mercoledì 2 giugno 2010

Blocco di Marmo

quell'enorme marmo era a sua disposizione. La base avorio, con leggerissime venature rosate, e l'idea di immenso.
Su quell'appoggio,seghe, scalpelli,raspe,gradine e bocciarde; tutti i suoi attrezzi erano a disposizione.
Le mani, tremanti e imprecise, si poggiarono sul marmo; contrasto fra il cioccolato di loro, e il candore della pietra splendente.
Osservava il piano sul quale aveva meticolosamente predisposto gli arnesi. Li spostò uno ad uno, sollevando, guardando, e riponendo.
Bisogna entrare nella pietra senza sbagliare. La pietra è dura, ma facile da scheggiare, servirà delicatezza ed attenzione.
Decise di utilizzare aria compressa, per incidere senza distruggere.
Nella sua mente, quel pesante blocco, aveva già una forma e significato.
Gli stessi arti tremanti che attimi prima fremevano all'idea di rendere reale l'immagine che nella mente aveva del blocco, si arrestarono. Immobile davanti quel lucido masso. Sguardo perso nel mare agitato del proprio interno, e tempo fermo.
I lavori iniziarono dentro sè, ma quel marmo, rimase agli occhi di tutti come grezzo e per niente rifinito, mentre lui dall'interno, scolpì sapientemente fino al cuore della sua pietra. Lo scalpello diamantato lavorò senza tregua, e le mani rimasero ferme.
Si riprese dal torpore, la destra afferrò un drappo rosso e lo adagiò sul brillante.
Nessuno ha mai scoperto cosa ne fece di quel marmo, quale forma diede e dove lo nascose.
Venne trovato solo il drappo rosso, e una ampolla contenente tre gocce di vita,cinque di libertà e sette di piacere.

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