Taciturna nel mio abitacolo,rompo il silenzio parlando da sola, di te.
Il mondo mi osserva come un pesce nell'acquario.
Favello a briglia sciolta, le parole spezzate in gola e gli occhi accesi.
Comincio da quel pensiero veloce come un lampo..quel desiderio forte e incosciente di volerti sentire, e chiamare per dirtelo.
Non si può, non puoi chiamarlo.
Vado avanti, il cambio mi guarda, le frecce ascoltano; Riguardo le immagini di un tavolo, di un divano. Ti sento dirmi che i miei occhi sono belli, che io lo sono.
Persevero puntando la strada, dicendo che mi manca la tua poesia, la poesia della tua Anima; sei speciale, complicato,comunque unico. Continuo urlando che sono stata per te solo un polmone, tu respiravi tramite i miei polmoni, perchè dai tuoi, respirava qualcun'altro.
Nient'altro che un contenitore di Aria.
Quante parole abbiamo appeso alle pareti, quanti disagi interni, romanticherie solo nostre e non da libro rosa, pensieri infiniti.
Se non avessi altro che i ricordi, penserei di essere matta, di avere immaginato tutto.
Se non vi fosse Traccia, dovrei pensarlo seriamente.
Ci sono tracce, segni e ferite. Manchi tu, ma loro non possono sparire, fanno archivio nel mio interno, soffiando sulla polvera.
Mi lascio nell'Aria, e torno alla realtà. Parlare da sola scivolando da me stessa.
Mi aggrappo alla prima uscita, si torna a casa.
"E' più di una brace............calda fiamma posta al di sotto di un'ampolla di temperato vetro tenuta da braccine incantate. Al suo interno fusione di zuccheri pregiati dal color caramello. Concertino alle spalle con istinto pianista e passione chitarrista. Palco di croccante cialda su nuvole soffici e spinte da soffi di petto. Note candite con ali spiegate su spazi immensi dai contorni rilegati da fili cerati......è più di una brace"
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