Il percorso tracciato dall'imposizione della mente e corpo a seguire.
Sopito nell'apparenza e pronto ad esplodere.
Tat Tvam Asi.
Il momento è poco felice.
Risulta paradossale quanto uno stesso evento possa rappresentare gioia e dolore contemporaneamente.
Ho imparato a chiudere i giorni con il buio.
Ho imparato a dare loro scadenza oltre 24.
Ho imparato a tenere dentro solo il bello di un momento, breve o lungo che sia.
Ho tenuto in equilibrio un peso immenso su di una base minuscola.
Ma quello che più mi ha riempito, è stato tirarti fuori da quel maledetto riquadro.
Tu che guardavi dall'interno della tua teca, non partecipe e solo spettatore,
tu che picchiavi la fronte contro il vetro per guardare più da vicino.
Pian piano quella cristalliera si è incrinata, fino a rompersi. Hai sostato al suo interno, non hai messo i piedini fuori, e sei rimasto a disposizione dell'aria che, grazie all'apertura ti girava intorno.
Le farfalle hanno danzato sulle tue spalle.
Poi il Vento si è scontrato con la terra ferma, e tu, come un bambino colpevole del godimento provato, piegato sulle ginocchia hai raccolto ogni frammento di quel vetro rotto, ricomposto e ripristinato.
Hai invocato le tue forze per rimetterlo a misura, fermo un passo alle sue spalle, richiuso dietro lui, rendendo sufficiente la sola aria rimasta intrappolata nella teca.
Frullare gli scenari, mischiare i sentimenti, amalgamare, combinare, emulsionare, fondere.
Con Matrici e determinanti, la soluzione deve venire fuori obbligatoriamente.
Tu fai conti, ed io studio le pozioni.
Calderone su fiamma violenta e miscuglio di ingredienti per dare vita al tempo.
Avvertire e voler vedere. Difficoltà nel percepire cosa ribolle . Volontà di sollervasi la pelle per sbiarciare sotto e denudarne la trama.
La ricerca del mio interno per scoprire se tu batti ancora, se ci sei, se esisti, e se quell'acronimo detiene ancora i due puntini a separare le lettere.
Navigare su carne tremula.
Archeologa senza cassetta degli attrezzi, ossa a sorreggere un tempio senza pilastri, e battiti fermi come il grande vecchio che dentro sè nascondeva un tesoro sommerso dall'acqua.
"E' più di una brace............calda fiamma posta al di sotto di un'ampolla di temperato vetro tenuta da braccine incantate. Al suo interno fusione di zuccheri pregiati dal color caramello. Concertino alle spalle con istinto pianista e passione chitarrista. Palco di croccante cialda su nuvole soffici e spinte da soffi di petto. Note candite con ali spiegate su spazi immensi dai contorni rilegati da fili cerati......è più di una brace"
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