mercoledì 28 settembre 2011

Una stretta di Mano

Il calendario ricorda appuntamenti fissati dal mondo. La certezza di un incontro e il fastidio di viverlo. Di viverlo come l'immaginario lo aveva raccontato.
Il suono meccanico di un telefono, la folla e la confusione mentale. Orecchio attento ed occhio vigile. Come volevasi dimostrare. Eccoci.
Una stretta di mano. Il saluto della cortesia. Il cenno che racconta educazione ed urla indifferenza. Il tempo si arresta per pochi secondi, attimi di autorizzazione per i cattivi pensieri della plebe.
Ogni intenzione viene arrestata, ogni sensazione smorzata.
Discorsi seri intrecciati a concetti di altrui manifattura.

Un "Genovese" e persino un proverbio Africano.
Uno specchio che tradisce le mie spalle.
Sguardi evitati, sguardi assetati.
Vaghi nel tempo e nello spazio con quell'aria disarmante.
Ti accompagni ai moschettieri.
Neanche un dubbio, nessuna remora a fare merenda con il tuo Giuda fra i compagni.
Frugare fra i silenzi per fare spazio alla carne. I rumori attutiti dal vuoto e le arterie pulsanti strette fra le mani. Frequentazioni ordinarie di fantasmi plasmati a nostra immagine. Frequentazioni straordinarie di Umanoidi privi di essenza.
L'essenza.......profumo di noi dentro narici altrui. Particelle miscelate per rivivere all'interno di qualcuno che non è il nostro interno.
Mi allontano da una irreale scena.
Mi abbanodomo a quel sorriso bianco e stupendo, estasi ed abisso. E' ora di andare.

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