lunedì 14 febbraio 2011

Porte comunicanti

Nessuno acclama il nostro numero. Il pubblico siamo Noi, e anche i protagonisti.
Siamo professionisti sulla corda dell'instabilità.
Siamo attori e produttori.
Siamo Registi.
Siamo maratoneti in gara sul percorso minato, Saltiamo con un'asta alta tre metri e larga pochi millimetri.
Ora Ti senti giocoliere. Nelle mani tre sfere di cristallo a rotazione continua.
Il gioco non si ferma mai, le mani sempre in movimento per evitare che una delle sfere finisca al suolo e si rompa in un milione di piccoli frammenti.
Le sfere, accarezzate dal tuo tocco, trattengono sulla superficie tracce del tuo passaggio, e si rincorrono tra di loro in una corsa incessante.
Arrestare il gioco determinerà la perdita di una sfera, la dispersione della sua materia.
Alla gioia di aver avuto parte, contrappongo la sensazione di inadeguatezza;
Al benessere, l'amaro dei tuoi occhi.
lI film sul grande schermo risponde a quesiti di vita quotidiana. Risposte facili. Risposte prevedibili.
Mi induce al panico la percezione di pericolo.
Sbandiero sentimenti non appena il coraggio mi accompagna, e avverto i dubbi di chi guarda lo spettacolo.
Mi convinco che il problema sia il peso, che se questo mio sentire fosse meno in salute, forse, farebbe meno paura.
Mi convinco che il problema non sia neanche il peso, ma l'esserci.
Sbatti il muso su porte comunicanti che si aprono e chiudono al tuo passaggio.
Hai voluto dare conferme a questa anima smarrita, ed il pentimento è giunto puntuale.
Perchè dare a noi, vuol dire togliere un pò;
Perchè confermare al di fuori delle proprie ossa fa paura, e mette agitazione nera.
Le sensazioni si possono raccontare ma non vivere e I pensieri muti, producono fracasso solo nella testa di chi li mette al mondo.








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