domenica 15 novembre 2009

Zucchero bagnato

Mi sono svegliata col cervello schiacciato dai pensieri. Rifletto ininterrottamente da venerdì.
Sono andata al mare stamane; per liberare la testa avevo bisogno di uno spazio veramente aperto. Mi sono ritrovata circondata dalla sabbia, la stessa che non scende più giù dalla clessidra, ma questa è immensa, non può finire, oggi mi terrà compagnia.
Mi lascio andare sul telo morbido, e distendo la mente. Cerco di riporla su di un piano, dritta dritta, devo riuscire ad eliminare il groviglio che ho creato.
Ho letto il tuo post la mattina del 14. Mi trovavo ancora a letto, mattina presto, ma il pensiero era già sveglio, forse, non si era addormentato nemmeno. Ho letto tutto d'un fiato, ho riletto consecutivamente per tre volte. C'hai messo dentro tutto, mancava solo il Pavone.
Più leggevo, e più mi convincevo che tutto era finito veramente. Che non si trattava di un passo falso, ma di quello definitivo. Che non era la solita discussione, le solite paure, dubbi, rimorsi.
Stavolta la porta era chiusa, a doppia mandata.
Qualcuno dice che ho gli occhi tristi.
Alter che riesce ad interpretare i miei silenzi, che non scruta con aria interrogativa, che non tenta mai colpi bassi, ma va a guardare direttamente nella valigetta per vedere quale sguardo manca, ha capito, e si è seduta accanto a me, aspettando una mia mossa, un respiro.
Ieri grandi coccole, la cura del guscio. Solo che la parte incerottata sta dentro. Esiste una SPA per tutto ciò che non è materia, che non è tangibile?
Vorrei sapere cosa pensi. Come stai. Se qualcosa è cambiata. Se il pensiero è vagante.
Penso che il vero Te, sia quello che ho conosciuto. Che quello forte, coraggioso, l'UOMO di casa, è solo la parte che ti è stata affidata. Quello vero, è il M.A.M che ho visto, letto,abbracciato ed
interpretato io.
Non so come mai, mi viene in mente l'immagine di un mucchietto di zucchero, bianco, candido, bagnato da una goccia. Quella parte del mucchietto bianchissimo,allora diventa subito scura rispetto al resto. Questa è l'immagine che ho di me. Questa è la descrizione di uno stato d'animo forse.
Mi chiedo cosa dicono le tue ossa.
A noi, manchi.

1 commento:

  1. ci immaginiamo soltanto che una persona sia la nostra casa? stiamo due anni a cercare di costruire qualcosa quando basta un soffio di vento per aprirci gli occhi e farci vedere che le fondamenta erano di panna montata?
    mille pezzi.

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