giovedì 3 settembre 2009

Alla sorgente

Lo vivo come la scena di un film con il finale a sorpresa.
Poche parole, intesa immediata.
Il desiderio accende il movimento. Lento. Sinuoso. A tratti morbido, ma dall'indole forte.
I silenzi stranamente non sono imbarazzanti,non rappresentano tempi morti, ma pacifica comunicazione dei sensi.
Nel momento inatteso, l'iniziativa ha il sopravvento. Ma non è la mia.
Io subisco i gesti. Godo dei movimenti, Lascio sconfinare con immensa soddisfazione.
Le mani sono di velluto, accarezzano corpo e mente, mentre gli istinti godono solo del corpo.
Ti Tocchi i pensieri. E pensi di rimandarli a domani.
Aria entra ed esce da bocche infuocate.
Il calore è forte. Scalda, ma non brucia. E' affascinante. Ci illumina lo sguardo. Placa il tamburello. Merita il tempo che non gli si vuole concedere.
Manca la sorpresa, manca il sudore. Manca la spinta,quella che spaventa ma poi ti fa sentire forte.
Manca l'ossigeno?
Voglio mi manchi il respiro. Voglio il fiato corto. Voglio stare zitta e non per mancanza di parole, ma perchè mi sigilli la bocca.
Puoi lasciarti prendere e poi scordarti presto.
Potresti non scordare.
Potresti far finta di aver sognato.
Potresti rapirmi dentro e portarmi a fare un giro per qualche ora.
Potresti rapirmi fuori e non basterebbe qualche ora.
Potresti andare lì, in quell'angolo, dove C'è dell'acqua. Potresti prenderne un po e gettarla sul fuoco. Potresti raggiungere la grande fiamma, spegnerla, e regalarmi un mucchietto di cenere.
Potresti anche alimentare la fiamma.
Potresti attendere che la mia acqua mi spenga.
Potresti, ma non lo fai.

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