mercoledì 19 novembre 2014

Capita, di notte.

Prepotenza.
Incapacità di abbandonare completamente il mio inconscio.
Onirico e costante.
Competizione ripetuta, perfino li.
Abbracci infiniti, strette pericolose.
La costante familiare.
L'abbandono.
Annullata per lasciare spazio.
Nodo in gola.
Aprire gli occhi e sentirne il peso.
Nostalgia che ritorna come le stagioni.
Freddo a salire.
Incontriamoci nei sogni.
Scontriamoci nella realtà.
Nei tempi.
Mi resti dentro.
Ti muovi dentro.
Pciu.

martedì 11 novembre 2014

Prima Linea


Spada in alto e scudo fermo.
Paladino della giustizia. Giusta Causa.
Passato corrente.
Emozione presente.
Ripercorrere i fatti; lacrime prepotenti.
Caserma, Televideo, Zombie, Amici, Stretta al cuore.
I genitori, uno, la sete di vendetta, la fame di giustizia. Il 13, agosto, la Corona, la targa.
Quotidiani come reperti, io li ho letti.
Le notti in bianco, il tuo Valore.
Non arrendersi, provarci, riuscire.
Il tuo piccolo, speciale come te.
Gli agganci, i pensieri, sudore, fiaccole.
Striscione fra le mani, strisce dentro il cuore.
Prima Linea.
Protagonista della tua storia.
Realtà lontana.
Pensieri intrecciati.
Soffio nel vento.
Risultato, pareggi, affronti e confronti.
Lontano e vicino, sperduto e silente.
Amore impresso, onde e sponde.
Avanti e indietro. Schiuma ad avvicinare.
Bava alla bocca, destriero imbizzarrito.
Sgrano gli occhi, cerco, trovo, non trovo.
Bastarsi.Ammaliarsi.
Sentirsi.
Riso.
Pianto.
Forza.
Ricordi.
Immagini chiare.
Pensieri scuri.
Allora,Non bastarsi.
Giustiziere.
Mio.
Nostro.
Tuo.

mercoledì 15 ottobre 2014

Auditorio


Distante seppur vicino.
Sbadato all'apparenza.
Attento nella sostanza.
Sedute a dividere; Come esercito a protezione della tua fortezza.
Visioni.
Sagome.
Spalle, retro persona.
Il sorriso al vicino amico.
Agitarsi.
Scrutare.
Delusione.
Saluti onerosi.
Silenzi gratuiti.
Stile. Lo stesso.
Ombra.
Giocattoli tecnologici.
Torrenti .
Attenzione falsata.
Capelli. Pochi.
Chamaeleonidae.
Oratori a profusione.
Saluti.
Un messaggio.
Occasione mancata.
Punizione Ingiusta.
Mancato Tuffo fra occhi.
Assistente Bagnante.
Fuga.
Scappatoia.
Protagonista del nulla.
Buio.
Ciao.


giovedì 2 ottobre 2014

Tu che non sei Tu

L'insegna di un bar.
Sangue congelato e sorriso inaspettato.
Sembra salutarti. Quell'Acronimo che attira attenzione,dal cartello su per la strada.
Colpo di chiave a sinistra, apertura.
Ti immagino col viso un po' segnato dal tempo.
Pochette e fuoco.
Incontentabile ed emozionato.
Freddo ed incandescente.
Ti cerco al piano alto, testolina all'insù e piedi piantati.
Tu, che non sei tu, o forse si.
Soldatino incompreso.
Pavone splendido.
Suona giorno per giorno, e tuoni all'improvviso.
Come un malanno inguaribile.
Avverti il sintomo ma non conosci la cura.
Abbiamo una passeggiata in sospeso.
Abbiamo una corsa in attesa.
Abbiamo, ma non avremo.
Sei rimasto, lontano dai se.
Parlare, volare, sospiro, rapito, musica, negroni, sogni, spirito, emozioni, solo il bello, nostalgia, canaglia, minimè, mulino bianco, lavoro, donna, donne, vecchie, nuove, note, stonate, fumo, sudore, vene,sangue, rosso, epoca, eroi,bugiardi, film, vita, scelte, giovaniinnamorati, adultitrovati, tramonti, le dune, pavone, folle lucido, liga,tredici,  ventotto, ottobre,dicembre,piccolino,Vita.

martedì 9 settembre 2014

Nell'Aria.


Esagero con il fiato.
Rinnovo le mansioni, cuore in gola e stomaco nel petto.
Filtro le emozioni, cestino le inquietudini.
Sguardo rivolto all'azzurro, nuvole a profusione, sensi spolverati.
Rotazione e percorsi inversi;
Venti calmi, mare fermo.
Scorgere il fondale, senza toccarne il fondo.
Preparativi e celebrazioni in corso.
Debutto in società, presentazione al mondo.
Gelsomino nell'aria.
Giorni come anni, minuti interminabili.
Ascolto il mio respiro, fortifico il castello.
La pelle tira, il sole scalda.
Sorrido al mio stesso passaggio.
Dita a martellare, Tormento la mia balza.
Giocare in funzione di un attimo.
Arrendersi alle emozioni, scoprire il proprio sé.
Luci attivate, farfalline in volo.
Colori vivaci, sfumature scarlatte; pennelli in mano e nuove tele ad attendere.




mercoledì 23 luglio 2014

Gruppo sanguigno M.A.M

Temo il confronto fra tempi.
Confermo il mio pensiero, il mio vivere e sopravvivere.
Assaporo la nostalgia, spazzolo i ricordi, affronto la mancanza.
Oggi come ieri, scorre lento, goccia a goccia.
Scava irrimediabilmente, un percorso già tracciato dalla mancanza.
Mai assopito, mai superato.
Presente nella mente, sospeso a mezz'aria fra anima e corpo.
Pensarti, sentirti. Innominabile, irraggiungibile.
Notti insonne e sogni a farmi compagnia.
Interrogo la mente per tornare indietro.
Auguro felicità ed ascolto i miei dubbi.
Madre Africa, baccello di vaniglia; i tuoi sogni di un tempo o forse di oggi.
I segnali, gli intrecci, le bolle ed i fili. Chi di questi sopravvive.
Hai raggiunto la felicità? assaporato la libertà?
Vorrei sbirciare al tuo interno.
Frugare fra vene ed arterie alla ricerca di una traccia di me.
Resti il mio Funambolo.
Gruppo sanguigno M.A.M.
Manchi.

giovedì 26 giugno 2014

Il Rosso. Il Bianco.

Non trovo nel linguaggio alcun mezzo di salvezza.
Come foglia trascinata dal vento, accompagnata dal mare.
Rilasso la carne, sospendo i battiti.
Il cielo, la stanza, l'azzurro ed il grigio. Le scelte, quelle giuste. Le risposte, quelle sbagliate.
Afa a bagnare e soffi ad asciugare.
I corpi piccoli, le mani grandi.
La lontananza.

Pensieri inconsistenti, futuri irrilevanti. Pacchi dono svuotati dell'interno.
Ami penzolanti, pesci troppo furbi.
Schiva, diva, sorpresa e delusa. Invito a feste patronale, ma il Santo, non sei mica tu.
Il rosso della seduta, del liquore, del sangue e della rosa.
Il bianco dell'Anima, delle nuvole, della mente.
Musica silenziosa per strumenti danneggiati da mani pesanti e da tempi moribondi.
Ascolta, il mare dentro Te ti sta parlando.
Sale e scende, morbida schiuma come bava di un destriero, come latte di una madre.
Palle di fuoco, occhi smarriti. Il miele ed il senno mancato.
Avvinghiati al tempo. Non farlo scappare. Trattieni il momento ignorando il domani.

martedì 17 giugno 2014

Memorandum

Intenti dissuasi.
Brontola nello stomaco con voce rauca.
La forma e i modi. La sostanza ed i liquidi. Galateo dello spirito e chiusure ermetiche.
Avvicino il vicino. Faccio strada.
Cicli conclusi, cicli morti.
Cicli iniziati, cicli partoriti.
Fatico a non smarrire i ricordi.
Fatico a non disprezzare tutto il male intorno.
Soffiare quel ribrezzo come fosse il mio tarassaco.
Correggere gli errori, commetterne degli altri.
Mano destra ad afferrare, la  sinistra ad allontanare.
Maghi, funamboli, equilibristi, riunite le capacità per un numero speciale.
Carrozzone spinto piano, vento fermo, luce bassa.
Ringhio e azzanno il mio sapore.
Sguardo lungo e cuore fermo.
Lontananza, corpi estranei; il disprezzo rovesciato.
Vicinanza, corpi amici; il disprezzo sotterrato.
Fare i conti, fare tardi, fare solo per te stesso.
Archiviare le parole, suggellare i gesti infausti.
Non perdono il mio nemico.
Faccio cerchi al suo passaggio, tengo cara la sua polvere.
Emissioni di sospiri.
Torno indietro e corro avanti, spezzo l'aria ai miei polmoni; canto e rido fino a quando ogni nota non stonerà.
Attendere, sospendere, pretendere, riprendere.
Aspettare in questa vita. Mal che vada passa l'eco.
Muovo piano le mie dita, fino a quando tornerà.

giovedì 20 febbraio 2014

Chapeau

Vedo sfrecciare una coccinella.
Mi abbaglia, e scappa via.
Io, dentro il metallo nero, scorgo al suo interno. Tuffo al cuore.
Trascorrono minuti, voce alla gola, sudore e musica prepotente.
Faccio ritorno. Strada diversa, orario insolito. Rieccolo.
Passo lento, testa bassa.
Come un dispositivo per la misura, tieni le tue due buste come per trovare un equilibrio, scampanelli e varchi la tua entrata principale.
Io assisto, piccola e silenziosa dentro il mio guscio.
Con gli occhi curiosi ed il cuore in panne.
Con la musica nella testa e la sinfonia nel sangue.
Spettatrice silenziosa e discreta, attendo il mio verde e fuggo via.
Divoro la strada, sorseggio il tempo come fosse il migliore dei beveraggi.
Scossa interna e mente ballerina.
Danzo fra milioni di ricordi e parole, improvviso il mio spettacolo.
Il corpo crolla lasciando spazio all'assopimento.
Come un film, vivo momenti impossibili nel reale, stretta fra corpi e benessere a profusione.
Poi gli occhi tornano a guardare il vero, e tutto torna alla normalità.
Il nascondiglio mi ascolta e trattiene il fiato insieme a me.
Passo indietro, inchino, chapeau.