martedì 9 novembre 2010

Brandelli svolazzanti

Saltello dall'ultima me fino alla prima, alla ricerca della me seppellita dai macigni ma ancora sanguinante e dolorante.
Sfrego fino a sbriciolare il più granitico degli scudi.
Il rumore nella testa intralcia il mio operato; baraonda senza tregua, assistenza ai pensieri creduti remoti, e adesso rivalutati.
Piedi uniti verso un balzo distante e luogo sperduto.
Ho scalciato e fatto spazio, illudendomi di possedere nuova manifattura.
Ho respirato nel profondo per entrare nell'abisso del mio interno e pescare sabbia umida.
Luoghi deserti, protaganisti dileguati.
Orme impresse ma nessuna arsura ad abracciarle.
Intimo azzannato, e brandelli svolazzanti.
L'eclissi della tua persona e il bagliore del ricordo, fenomeni naturali ma di una natura non appartenente alla propria indole.
Acconsento senza contenere e accolgo senza ricevere.
Riconosco la mia verità e mano nella mano, iniziamo a camminare.
Giunta alla prima di me, trovo l'alcova cosi come ricordavo, identifico clessidre e perfezione e mi accuccio nell'angolo meno freddo in attesa che gli scudi mi nascondano.

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