Digerisco il mio singhiozzo per non precipitare al suo interno.
Deglutisco gocce di me, e di queste riempio stomaco e cuore.
Le parole corrono veloci ma i pensieri sono fermi.
Ribadisco tesi e concetti per il dovere di spiegare, ma porto in faccia la fatica ed il peso.
Ammissioni e smentite, umani diligenti e bilancia per preziosi.
Conflitto fra gioie e appiglio instabile.
Sostantivo femminile adornato, e bocca addobbata a pronunciarlo.
Difficoltà certe, altre apparenti ma andamento lento e paure inconfutabili.
Il drappo ed i suoi destrieri raccontano di pelli, carne, ossa tremanti, e intrecci di altri tempi.
Metilico a profusione come chiave per accedere ad altre dimensioni.
Oggi ammiro sedute vuote e cavalco pensieri deboli.
Mi devastano le evidenze, e accendo le apparenze.
Tento il colpo al mio malessere, raggirando la sua origine e rincorrendone la finalità.
Impegnarsi nel capire senza farsi troppo male e provare ad accettare per il contento di chi esiste.
Affiancarmi allo spazio libero con le braccia incrociate, lo sguardo assente.
Strisce di adesivo a tirare il volto per realizzare un sorriso finto su un dolore vero.
"E' più di una brace............calda fiamma posta al di sotto di un'ampolla di temperato vetro tenuta da braccine incantate. Al suo interno fusione di zuccheri pregiati dal color caramello. Concertino alle spalle con istinto pianista e passione chitarrista. Palco di croccante cialda su nuvole soffici e spinte da soffi di petto. Note candite con ali spiegate su spazi immensi dai contorni rilegati da fili cerati......è più di una brace"
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