Orfana di braccia a stringermi , ricerca di calore essenziale e puntualmente negato.
Sento i miei Occhi sfondati e avverto passaggio aperto a polvere tempestosa.
Affetto grezzo, mascherato da lavorato.
Addomestico i sentimenti e sguinzaglio la delusione.
I tessuti diventano molli, e le cellule piano piano muoiono.
Cancrena del senso e del suo reale esistere.
Impongo al mio stesso occuparsi di dare spazio al resto.
Mi faccio carico di altre ispirazioni e confondo i mazzi per non trovare l'asso.
Respiro a fondo per riempirmi dell'odore, ma odore non c'è, sento esalazione di me.
Bersaglio centrato e coltelli impazziti a tagliare l'aria.
Il Non detto rimane da solo per Sindrome claustrale.
Andata sconnessa e ritorno non avvenuto.
Paesaggi a riempire i miei occhi sbiaditi, e fermo immagine a raccontare.
Le ore si inseguono non giungendo mai al centro, e il corpo resiste a quel freddo tagliente.
Soli e lune ad alternarsi, senza incontro fra le osse e lontano da ogni anima.
Slego i fiocchi e guardo i segni sulle mani.
Nastri lunghi, e colori indefiniti.
"E' più di una brace............calda fiamma posta al di sotto di un'ampolla di temperato vetro tenuta da braccine incantate. Al suo interno fusione di zuccheri pregiati dal color caramello. Concertino alle spalle con istinto pianista e passione chitarrista. Palco di croccante cialda su nuvole soffici e spinte da soffi di petto. Note candite con ali spiegate su spazi immensi dai contorni rilegati da fili cerati......è più di una brace"
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