domenica 8 novembre 2009

Aria che riempie

Mi passa un flash per la mente mentre sono a casa e mi preparo a venire da TE, cedo, la indosso .
Un altro, mentre sono in macchina e cammino verso TE.
Mi fermo, acquisto il mio Amarone della Valpolicella, e mentre lo faccio sorrido all'idea.
Arrivo, e vado avanti compiendo gesti dettati dall'irrazionalità. Disegno, scrivo, ritaglio.
Posiziono bottiglia e bicchieri. Tondino numerato sulla porta, luce bassa, tridente ad attenderti, messo lì, quasi per volerti informare del pericolo.
Arrivi mentre cerco una canzone come sottofondo. Non riesco a trattenermi, appena ti vedo espolodo in una risata. Rido di quello che sò, rido di ciò che ho fatto.
Un momento prima rido,poi ti seguo scodinzolando mentre lavi i tuoi dentini, e subito dopo ti giro intorno come un pirahna del Sudamerica
Chiudo la porta alle mie spalle, e comincia lo spettacolo.
Eccomi trasformata in quella del mondo speciale, occhio tondo e acceso,inibizioni zero.
Tu, sei li a portata di mano, non sei dentro uno schermo, sei accanto a me. Sei però meno sciolto, composto, forse preoccupato oltre che stordito dal fumo.
I tempi si allungano, dando vita a qualche perplessità.
Ti guardo,mi sfiori con la tua irresistibile delicatezza.
Finiamo per parlare, come in una seduta. Io paziente, tu psicologo.Sono tanti i pensieri che mi passano per la testa. Cominciamo a parlare, le parole vengono fuori da sè. Guardo dritto davanti a me, ogni tanto mi volto e incontro il tuo sguardo.
I discorsi sono i soliti, affrontati però con una certa durezza. Ti dico che non siamo una relazione extra coniugale, che non siamo una coppia, che non siamo questo o quello; tu mi vieni dietro in questo discorso assurdo. Io ho in mano scalpello e martello, sono intenzionata a scavare, ad arrivare in fondo. Mi prendo di coraggio e parlo del tuo amore per lei, del tuo bisogno primario rappresentato da quello che stai cercando di portare avanti e fare evolvere, la tua famiglia insomma.
Lo faccio per la prima volta, tentennando, procedendo piano.
Le risposte sono quelle che immagino, sono quelle che devono essere, quelle che so, e poco importa quanto possano essere "piacevoli".
Proseguiamo toccando ogni tasto. Forse è la prima volta che mi vedi parlare così, non saprei.
Le tue forze contrastanti che dici non vincono ma convivono. I miei dubbi, il mio sentirti lontano e la paura di perderti. I tuoi pensieri, il tuo definirti egoista. C'è di tutto.
Ripetiamo le nostre ragioni, poniamo quesiti,interrogativi. Rispondiamo per quello che è, o per come è giusto rispondere?
Giungiamo ad un punto critico, quello in cui ti chiedo di riflettere e decidere.
La tua decisione arriva precisa ed immediata: Chiudiamo.
Mi si gela il sangue, subito dopo mi si infiamma l'anima. Non posso controbattere, non posso dire di no, posso solo dirti che non si può tornare indietro dopo una decisione simile.
Quasi a voler tornare indietro dalle tue stesse parole, i tuoi occhi parlano per te, e dopo le parole seguono a ruota....no,non è ancora il momento.
Io sono bambi travestita da Lupo,tu mi abbracci, e cade la pelliccia...
Ci mischiamo, ed ecco che torniamo in noi. Uno bacio, due, tre, e i brutti pensieri vanno via.
Esistiamo solo io e te.
I corpi parlano la stessa lingua, i battiti corrono alla stessa velocità.
Quando tu stai per aprire la tua porta, io chiudo la mia.
La chiudo per te, ignorando la mia forza ed i miei istinti, e lo faccio per evitarti altra confusione.
Voglio farti stare bene, voglio il tuo bene, voglio farti sentire libero e non costretto.
Voglio che il momento sia quello giusto, e non quello creato.
Se quello fosse stato il momento perfetto, nessuno sarebbe riuscito a fermare l'altro.
Semmai dovesse esserci un nostro momento perfetto, sarà forza travolgente, impossibile da fermare....e quello evidentemente non lo era.
La telefonata arriva puntuale per rompere la magia.
Mi rivesto, ma resto nuda, resto aperta ed incantata, perchè sì, tu mi incanti.
Me ne vado, e tu rimani chiodo fisso, immagine viva, profumo intenso.
Nella mente tutto si rincorre, e qualche domanda ancora rimane.
Poche certezze, ma aria che riempie.











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