Sollevare lo sguardo per trovare poco più in alto il gelo dell'inverno che annienta luci deboli e cuori tuonanti.
Vultus dichiara guerra agli ostacoli del lungo tragitto.
Il nero diventa ombra di sè, spezzando i tremanti germogli e rinforzando catene delle scelte che furono, aprendo così scenari sopravvisuti alle intemperie e rinforzati dalla impossibilità di fallimento.
Timorosa del verbo familiare, ondeggio, oscillo e rabbrividisco al pensiero di non essere il centro di te.
Conoscenza del tempo e della superiorità della sua natura; Piaceri che diventano obblighi, obblighi trasformati in pensieri pungenti che catturano menti vaganti nell'essenza dell'animo.
Trasferimento di oscure religioni del cuore, ragioni trasformate in comandamenti, e mani aperte. Il palmo della sinistra è pronto a ricevere, ma all'occorenza volta la sua indole tramutandosi in pugno chiuso.
Le romantiche vene pulsano Amore ai cuori fermi.
Le braccia scattano in movimenti isterici, e la bocca ride, forse fuori c'è il sole.
"E' più di una brace............calda fiamma posta al di sotto di un'ampolla di temperato vetro tenuta da braccine incantate. Al suo interno fusione di zuccheri pregiati dal color caramello. Concertino alle spalle con istinto pianista e passione chitarrista. Palco di croccante cialda su nuvole soffici e spinte da soffi di petto. Note candite con ali spiegate su spazi immensi dai contorni rilegati da fili cerati......è più di una brace"
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