martedì 23 marzo 2010

Cronaca Di Un Nettare

Il colore è carico. Il suo retrogusto anticipa i fiori appena colti, e profumi di agrumi maturi.
Dal carattere forte, si avverte un leggero miele, e foglie d'arancio.
Wine experience? uhm...anche.
Cronaca di un nettare, per raccontare di Te.
Quel vino segregato nel suo penitenziario. Un tiretto lo contiene e lo detiene. In attesa che arrivi un tempo che non sarà mai suo, si illude di perfezionare la sua struttura in quel ricovero occasionale. Unitamente nell'avversità, due vesti blu profondo. quando il silenzio vanta la sua proprietà loro prendono vita. Brindano alle idee, danzano stretti in un amplesso di anime barcollanti. Il pregiato intreccio di tessuto importante, morbido, lucido e sofisticato, si adegua pienamente al pensiero che fu, al concetto che la piccola corda ebbe del suo artista.
Ad assistere , due occhi sgranati di un fantoccio apparentemente svuotato. Con le luci basse prende vita persino lui, il piccolo robot, si gode lo spettacolo.
La stanza fredda, dimora del tiretto, diviene rettangolo illuminato; l'amanuense non è più tale, ora è morbido giaciglio; il sofà, incontro di batuffoli sui quali poggiare capo e corpi sudati; il telo appeso non separa la vetrina dal mondo esterno, divide le carezze dalle botte di reale tristezza.
La mappa è adagiata sul percorso minato.
La chiave, custodita da un velo impregnato di sogni.
Lo specchio, riflette il volto di chi non conta tra i presenti, volto incastrato e trattenuto nel tempo trascorso, passato e problematico; le sue mani, studiate dall'esterno, rappresentano arti da pensare quando i giorni trascorreranno lontani.
All'alba delle nuove ventiquattro, ognuno prenderà il proprio posto. Tutto in ordine, tutto in riga.

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