mercoledì 12 ottobre 2011

Torni dentro e corri fuori

Lego nastri ai polsi e lascio che il sangue arresti il suo fluire.
Rare apparizioni di energia. Movimenti lenti, movimenti rallentati.
Nella mente il palcoscenico soregge i ricordi, nella realtà solo spazio a rovine.
Percezione di uno spazio ridotto.
Parole come coriandoli, restano in volo finchè a spingerli è anche solo un alito di vento.
Volare in alto, e atterrare col viso su distese infinite di tarassaco e spine.
Annodo i pensieri e slego le illusioni. Farnetico ed ipotizzo.
Amo e odio.
Urlo al vento il tuo nome, una, dieci, cento volte. Torna indietro solo l'eco e non il nome.
Braccia lunghe vanno incontro alla distanza.
Sfoglio le istruzioni e mi fermo alla regola n. 5.
Dondolo e tremo. Spallucce ed inchino. Rabbia e Attrazione. Severità e dolcezza.
Fumi ed essenze, gelsomini appassiti e pepe sulle labbra.
Percorro un corridoio illuminato, accelero il passo. Mi ritrovo alle tue spalle, ti stringo la mano e conduco.
Vaghiamo in senso unico sparpagliando le tracce.
Acido che scioglie la ghiaccia del cuore per impedimento di quel precesso a favore del contenitore.
Rapporti civili, rapporti estranei.
Nessuna risposta, nessun pensiero.
Negazione dell'esistenza e della sola appartenenza.
Pulizie e cambio stagione. Equilibri in via di stabilizzazione e processi di rinnovamento.
E tu, piccola nel tuo divano, osservi quel tubo nero, tutto storto e pieno di intezioni.
Sorridi al perchè della sua malformazione. Lasci andare il capo indietro, torni dentro, e corri fuori.





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