venerdì 12 marzo 2010

Ingorda di Te

Vorrei tu bevessi quella pozione che concede solo una volta di diventare piccolissimi, e facessi un giro dentro me.
Vorrei tu vivessi quella mia sensazione di vuoto che parte dallo stomaco e sale su per la gola, quando qualcosa non gira. Quando tra noi si inceppa il meccanismo.
Sarebbe utile renderti partecipe di quello che avviene quando la lontanza mentale prende il sopravvento, del blocco immediato della gioia in entrata.
Cominciano ad affollarsi le menti, domande si insinuano lasciando posto a paure identificate.
Basta uno sguardo superficiale per indagare nell'intimo, e sapere che qualcosa non va.
Basta un attimo per ricordare che alla prossima esecuzione, la prima testa a saltare sarà di nuovo la mia
Poi ti muovi, sposti l'aria, e sotto quella sabbia che ricopriva, trovi vittima e carnefice.
Artecife di guai, discussioni, momenti gioiosi.
Ci si sfiora e tutto si accende.
I pensieri giungono all'altro prepotenti e ricchi di Amore.
Ora si rinuncia, ora diviene necessità la certezza che l'altro ci sia.
L'almanacco segnato da un cuore, proprio come fosse il diario di un'adolescente; Tu lo osservi con aria interrogativa, non percependo che quel segno sei tu.
Ignoro il cigolìo, e presto attenzione e mi dedico a te.
Mi avvicino e se non trovo uno spazio, chiedo permesso. Sono ingorda di te, ma non devo abusare, la necessità è proteggerti, e lasciarti decidere il menù.
Io so quanti colori ti compongono. Sò che sei complicato e non illuso, sei come me.
Per saltare nel vuoto, non puoi soffrire di vertigini.
Per saltare nel vuoto, devi usare tutta la tua incoscienza.
Chiudere gli occhi e andare, o rimanere lì guardando giù.

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