venerdì 5 novembre 2010

Solo con sè

Scorro con velocità quelle parole che cadono dentro me come fitta tempesta di chiodi.
Lettere agganciate che, una dietro l'altra rilasciano essenza di terrore dal gusto aspro e cattivo.
Ricerco con forza la lucidità perduta, e mi dedico all'obbligo che ho di far quadrare il conto.
Non solo elucubrazioni mentali, ma disperata ricerca di soluzioni, di materassi d'emergenza per cadute improvvise, e salvataggi vitali.
D'un tratto lo spirito reagisce occupando il suo spazio e obbligandomi a trovare la combinazione decisiva.
Inquietudine, spavento,ansia, timore, orrore.
Sprofondo dentro me,dissipando ogni ragione d'essere.
Crolla tutto dentro al pensiero del tuo inabissarti.
Ti osservo nella mia mente scrutando tra le virgole.
Avverto la forza del male dell'essere, ti vedo fuori e dentro te, e non posso che attendere.
Mi sento radice cancerogena del tuo interno.
Il tuo malanno si è aggravato per la tua necessità di vita.
Ho peggiorato la confusione e rovinato l'esistenza del mio perfetto.
Nel tuo groviglio i pensieri saranno rivolti ad altro, e le preoccupazioni non coincideranno esattamente con le mie; la necessità adesso è ripulire il sangue malato.
Seguirò Le circostanze che sono certa mi accompagneranno gentilmente verso l'uscita.
L'ospedale è operativo. Devi solo decidere in quale reparto andare.
La visita si effettua senza alcun costume da super eroe, nudi con se stessi. Solo con sè.

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