sabato 28 gennaio 2012

Comunque sia, Ti Olmo



Ricordo il tavolo tondo ed un pasto leggero.
Un tortino nel frigo, due candele profumate, ed un ambiente mutato nell'aspetto e nella destinazione.
L'unico dono che potevo concedermi era Olmo, lo chiamammo così.
E' trascorso un calendario, ma non solo. Il tempo nel suo infinito trascorrere, ha portato lontano la parte gioiosa e la spensieratezza, ha sepolto l'ardore e gli entusiasmi. Mi sforzo per ricordare ogni dettaglio, faccio il possibile per incollare gli istanti alla memoria perchè è in quelli, che voglio perdermi.
Un negroni ogni sera, mi piace pensare riecheggi lì, la risata di un tempo.
Fra le note del nostro menestrello Luciano, mi illudo siano mimetizzate lì le confessioni di nostalgia.
Nella fatica e per lo sforzo, tra le gocce che slittano lungo il tuo viso, è lì che vorrei fosse la malattia di vivere.
Fra le foglie sbiadite e lasciate al loro destino, è lì che vorrei incontrare il tuo sguardo.
In un giorno qualunque vorrei ricominciare per vivere.
In una notte comune vorrei non subire le ossessioni.
In tutti i giorni a venire, vorrei vederti nella luce fra i sorrisi.
Fra le costellazioni trovare senso e posto.
Nella realtà dare forma.
Nel presente trovare soddisfazione.
Oggi fa freddo, poco dopo farà caldo. Alternanza di temperature non per volontà climatica.
La pancia farà male e lo stomanco col suo verso.
Hai in mano le tue vite.
Camminare a passo lento o divorare le distanze.
I fili ed i segni, i sogni di qualcun'altro e la meschinità di molti.
Estirpare erbacce e coltivare nuovi semini.
Pepe nero e Tarassaco.
Fatti avanti, torna indietro, sussurra ad un orecchio e non svanire.
Apri il mondo al nuovo esistere.
Ringhia poco e non soffiare, abbandonati alle tue forze, insegui ogni respiro.
La giraffina guarda, e il mio cassetto resta chiuso. Un tesoro al suo interno ed un carico di magici momenti.
Buon Compleanno M.A.M.


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