lunedì 21 giugno 2010

Grafema

Ho fissato la mia Anima. Vi ho trovato un grafema. E' il segno lasciato da te, sulla mia creta. Faticoso trovare il modo di incidere, tu, sei riuscito. Hai impresso le tue orme, rendendo tua la intera superficie. Plasmata ad arte, e resa speciale per te. Che sei, impulso e ragione, arsura e gelo, cuscino di piume, distesa di chiodi. Letteratura del cuore, e prontuario dell'anima.
Entusiasmo irresponsabile e cosciente.
La tristezza galoppa verso deserti di morbidi tessuti. La seconda congregazione supera gli effimeri desideri. Confusione e chiarezza sul ring dell'interno.
Faccio a gara con rivali forti e già vincitori. Non c'è gara, non c'è battaglia.
Sarà bene riprendere posto, mettersi dentro, perchè E' come se fuori di qui, non fossimo nella nostra pelle.

mercoledì 9 giugno 2010

Furia Manifesta

Vibra come fosse scossa da vento. Una lingua leggera cosparsa di amari zuccherini.
Nei suoi due globi , ricerca di orizzonti lontani.
Scrutarne il profilo, studiarne il frontale, rispondere alla punteggiatura con sicurezza da manuale.
Furia manifesta per i trascorsi che non sono tuoi, e che tu non potrai raccontare.
Pensieri spinti all'indietro. Magoni mandati giù con violenta precisione.
Volere e non potere, non essere e volersi affermare.
La terza persona singolare, donna, non è sempre la stessa. Si alternano anteriore e presente, vissuto e vivendo, ma tu rimarrai nell'aria e non nella storia.
Rappresentazione lontana di leggerezza momentanea. Calore si alza su menti fredde.
Arrangiare un pasto per assaporare non tanto il suo gusto, quanto il tuo.
Molesti pensieri, e fatti come fossero mosche insistenti.
Ti diranno che il fastidio non è dato da ciò che fu.
Il fastidio è per te, ciò che fu, è stato, è.
Il respiro poi si placa, sabbia si arresta, le difese sono a zero, il mio corpo si abbandona su di te, e la mente si lascia coccolare dall'ondata di benessere che solo tu riesci a darle.






















martedì 8 giugno 2010

La casa del Noi

Simboli alla riscossa, e Le Moire agitate, pronte a giocare con quel mosaico composto da tessere raffiguranti i nostri volti.
Mischia fra circonferenze, nell'apparenza rivali ma nella sostanza prive di punti in comune.
Traiettorie parallele proseguono lungo i loro tragitti, guardandosi negli occhi, ma non incontrandosi.
Il micro si insinua nel grande, rappresenta piuma che ondeggia fra bagliori accesi ad intermittenza.
Prende forma la sensazione.
Trampoli tremano su piani forati.
Necessità che il giorno si fermi a dieci e no a ventiquattro.
Il vero schiaffeggia il verosimile.
Il certo accusa e predomina sull'incerto.
Barricare la luce dentro la casa del Noi, per ossigenarla, e non spegnerla.

mercoledì 2 giugno 2010

Blocco di Marmo

quell'enorme marmo era a sua disposizione. La base avorio, con leggerissime venature rosate, e l'idea di immenso.
Su quell'appoggio,seghe, scalpelli,raspe,gradine e bocciarde; tutti i suoi attrezzi erano a disposizione.
Le mani, tremanti e imprecise, si poggiarono sul marmo; contrasto fra il cioccolato di loro, e il candore della pietra splendente.
Osservava il piano sul quale aveva meticolosamente predisposto gli arnesi. Li spostò uno ad uno, sollevando, guardando, e riponendo.
Bisogna entrare nella pietra senza sbagliare. La pietra è dura, ma facile da scheggiare, servirà delicatezza ed attenzione.
Decise di utilizzare aria compressa, per incidere senza distruggere.
Nella sua mente, quel pesante blocco, aveva già una forma e significato.
Gli stessi arti tremanti che attimi prima fremevano all'idea di rendere reale l'immagine che nella mente aveva del blocco, si arrestarono. Immobile davanti quel lucido masso. Sguardo perso nel mare agitato del proprio interno, e tempo fermo.
I lavori iniziarono dentro sè, ma quel marmo, rimase agli occhi di tutti come grezzo e per niente rifinito, mentre lui dall'interno, scolpì sapientemente fino al cuore della sua pietra. Lo scalpello diamantato lavorò senza tregua, e le mani rimasero ferme.
Si riprese dal torpore, la destra afferrò un drappo rosso e lo adagiò sul brillante.
Nessuno ha mai scoperto cosa ne fece di quel marmo, quale forma diede e dove lo nascose.
Venne trovato solo il drappo rosso, e una ampolla contenente tre gocce di vita,cinque di libertà e sette di piacere.