mercoledì 2 novembre 2011

Felice di

Felice di vederti salire le scale con il capo spalla di lana cotta color castagna e la fronte lucida.
Felice di vederti dentro la macchinina fragola col secondo capo spalla in pelle della stessa famiglia delle castagne.
Felice di vederti a seguito la famiglia .
Felice di sapere l'impegno nel lavoro, nel ricompattare gli impasti delle stesse ricette ma con ingredienti nuovi.
Felice di immaginare una sigaretta accesa col mio accendino.
Felice di ripensarmi dentro un taschino.
Felice di credermi apparecchio tecnologico dentro una borsa lavoro, o sotto il braccio.
Felice di leggere sul mio Ipod la scritta Sci.Mia.
Felice del dolore al braccio destro e delle mie impossibili posizioni.
Felice di guardare quei calzini millerighe dal colore Pavone.
Felice di sentire dire "rotella" e ridere nel pianto.
Felice di vederti bello e più bello.
Felice di trovare gli stessi dettagli venuti fuori per me.
Felice di abbracciarti nei mie sogni.
Felice di sentire quella sensazione che parte da dentro e che mi trascina, mi sprofonda, mi sbatte contro un muro e mi fa male.
Felice di averti aperto le mie porte.
Felicità che dura il tempo di un sospiro malato, bagnato dal sudore del sacrificio e asciugato dai respiri di quello stesso tempo.

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