sabato 28 agosto 2010

Nell'Aria come i coriandoli

E' nel momento stesso in cui l'attimo trascorre, che lo rimpiango.
Non è olio che scivola.
E' vera materia che rimane.
Rievoco i tuoi odori. Le tue espressioni.
Conto le pelli cambiate. Mutate nella consistenza e nei colori.
Mi appallottolo con la testa contro il divano, per una introspezione veloce, fra me, io, e quelle dannatissime parole che hanno bisogno che qualcuno soffi sotto per salire in superficie.
Rivedo ad occhi chiusi il momento della valigia.
Io e te, nello stesso posto, vivevamo e guardavamo lo stesso momento.
Quanta vita in quei tre minuti di sonoro. Aria profumata di te. Una valigia, come 4 mura. Quattro farfalle dure a morire,e poi una esplosione di luccichini. Ed io Nell'aria come i coriandoli, avrei voluto librare altissimo per poggiarmi indisturbata sul tuo viso.
Mi vibrano i sensi ogni volta, come fossi senza protezione, a carne sanguinante e viva.
Chiacchericcio noioso ma indispensabile.
Discussioni e attrezzi per gli scavi.
Mi rivedo dai tuoi occhi. Mi ritrovo incoerente ed instabile. Disegnata all'angolo. Bocca chiusa, e urlo silenzioso, che solo tu riesci ad udire.
Tu ascolti il grido senza voce. Privo di tono, ma che risulta assordante.
Poi, arriva il momento in cui, ti guardi dai miei occhi.
Ti dipingi come le mie paure, i miei dubbi, le mie delusioni ti hanno descritto.
Ti guardi, ma non ti ritrovi in quelle vesti.
Risultano enormi e difettose. Vesti non a misura.
I pensieri mormorano. Mi sussurrano, ed io non ascolto, perchè è quel complicato Te che desidero, è l'infinito che rappresenti che mi porta lontano con la mente, e non voglio rinunciare al mio immenso.
Istinto da Panthera Leo, il tuo piacere nella mia bocca, e sussulti sempre nuovi ed irripetibili.
Amo perdermi nei tuoi occhi quando sono languidi.

Amo il tuo tocco, e il peso del tuo corpo.
Amo il divenire di due, Una.
Inumidirmi di te, senza perdersi un attimo.
La magia del difficile che diviene possibile.


























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