciale impasto, per avere ancora di che lavorare. Gente convinta.
Ho scoperto che persone di cui non conosco neanche i connotati, hanno ben presenti i miei, il mio nome, cognome. Sorelle di principi forensi e amiconi, che vantano di sapere da "tempi non sospetti"e si chiedono se io sia ancora in città perchè non mi si vedeva. Gente Nauseante.
Ho scoperto che i consanguinei ti hanno aiutato nel liberarti di un peso, supporto nel momento della confessione. Gente di cuore.
Ho scoperto che la tua amichetta cara, quella da preservare dal dolore, dalla delusione e dalle maldicenze, bè, .........le telefonate non mancavano. Gente di parola.
Ho scoperto che di fronte a chi potrebbe averti sputtanato, hai avanzato saluti. Gente educata.
Se fino a ieri, mi ossessionava il pensiero di saperti sofferente, infelice, insoddisfatto.........se fino a ieri il cuore galoppava al ricordo o al respiro di te, se fino a ieri mi sono sentita sotterrata da macerie di vita.....bè oggi, oggi lascio spazio al disgusto e alla disillusione.
Ti ho mitizzato, ti ho portato sopra tutti, non dubitando mai di integrità e valori.
Ma oggi, oggi non credo a nessuno dei tuoi valori, a nessuna parola detta o scritta, a nessuno sguardo e a nessuna storia.
Ognuno paga il suo conto, ognuno pensa per sè.
Quante notti insonne, ore sprecate pensando qualcuno che non è mai stato il vero sè.
Tempi perduti ad assemblare puzzle a cui mancava sempre una tesserina.
Certo che mancava.
Che vergogna, che piccolezza d'animi.
Poverini. Poverini.
Ho dubitato di me per tutto questo tempo, ho dubitato dei miei pensieri e delle mie paure interne. Ho fatto male ed ora l'ho compreso.
Mi guardo le mani, sono grandi e belle. Faccio un applauso rumoroso e scrosciante per lasciarvi alle vostre bugiarde vite. Gente rinata.

giovedì 19 aprile 2012

Ero Io.

Sento le gambe tremare. Come dopo uno sforzo. Come dopo una corsa infinita. Ma non è stanchezza, è paura.
Sensazione di smarrimento e calore che dal basso ripercorre arti e mente.
Avanza un senso di Te che spazza certezze e tranquillità.
Si insinua nel quotidiano, salta fuori da una matita, da un cassetto, da una musica, da una veranda, da un fiore.
Il desiderio di Te, anche della sola Voce.
Compongo la matricola sotto sembianza ignota.
Ero io, sì, ero io.
Mi affaccio nella mente, e ti vedo aggirarti fra una stanza e l'altra.
Insoddisfazione e perplessità.
Ti rivedo sussurarmi all'orecchio le parole dei nostri poeti, abbracciarci stretti pelle contro pelle, anima sopra anima.
Stagioni avanzarte e tempi mutati. Senza Te, Persiste il vuoto,le ore mutano per inerzia.
Jodorowsky accompagna il sonno,la nostalgia avvolge nel profondo.
Come stai Amore mio, come vive il folle lucido.
Sopravvive il Dandy,e il primo di Te ha fatto ritorno?
Stringo le parole al fiato, raccolgo fumi dentro ampolle infrangibili.
Guardo lo specchio e il riflesso non è il mio.
Il mio interno sta vagado alla ricerca del suo posto.
Il mio interno sta vagando dentro il corpo di un altro.
Il mio interno sta vagando perchè tu lo porti in giro.
Lascialo andare, scegli l'umido tra i rifiuti, ma consegnalo al proprietario.
Sono stanca di questo vuoto, sono stanca di sentire la mancaza di Te e di me.

giovedì 12 aprile 2012

NONOSTANTE LA TUA ASSENZA

"Mi rotolo in tutte le ceneri
cercando di trovare l'unico fuoco
Mi siedo a conversare con l'ombra
che un giorno d'estate dimenticasti sul divano.
Sono il sogno delle orme di alcuni passi
che una notte persero la memoria.
Nessuno mai è passato di qui.
S'affitta la camera vuota
di una casa che ormai più non esiste".
AJ

martedì 10 aprile 2012

Dentro me sei sempre Tu

Tremano le ossa. Trema l'anima.
Come inchiostro fra i tessuti, come impronta su lastra trasparente.
Ricordo come un'ombra che accompagna l'ombra di me sia nel buio che nella luce.
Venti sul viso e raffiche tra i pensieri; notti insonni e indagini fra le parole scritte.
Un'immagine di te bloccata nel tempo; istanti esatti e irripetibili.
Calzi la tua solita scarpa, che è la stessa da sempre, ma tiene comoda e non procura fastidi.
La vita trascorre con insolita e apparente normalità.
Alle sue spalle strisciano delusioni vere, parole dure e pentimenti chiari.
Il solit denim, camicia bianca sotto giacca nera e pochette : Forse la mia?sicuramente No.
Dentro me sei ancora speciale. Complicato ed insolito, insoddisfatto e pensieroso; dentro me sei sempre tu.
Rimorsi e rammarichi ad inseguirsi.
Pelle ad incendiarsi dentro inferno giornaliero.
Farsi avanti tra le fiamme con tessuti ignifughi.
Detesto vocali e consonanti. A,D,V,R,S.
Stella del mattino e luna del giorno.
Attraverso i miei ricordi e mi abbraccio stretta a loro.
Punto al collo e faccio male. Ringhio e azzanno senza remore.
Il Mio fiato è su di Voi, il mio cuore è verso Te.

giovedì 5 aprile 2012

Malinconia

Correre con la mente e piedi ben saldi per terra.
Guardare senza vedere.
Toccare senza mani a disposizione.
Tormenti senza anima a cui bussare.
Mari dentro e deserti fuori.
Nostalgia forte.
Tempi irrecuperabili, sogni ad occupare la realtà.
Anelito di Te, passeggi a braccio con Morfeo, Viso scuro e risata improvvisa.
Cambiamenti e molti ostacoli.
Balconata presieduta con occhiali e sigaretta.
Cosa muta, cosa resta.
Un negroni all'orizzonte contro gli echi all'orrizzonte.
Mi manchi. Mi manchi e basta.

venerdì 23 marzo 2012

Poco conta se é così

La gola secca, il muscolo rosso in corsa.
Testa bassa per guardare meglio i piedi e il terreno.
Gelsomino sulla pelle e Te nel sangue.
Resistenza alle intemperie.
Frullatore impazzito e salsa andata a male.
Signorotti inutili e damigelle insignificanti.
Nodi tra i pensieri, pettine stretto a districarli.
Incapacità a mostrare la faccia dentro.
Capacità di mostrare la durezza che è fuori.
Ricordi vivaci di ricerche accurate di posto, tempo, collegamenti, Africa, giustizia, pace, sè stessi.
Venedì alle spalle, come eco all'orecchio, come scatto in bianco nero.
Altarino del ridicolo,preghiere attorno a bare di cartone, sorrisi nascosti per bene dietro pianti singhiozzanti.
Bestie ingorde di carne tremula.
Occhi grandi aperti al mondo.
All'interno l'immagine di un Bimbo,all'occorrenza Uomo e viceversa.
Garantire e garantirsi, annullarsi pur di Dare, sicurezza e poca Vita, spolverata di ottimismo dietro amalgama di serietà.
Ingredienti malinconici,poco conta se è così.
Perdersi dentro le proprie quattro ossa. Smarrire il proprio IO e non sudare per non disturbare troppo.
Astronomi e fattucchiere, Stregoni e Divinità, mestieri difficili, Soluzioni impossibili.




lunedì 19 marzo 2012

Quel vento..

Corro contro il vento.
Accelero l'andatura con in mano cronometro di precisione.
Adatto il respiro al passo, trattengo le gambe da crollo certo, taglio l'aria con spruzzi di fatica.
Nessun traguardo all'orizzonte. Il percorso si allunga ad ogni passo aggiunto alla conta.
Scarpe logorate, e piedi stanchi.
Il corpo si arresta e la mente vola.
Fuggo dall' affaticamento, dall'astenia ; abbandono debilitazione e debolezza; me la svigno dal reale che spinge il corpo contro il male che c'è.
Il leggero dei pensieri si libra. Farfalla dai giorni di vita contati, ma l'immortalità nell'essenza.
Spazio aperto fra giardini di ricordi, montagne di delusioni, mari di infinita dolcezza, nuvole di morbido vissuto, roseti di mille spine su di una rosa sola.
Il vento soffia e spinge il volo.
Mi faccio leggera per volare su in alto, dove nessuno può raggiungermi.
Ali piccole e spiegate, colori accesi e sole alle spalle.
Il vento, forza e debolezza, violenza di una tormenta, delicatezza di un soffio. Mi lascio spingere per raggiungere chissà cosa.
Portami lontano,Quel vento sei tu.

giovedì 15 marzo 2012

Shhhh

Urlare contro me e non sentire i miei stessi pensieri.
Tempi irriconoscibili, tempi ridotti, tempi smarriti.
Riconsegna del proprio sè all'intestatario di origine.
Sconto il pane con il vino, mi sbronzo alla corte del mio Re.
Scrivo cinque lettere sulla schiuma di un'onda. L'andata e il ritorno, l'alta marea. Appare e scompare il nome ed il suo esistere. Moti silenziosi e infiniti.
Rapporto dell'anima, frammenti di vita, di morte, di sogni e realtà.
Considerazione, etichetta, fama, notorietà, reputazione, gloria, nome, prestigio. Ingredienti per un pranzo frugale, triste e infinitamente falso.
Saluto da regina e sguardo perso nel vuoto dei pensieri, fra il nero della rabbia, dentro attimi di lucidicissima coscenza.
Accusare senza sapere, esecrare, maledire, disprezzare. Annichilire per migliorarsi. Forse tu, ma non queste ossa.
Una mano accucciata all'altra per proteggere quel prezioso invisibile agli occhi.
Occhi vaganti, alla ricerca di terra e di mare; zanne candide e scintillanti, forme di Vita in attesa di un Pass .
Porte chiuse, doppia mandata, salti nel vuoto e atterraggi coraggiosi.
Shhhh, silenzio. Ora parla il cuore e tu non puoi ascoltarlo.

mercoledì 7 marzo 2012

Il Mio Pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E che se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu
Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu
E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere
Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu
Così solo da provare panico
E c’è qualcun\'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te
E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere
E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare
Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu
E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere
E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

L.L.

sabato 25 febbraio 2012

Privazione e sconforto

Oggi l'assenza è un peso insopportabile.
Mi piacerebbe aprire la porta e trovarti li.
La vita non sarà fedele alle prospettive, ma poco conta.
I fatti, riportano e non raccontano.
Svaniscono le certezze, ma non il freddo nè le paure.
Ti bacio nell'anima e mi perdo fra le pieghe.
Lo stomaco non resiste ai colpi.
Poco rimane delle vecchie allegrie, ma tutto resiste delle nuove malattie.
Scrivo sulla mia pelle, lasciando i segni rossi; è un messaggio per te.

martedì 21 febbraio 2012

Il vento porta e trasporta



Viaggi su freccia rossa e pensieri bianchi.

Note nella testa e carta fra le mani.

Ho compreso che il pensiero non tende a svanire.

Ho capito che rotelle impazzite non arrestano la loro corsa.

Acqua corrente a lavare immagini indelebili per riavvolgere pellicola a nuovo film.

Cammino a piedi nudi, bolle ad affollare testoline vuote e disprezzo a raffiche.

Variabili imprevedibili, onde anomale, giornate asfissianti, fiato corto.

Dolci sogni, incubi dannati,realtà disegnate con lapis cremisi.

Le delusioni entrano nelle vene, scorrono lungo il corpo, si avvinghiano agli organi capitani e tirano il collo fino a spezzarlo.

Rimuovere il sigillo protettivo, e lasciare passare Aria dal cuore al cervello, dal cervello fino agli occhi.

La libertà senza prezzo, e lo spirito disubbidiente.

Anime rinchiuse dentro contenitori troppo stretti per voltarsi.

Ho la mano in tasca,e l'altra con uno specchio pronto a svelarti chi sei.

Inutili,illusi,a tratti confusi.

Abitudini come tavolette di legge, escursione nella cava dell'io e planata assicurata.

Pronta, veloce e rapida. La tua lava sale come soffiata dal basso; gli occhi si accendono e la testa regge il peso.

Avverto nell'aria malessere e carne tremula.

Dischiudo il varco, il vento porta e trasporta, addestro l'agitazione e trattengo il fiato fino a sentirne il suo messaggio.












sabato 28 gennaio 2012

Comunque sia, Ti Olmo



Ricordo il tavolo tondo ed un pasto leggero.
Un tortino nel frigo, due candele profumate, ed un ambiente mutato nell'aspetto e nella destinazione.
L'unico dono che potevo concedermi era Olmo, lo chiamammo così.
E' trascorso un calendario, ma non solo. Il tempo nel suo infinito trascorrere, ha portato lontano la parte gioiosa e la spensieratezza, ha sepolto l'ardore e gli entusiasmi. Mi sforzo per ricordare ogni dettaglio, faccio il possibile per incollare gli istanti alla memoria perchè è in quelli, che voglio perdermi.
Un negroni ogni sera, mi piace pensare riecheggi lì, la risata di un tempo.
Fra le note del nostro menestrello Luciano, mi illudo siano mimetizzate lì le confessioni di nostalgia.
Nella fatica e per lo sforzo, tra le gocce che slittano lungo il tuo viso, è lì che vorrei fosse la malattia di vivere.
Fra le foglie sbiadite e lasciate al loro destino, è lì che vorrei incontrare il tuo sguardo.
In un giorno qualunque vorrei ricominciare per vivere.
In una notte comune vorrei non subire le ossessioni.
In tutti i giorni a venire, vorrei vederti nella luce fra i sorrisi.
Fra le costellazioni trovare senso e posto.
Nella realtà dare forma.
Nel presente trovare soddisfazione.
Oggi fa freddo, poco dopo farà caldo. Alternanza di temperature non per volontà climatica.
La pancia farà male e lo stomanco col suo verso.
Hai in mano le tue vite.
Camminare a passo lento o divorare le distanze.
I fili ed i segni, i sogni di qualcun'altro e la meschinità di molti.
Estirpare erbacce e coltivare nuovi semini.
Pepe nero e Tarassaco.
Fatti avanti, torna indietro, sussurra ad un orecchio e non svanire.
Apri il mondo al nuovo esistere.
Ringhia poco e non soffiare, abbandonati alle tue forze, insegui ogni respiro.
La giraffina guarda, e il mio cassetto resta chiuso. Un tesoro al suo interno ed un carico di magici momenti.
Buon Compleanno M.A.M.


venerdì 13 gennaio 2012

13

Un venerdì; Un tredici; Non a distanza, non distinti, non separati. Appuntamento col destino, con l'ironia del grande vecchio, con corpi tremanti e tamburi battenti.
Giunge dentro la notizia di un incontro. Mi areno,mi impiglio, mi arresto. Gelo dentro tubicini sottili e fiamme in viso.
Dentro si vola e fuori scatta la protezione.
Con la testa china per il peso dei pensieri, e le spalle curve per il tedio e la fatica.
Assenza di sguardi fieri e stile infallibile.
Guardo gli spazi col cangiante dei miei occhi e il profumo del tempo andato.
Nella mente, quella scena è come un film. Visto e rivisto. Stoppato e riavviato. Un fotogramma alla volta, calma e attenzione.
Giunge da lontano quella voce e la risata. Sei li e non puoi muoverti, vincolata e immobile.
Quattro mura come una prigione.
Sbirciare dentro gli occhi dell'altro, lambire una guancia, e stringere quel braccio come per trattenerti, per arrestare il tempo.
Il tuo odore non è il solito, chissà la tua anima.
Agitazione sfacciata per me e per te.
Te e Me.
Vorrei una macchina del tempo, un tempo diverso.
Vorrei stringerti e farmi stringere. Fermarmi a guardarti senza protezione, Farmi guardare senza protezione. Io sfuggo agli sguardi, alle parole, figuriamoci tu.
Resti il mio cuore che se ne va in giro. Lo trasporti a tua insaputa, senza sapere dove portarlo e metterlo;forse dentro un calzino o fra le pieghe della sciarpa.
Pensi di averlo bruciato insieme alle fiamme che ti hanno avvolto. Quelle fiamme maledette.
Invece ha resistito. Batte piano, per non dare fastidio, per non farsi sentire.
Un respiro ogni due dei tuoi. in mezzo al soffio, vibra e non si spegne.
M.A.M.






martedì 3 gennaio 2012

Angelo

Il cielo piange le tue stesse lacrime.
Un periodo come un tunnel nero senza luce alla fine. Ti chiederai perchè tutto a te, e risponderai con la tristezza nel cuore.
Torneranno alla mente le storie di infanzia, i pranzi, il Natale, i giochi, e lei presente ad ogni appuntamento importante.
Inizia il viaggio oltre questo il mondo. Biglietto alla mano, valigia piena di ricordi.
Sarà un altro angelo alle tue spalle.
Mano ferma nella tua.
La famiglia che diviene forza e rifugio, e le sensazioni che esplodono dentro.
Non sentirti perso, non crederti abbandonato, non abbracciarti da solo.
Se potessi ti darei la forza. Se potessi asciugherei il tuo singulto.
Accucciati nel tuo mondo e fatti consolare, scaldati con abbracci di morbida lana e lascia andare le lacrime.
Occhi innocenti e nudi davanti all'universo, riesco a immaginarli.
Dondolati piano e portati lontano, raggiungi le meraviglie che si concentrano in te e sorridi pensando ai tuoi angeli che solo per te danzano davanti ad un cerchio di luce : la tua.


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