Mi fisso dritta negli occhi e riconosco il cangiante. Trovo i colori leggermente sbiaditi ma la profondità di sempre. Ritrovo venature e contorni.
In questo tempo che mi ha vista stretta a me ed aggrappata alle mie fantasie, ogni cosa ha preso posto.
Come reduce da un trasloco. Gli oggetti tornano alle vecchie posizioni, le persone alle vecchie dimensioni, ed io............io, resto l'unica senza collocazione. Spallucce.
Ho ripiegato l'amarezza e la delusione su sè stesse, ho soffiato via la voglia di rivalsa . Ho visto riemergere le emozioni, i battiti. Ma ad ogni battito corrispondono due rintocchi, uno al cuore, uno all'anima. Il cuore lo incassa avvolgendolo delicatamente, l'anima lo assorbe e brucia dal dolore. Spallucce.
Trascurare i dettagli in attesa di lenti potenti tramite le quali scorgere minuzie.
Apparire, sopravvivere, ascoltare e poi guardare.
Ripensare al vissuto e vederci chiaro.
Chiari i sintomi, chiara la malattia.
Mura di cinta proteggono castelli di cartone. Puntate contro il mondo le vecchie lance dalla punta di zucchero avvelenata.
Oltre le mura distese abbandonate e nuvole distratte dal loro cielo.
Alla porta, proprio davanti, una corda attorcigliata come fosse un cerchio per leoni; un ombrellino chiuso, calze a righe ben piegate. Piume sparpagliate come strappate da un forte vento.
Nell'archivio delle immagini, chiudo gli occhi e scorro col dito fino al suo arrestarsi volontario. Mi domando come possa fermarsi il mondo e ricominciare ignorando il suo passo precedente. Mi tiro su, piede destro indietro, inchino.
Vorrei nutrirmi ma digiuno. Vorrei capire ma abbandono.
Vorrei sapere ma non posso chiedere. Vorrei sentire ma non parli.
Dimenticare è la regola. Ma tu sei l'eccezione, e allora guardo mentre ti accovacci dietro un vetro in attesa di via libera. Come se l'altezza non fosse abbastanza protettiva. Come se potessi raggiungerti dalla mia scheggia di metallo nero. Come se mi vedessi ancora. Ma non puoi vedermi, perchè ai tuoi occhi sono invisibile.
"E' più di una brace............calda fiamma posta al di sotto di un'ampolla di temperato vetro tenuta da braccine incantate. Al suo interno fusione di zuccheri pregiati dal color caramello. Concertino alle spalle con istinto pianista e passione chitarrista. Palco di croccante cialda su nuvole soffici e spinte da soffi di petto. Note candite con ali spiegate su spazi immensi dai contorni rilegati da fili cerati......è più di una brace"
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