lunedì 13 giugno 2011

La casa col tetto di vetro

Come una macchina con gli sportelli ed il portellone aperti.
Come una casa con le pareti e il tetto di vetro.
Come un corpo senza pelle con arterie in bella vista.
Come se le arterie, le vene, ogni tratto di me fosse libero da copertura.
Come un nascondiglio senza le sue parole.
E' come se tutto fosse trasparente.
Occhi indiscreti a sbirciare.
Mani estranee che spogliano senza alcun permesso, perchè il corpo è già nudo.
Chiunque controlla cosa accade nella casa col tetto trasparente, chi guida l'automobile, quale arteria stia pulsando, e quale organo abbia arrestato il suo vivere.
Mi ritrovo a respirare l'aria al tuo passaggio, per riempire i mie polmoni della tua essenza odorosa.
Mi avvicino con attenzione alla seduta, per avvertire tracce di calore.
Una goccia del "68" e un doloroso sprofondare nelle sue note.
I pensieri si rincorrono, improvvisano girotondi su filo spinato.
Raccolgo i miei resti disgregati, sbrindellati.
Cammino a braccio con il mio fantasma.
Colpi inferti con lame affilate e sapientemente avvelenate.
Assisto alla programmazione di uno spettacolo contraffatto. Ne sconosco il crudel Regista e mi ritrovo le mani sporche di sangue.
Una trama ordita per creare dolore e malessere.
Una fine imposta per volontà del malvagio.
La distruzione, la disgregazione. L'annullamento del proprio io.
Vite inutillizabili, demolite, rase al suolo.
Intenti spezzati come le vite ed il loro originario entusiasmo.
Ripercorro le parole per trovare loro ordine e senso. Vago dentro i miei ricordi, e il dolore si fa forte, devastante.
Accettazione naturale di una fine prevista ma non con questi modi. Rifiuto di apparire come l'artefice di questo male infinito.
Mi astengo dall'accusare fino a certezza; ma dentro me sollevo pesi estremi e rincorro la verità.
Derubata di ogni mio bene. Mi fa male persino il mio stesso respiro.
Il mondo non potrà mai comprendere il danno provocato, il dolore, lo smarrimento, la perdita di direzione.
Vorrei quel cuore pulsante fra le mie mani. Vorrei poter aprire cuori e menti per trasferire le mie verità, le mie certezza e lo sconforto dato dal sapere che tutto quello costruito adesso è solo cenere, macerie; è solo polvere su un piano bianco. E' come fumo dentro una stanza chiusa.



































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