mercoledì 27 aprile 2011

Controsenso

Credi davvero che i pensieri riempiono lo stomaco?

No. Lo stomaco è vuoto ed emette strani versi. E se lo stomaco è vuoto, il cuore.......bè, il cuore è stato saccheggiato.

Ho la capacità di procurarmi ferite e di sanarle. Faccio tutto da me.

Delusione per quello che non ricevo e spiegazione immediata.

Dal nero al trasparente.

Mi assumo la responsabilità delle richieste e dei rifiuti, delle vittorie e delle sconfitte.

Se lo scambio di emozioni si interrompe, se il flusso si arresta a metà del suo andare, qualcuno rimarrà svuotato due volte. Una prima volta per aver spinto le proprie emozioni verso il corridoio, ed una seconda, per non aver ricevuto la contropartita a quell'avvio.

E' normale, è anche comprensibile. Parli dei tuoi progetti, della tua costruzione faticosa di famiglia. Racconti di cantieri e di lavori in corso, di smarrimento e difficoltà, di tranelli.

Ma la vita non tende tranelli, la vita concede possibilità.

Tutto sta a come la si interpreta questa vita. Il senso del dovere, quell'obbligo che strozza i polsi e ne blocca il sangue, il vago sospetto che forse qualcosa sia cambiato.

Ti ho lasciato le chiavi a ridosso dei tuoi piedi. Le hai afferrate non appena mi sono allontanata ed aperto per far uscire quel te rannicchiato.

Alto, dall'aspetto fiero, forte e con lo sguardo pronto ad afferrare i più piccoli particolari.

Coperchio spostato ed aria a profusione.

La pressione sale e scende e si alterna come il nostro esserci.

Nel tragitto fra l'esserci ed il perdersi, il vissuto prepotente.

Rotoliamo in senso contrario, l'uno in senso opposto all'altro, fino a quando il tragitto non si incrocia e gli sguardi si ritrovano.
Da tempo non ci si incrocia, da tanto non si trasmette e da troppo le anime non comunicano.



















































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