lunedì 28 febbraio 2011

Raffica Travestita da soffio

Come un cecchino sul tetto del tuo io, spari al passaggio della mia Anima.
Il colpo è preciso, centra in pieno il cuore.
Il foro dovrebbe provocare passaggio di aria, ma l'aria è ferma.
Il sentore di marcio avvertito nelle giornate svanite, e la trasformazione da sentore a certezza.
L'attesa di un momento di pace che invece nasconde alle spalle ore di guerra.
Scalo sul morbido rosso col piacere nel corpo e orecchie attente ad udire tintinnìo di chiavi nella toppa.
Le stesse orecchie impazienti ora non vogliono ascoltare, il repiro si arresta e di fumo tutto si riempie.
Segnali di cedimento e pelle tirata come fosse un elastico pronto a partire.
Ora il capitano è come cumulo di sabbia disgregato.
La testa vuota e pesantissima.
Mi ripeto e peggioro ogni volta.
Metto le mani in tasca, e le ritrovo vuote.
Il malessere traspira nonostante pori cuciti ad arte.
Occhi indifesi, occhi cupi. Singulto inarrestabile e gola chiusa.
Le parole non possono raccontare.
La luce si è dissolta con quella raffica travestita da soffio.
Ora le mani sono vuote, l'aria è ferma e il cuore vuoto.

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