martedì 23 agosto 2011

Vaga.

Occhi stanchi e gelo nelle vene.
Respiro aria malsana da polmoni crivellati.
Nell'esatta metà fra il dispiacere e il disprezzo, trovo il sentimento, quello puro.
Lo spettacolo è giunto al termine.
Ogni artista ripiega il proprio costume. Piume, paillettes e sfere di cristallo.
I vizi raccolti in un fazzoletto e riposti fra gli altri preziosi, nella valigetta i famosi sguardi e le facce migliori.
Scie di stelle e bagliori infiniti tracciano la strada.
Seguire quel luccichio ed abbandonare il suolo. Innalzare corpo e mente fra candori e colori, fra calore e profumi, fra anime gentili e anime stupite.
Il tumulto nel cuore e l'arresto del suo galoppare.
Destriero alato conducente e convinto del suo percorso.
L'apparenza e la sostanza fanno a botte con l'essenza.
Questo viso non sorride. Racconta di un dolore e di un esito sbagliato.
Un mondo capovolto.
Un Universo stanco.
Falsi buoni e veri cattivi, tutti a braccio con gli inganni.
Un documentario sulla libertà, uno spot sull'intraprendenza. Una corda a cui aggrapparsi giusto il tempo di guardare fuori.
Un'occhiata al reale e poi dritti dritti dentro.
Abbandona ogni pensiero e lascia andare l'irreale. Monta sul tuo destriero e vaga piccola. Vaga.



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