lunedì 11 luglio 2011

Voodoo

Scrivo senza traccia alcuna, seguendo una scia anonima.
Scrivo vagando nel buio del mio dispiacere e fra i buchi della mia anima.
Sono appiattita dal peso di un bagaglio ingombrante lasciato sul mio stomaco da qualcuno.
Ricompongo i pezzi e le facce, avvolgo quella filaccia maleodorante fino a comporre una rotondità.
E' come se mi rigirassi all'interno di uno spazio piccolo, e sbattessi il capo contro ognuna delle pareti, continuamente.
Mi tormentano gli echi. Voci sconosciute che devastano le mie orecchie.
Sono oggetto di torture.
Sono una bambolina Voodoo, e qualcuno mi infilza con uno spillo. Una volta alla gamba, una volta al braccio, una alla testa e ripetutamente al cuore.

Gentaglia che si lascia andare a racconti non noti alle loro piccole menti.
Giovani donne che impiegano il loro inutile tempo nella ricerca disperata di qualcosa che mai potrà appartenere loro.
Si ritengono delle elette
No. avrebbe assunto lo stesso atteggiamento per chiunque.
Non basta il male profuso. Non basta l'aver toccato i nervi ancora scoperti e sanguinanti. No.
Loro si insinuano nei fatti, nei gesti e nelle vicissitudini come fossero di famiglia. Ma di quale famiglia poi.
Ma questi parassiti contano fino a certo punto. Perchè loro iniettano veleno ma c'è dell'altro che mi uccide.
Mi uccide leggere e vedere.
Mi devasta la lontananza e il fatto che sia stata annientata dentro te, come non fossi mai esistita.
Sono una ruota sgonfia.
E' come se ti fossi ripulito da una macchia apparentemente indelebile.
E'come se mai le tue braccia si fossero perse fra le mie. Come se il sentimento fosse nato già malato e mai sano.
Lascio che la mente riapra i ricordi. Li fermo per sentirne il profumo e fra le mie mani li lascio dondolare.
Una spugna e tanta acqua. Pioggia acida e poriferi a berne.
Ho compreso che in quel corpo il malessere è sempre esistito, e che non dipendesse dall'incontro con me il nero e il malumore. Ho ritrovato nelle parole scritte nel tempo, la ricerca di quel posto ideale nel mondo e del senso del tuo esistere. Ma queste richerche hanno avuto inizio ancor prima del mio arrivo. Altre donne, altri mondi hanno acceso in te l'inseguimento.
Chissà come cambieranno i venti e cosa porteranno.
Chissà cosa resterà nel cuore.
Chissà quale nuovo battito salverà da una morte certa.
Non possiamo che aspettare, mentre la vita scorre e tu corri lontano.























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