lunedì 14 marzo 2011

Non per mie mani

La difficoltà si esprime persino qui.
In questo spazio a noi dedicato, dove non trovo più la giusta dimensione.
Fra un botta e risposta sottoscritti come manifesti di un partito, credo si sia perso il senso, l'essenza e la poesia che apparteneva a questo territorio extra sensoriale.
Diventa impossibile raccontare, perchè il vissuto che prima travolgeva, ora si è arrestato .
Si potrebbe narrare,ma è stato già fatto.
Si potrebbe confessare, ma anche questo è stato fatto.
Allora si potrebbero disegnare le speranze, ma come delinearle senza lapis fra le mani.
Razionalizzare per trasferire nell'altro serenità e quiete.
Sfiorare i pensieri con mani ferme, e proiettare le immagini del cuore su pareti imbrattate di ogni colore, tranne il rubino.
Rifletto sulle tue dottrine, sulle regole e le tue preoccupazioni.
Ora penso che il tuo cuore sia talmente grande da poter amare tutti coloro che passano dalle tue parti; che i sentimenti del tempo passato, bloccati per forza maggiore, ancora vivono dentre te.
Ora penso che il tuo cuore sia grande e maledettamente intelligente, e che sappia riconoscere cosa AMARE e come farlo. Cosa amare e come farlo.
Poi mi scrollo questa scienza di dosso per lasciarmi andare alla confusione, alla tristezza e alla mia inabilità.
Trasformare quel che c'è in pece maleodorante.
Abbattere i propri bisogni per assecondare la natura delle cose.
Fare giri larghi per evitare contatti.
Non posso. Non voglio. Non è possibile.
Sono seduta accanto al mio amore in fin di vita. Lo soccorro ed invento terapie, mi procuro farmaci e non sposto le mani dalla presa.
Resto vicino tentando di salvarlo. Ma lui vuole morire.
E lo farà lo so. Ma non per mie mani.
Mai.




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